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LA VITA VIENE DALLA VITA


LA VITA VIENE DALLA VITA

Conversazioni con Srila Prabhupada

LA VITA VIENE DALLA VITA

1 La scintilla vivente

2 Darwin sotto accusa

3 La natura dell’illusione

4 Una civiltà in crisi

5 La realtà dietro le apparenze

6 Poteri soprannaturali

7 Verso la liberazione

8 L’evoluzione

9 L’ignoranza e il destino degli uomini

10 L’impersonalismo della scienza moderna

11 L’esistenza dell’anima

12 Lo yoga

13 La materia e lo spirito

14 L’origine primordiale

15 Un’alternativa

16 Il vero progresso

LA SCINTILLA VIVENTE

Dialogo registrato il 18 aprile 1973 al parco di Cheviot Hill a Los Angeles.

Srila Prabhupada è accompagnato dal dr. Thoudam Damodara Singh, da Brahmananda Svami, da Karandhara dasa adhilkari, e da altri discepoli.

La vita sugli altri pianeti

Srila Prabhupada: Persino sul sole e sulla luna ci sono esseri viventi. Qual è l’opinione degli scienziati?

dr. Singh: Dicono che sulla luna e sul sole non c’è vita.

Srila Prabhupada: Questa è una stupidaggine. C’è vita lassù, invece.

dr. Singh: Dicono che non c’ è vita sulla luna perchè non ne hanno trovata.

Srila Prabhupada: Perchè credono una cosa del genere? Anche se la luna è coperta di polvere, dentro quella polvere possono adattarsi a vivere alcuni microrganismi. Ogni atmosfera è adatta alla vita, senza eccezione. Per questo motivo i Veda definiscono gli esseri viventi sarva-gatah, cioè esistenti “in qualsiasi circo­stanza”. L’essere vivente non è materiale, anche se prigioniero in un corpo materiale. E quando parliamo di differenti “atmo­sfere” ci riferiamo a differenti condizioni materiali.

Karandhara: Gli scienziati dicono che l’atmosfera della luna non è adatta alla vita, ma in realtà tutto ciò che possono affer­mare con sicurezza è che essa non è adatta alla vita così come la concepiscono loro.

Srila Prabhupada: I Veda insegnano che la scintilla vivente non ha niente in comune con la materia, e la Bhagavad-gita affer­ma che essa non può essere bruciata, tagliata, seccata o bagnata.

dr. Singh: Gli scienziati pensano che ciò che sanno della vita su questo pianeta debba applicarsi anche agli altri pianeti.

Srila Prabhupada: Esatto. Essi giudicano tutto in relazione a se stessi. Hanno una capacità limitata di comprensione e vedono tutto in funzione del loro campo di esperienza. Questo è ciò che noi chiamiamo la “filosofia del professor Ranocchio” (Tutti ridono).

C’era una volta una rana che viveva in fondo a un pozzo. Un giorno un amico la informò dell’esistenza dell’Oceano Atlantico. La nostra rana domandò allora al suo amico:

“Che cos’è questo Oceano Atlantico?”

“E’ una vasta distesa di acqua,” le rispose l’amico. “Quant’è grande? Due volte questo pozzo?” “Oh, no! Molto più grande,” replicò l’amico.

“Ma quanto più grande? Dieci volte?” In questo modo, la rana continuò a fare i suoi calcoli. Ma come avrebbe potuto comprendere la grandezza dell’oceano procedendo in questo modo? Le nostre facoltà, la nostra esperienza e le nostre capa­cità di speculazione sono sempre limitate. Perciò le ipotesi degli scienziati non fanno altro che creare questa mentalità da rana. Karandhara: La base di ciò che gli scienziati chiamano “inte­grità scientifica” consiste nel parlare solo di quello che possono sperimentare direttamente… oppure.

Srila Prabhupada: Voi potete sempre parlare della vostra espe­rienza e io della mia; ma perchè dovrei accettare la vostra? Voi potreste essere degli stupidi, perchè dovrei diventare uno stupi­do anch’io? Voi siete delle rane: supponiamo che io sia una balena. Perchè dovrei accettare l’idea che il mondo si limiti al vostro pozzo? Voi potete avere il vostro metodo per acquisire la conoscenza scientifica, e io ho il mio.

dr. Singh: Poichè gli scienziati non hanno trovato alcuna traccia di acqua sulla superficie lunare, hanno concluso che non può esservi alcuna forma di vita.

Srila Prabhupada: Non hanno visto tutta la superficie della luna. Immaginate che da un altro pianeta qualcuno atterri sul deserto dell’Arabia e immediatamente riparta per il suo pianeta. Pensate che potrà formulare conclusioni definitive sulla natura della Terra intera? La sua conoscenza sarà incompleta. Karandhara: Gli scienziati hanno inviato in orbita attorno alla luna uno strumento capace di rivelare la presenza dell’acqua. Secondo i dati raccolti, sulla luna non ci sarebbe acqua e di conseguenza non può esserci vita.

Srila Prabhupada: Anche se apparentemente non vi fosse acqua, come accade sul sole per esempio, potrebbero esserci tuttavia degli esseri viventi. Come si spiega che i cactus possono crescere nel deserto, apparentemente senz’acqua?

Karandhara: Prendono l’acqua dall’atmosfera.

Srila Prabhupada: Esatto. Infatti l’atmosfera contiene tutti gli elementi necessari al mantenimento della vita: terra, acqua, fuoco, aria e etere.

Questi elementi sono presenti in tutto ciò che è materiale. Nel mio corpo, per esempio, c’è acqua, sebbene voi non possia­te vederla. Voi non percepite nemmeno il fuoco, eppure il mio corpo emana un certo calore. Da dove viene questo calore? Vedete del fuoco ardere nel mio corpo? Allora da dove viene questo calore? Qual è la risposta?

L’universo nell’atomo

Srila Prabhupada: Tutta la materia è una combinazione di cin­que elementi grossolani (la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria e l’etere) e di tre elementi sottili (la mente, l’intelligenza e il falso ego).

Karandhara: Secondo la scienza vedica, la prima manifestazione dell’energia materiale è il falso ego, che si sviluppa in seguito nell’intelligenza, nella mente e infine nei cinque elementi gros­solani -l’etere, l’aria, il fuoco, l’acqua e la terra.

Ogni oggetto materiale contiene dunque questi elementi di base. Non è così?

Srila Prabhupada: Sì. La creazione dell’universo materiale può essere paragonata alla crescita di un grande albero baniano che nasce da un piccolo seme. Nessuno può vedere l’albero den­tro quel seme, eppure nel seme si trovano tutti gli ingredienti necessari per l’albero, compresa l’intelligenza.

In realtà, il corpo di ogni essere è un universo in miniatura. Il vostro corpo e il mio sono universi distinti, sono microcosmi. Di conseguenza, gli otto elementi materiali sono presenti in ognuno dei nostri corpi così come sono presenti nell’universo intero. La stessa cosa vale per l’insetto: il suo corpo è un altro universo.

Karandhara: Cosa si può dire dell’atomo?

Srila Prabhupada: Vale lo stesso principio: tutti questi elemen­ti sono presenti nell’atomo. Anor aniyàn mahato mahiyàn: in questo mondo, ogni cosa, grande o piccola, è costituita dagli stessi elementi di base (Katha Upanisad 1.2.20) Questo princi­pio è universale.

Come un piccolo orologio per signora contiene tutti i meccani­smi necessari per il suo buon funzionamento, così una formica possiede tutta la sostanza cerebrale di cui ha bisogno per svol­gere bene i suoi compiti. Com’è possibile? Per rispondere appropriatamente a questa domanda bisognerebbe studiare accuratamente i tessuti cerebrali delle formiche, studio che voi non potete fare. Inoltre, esistono innumerevoli insetti ancora più piccoli delle formiche.

Deve dunque esistere un procedimento organizzato e definito perchè un’azione così precisa possa essere compiuta su questa scala infinitesimale, ma nessuno scienziato è mai riuscito a sco­prirlo.

Relatività e conoscenza

Srila Prabhupada: Tutti gli esseri viventi sono dotati dell’intelli­genza necessaria per compiere quattro attività fondamentali: mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi. Queste quattro attività principali esistono anche a livello dell’atomo. L’unica differenza nell’essere umano è che egli possiede un’intelligenza più sviluppata che gli permette di scoprire Dio. Questa è l’unica differenza. Ahàra-nidrà-bhaya-maithunam ca sàmànam etat pasubhir narànàm: mangiare, dormire, riprodursi e difendersi sono attività che si ritrovano ovunque. Avete mai osservato la crescita degli alberi? (Srila Prabhupada mostra con un gesto la corteccia di un albero e il modo in cui cresce). Dove ci sono i nodi la corteccia non vi cresce sopra ma attorno, eppure l’albero non ha occhi e non può vedere. Il fatto è che anche l’albero ha una certa intelligenza: “Se cresco da quella parte, sarò bloccato, allora mi dirigerò dall’altra parte.” Ma dove sono i suoi occhi? In che modo può vedere? Ha intelligenza. Questa intelligenza non sarà sviluppata come la vostra, ma si tratta pur sempre di intelligenza. Anche il bambino possiede una certa intelligenza, sebbene essa non sia sviluppata come quella del padre. Ma col tempo, quando il bambino avrà un corpo da adulto, la sua intel­ligenza raggiungerà la piena maturità e si potrà manifestare.

dr. Singh: L’intelligenza è dunque relativa.

Srila Prabhupada: Sì, tutto è relativo. Voi avete un corpo, una certa intelligenza e vivrete per un certo numero di anni, e così anche la formica. Sia noi che le formiche viviamo cent’anni, ma la durata dei nostri cento anni è relativa al nostro corpo. Perfino Brahma, l’essere che vive più a lungo in questo universo, vive solo cento dei suoi anni. Per noi, la vita della formica sembra durare solo qualche giorno. Secondo questo stesso principio, su altri pianeti che hanno un’atmosfera differente da quella della Terra, esistono delle forme di vita perfettamente adatte a quelle condizioni. Perchè gli scienziati vogliono concepire tutto in fun­zione delle condizioni relative che esistono sulla Terra? E’ assurdo. Se l’intera manifestazione cosmica obbedisce alla legge della relatività, come possono gli scienziati affermare che la vita su altri pianeti è possibile solo se le condizioni sono identiche a quelle della Terra? I Veda insegnano che la conoscenza dev’es­sere sempre considerata in funzione di desa-kàla-pàtra. Desa significa “circostanze”, kala significa “tempo”, e patra significa “oggetto”. Ogni fenomeno dovrà dunque essere studiato tenen­do conto di questi elementi. Per esempio, i pesci sono perfetta­mente a loro agio nell’acqua, mentre noi tremiamo per il freddo sulla spiaggia, e ciò perchè il nostro desa-kàla pàtra è differente da quello dei pesci.

Ma sarebbe sciocco concludere che anche i gabbiani hanno freddo sull’acqua; infatti anche il loro desa-kàla-pàtra è diffe­rente dal nostro. Nella manifestazione cosmica materiale esisto­no 8.400.000 specie di vita, e ogni specie ha condizioni di vita differenti. Anche rimanendo sul nostro pianeta, sarebbe quasi impossibile per voi vivere comodamente in Alaska, sebbene questa regione faccia parte dell’America. Invece, gli esseri viventi che vivono bene in Alaska non migrano qui.

Karandhara: La relatività è basata dunque sulla natura di ogni individuo.

Srila Prabhupada: Sì. Ecco perchè si dice che ciò che è cibo per un essere è veleno per un altro.

Brahmananda Swami: Poichè gli scienziati non possono soprav­vivere sulla luna, pensano che sulla luna la vita sia impossibile.

Una giornata di 8 miliardi e 600 milioni di anni

dr. Singh: Questo è il problema nel mondo: praticamente ognu­no pensa solo in funzione della propria natura, il che è assurdo.

un discepolo: Chi non è mai uscito dal suo villaggio pensa che il suo villaggio sia il mondo intero.

Srila Prabhupada: Proprio come la rana mette tutto in rapporto al suo pozzo. E’ incapace di pensare diversamente. E come la rana concepisce l’oceano secondo i propri criteri, così l’uomo vuole valutare la grandezza di Dio in rapporto alla propria grandezza. Alcuni insetti non vedono mai la luce: nascono di notte, si riproducono e muoiono prima dell’alba. Non vedono mai il giorno. Ma se concludono che il giorno non esiste, affer­mano una cosa assurda. Allo stesso modo, quando apprendiamo dagli sastra (le Scritture rivelate) che la vita di Brahma dura milioni dei nostri anni, subito rifiutiamo di crederci: “Com’è possibile?” Ma la Bhagavad-gita (8.17) insegna, sahasra-yuga­paryantam ahar yad brahmano viduh: “Quattro miliardi e tre­cento milioni di anni terrestri corrispondono a dodici ore di Brahma.” Persino un famoso uomo politico indiano, conosciuto come un grande studioso della Gita, si mostrò incapace di accet­tare questa informazione. Disse che si trattava di una specula­zione mentale. Che farabutto! Eppure viene considerato un grande studioso. Questo è il problema: gli sciocchi e i farabutti passano per studiosi, scienziati e filosofi, e così il mondo intero viene sviato.

DARWIN SOTTO ACCUSA

Dialogo registrato i119 aprile 1973 nel parco di Cheviot Hill a Los Angeles

L’estinzione del darwinismo

Srila Prabhupada: Questo mondo materiale è composto da tre qualità-sattva, rajas e tamas (virtù, passione e ignoranza) – che esercitano la loro influenza ovunque e su tutte le specie viventi, ma in proporzioni differenti. Per esempio, se alcuni alberi pro­ducono buoni frutti, mentre altri servono solo da combustibile, ciò è dovuto alla diversa combinazione delle influenze materiali. Queste tre influenze si riscontrano anche nel regno animale: per esempio, la mucca subisce l’influenza della virtù, il leone quella della passione, e la scimmia quella dell’ignoranza… E secondo Darwin, il suo antenato è una scimmia …(Tutti ridono) La sua teoria è stupida.

dr. Singh: Darwin diceva che alcune specie si estinguono nella dura lotta per la sopravvivenza. Le specie capaci di sopravvive­re rimangono, e quelle inadatte si estinguono. Secondo lui, sopravvivenza ed estinzione vanno di pari passo.

Srila Prabhupada: Nessuna razza si estingue. La scimmia, l’ante­nato diretto di Darwin, non è scomparsa. Esiste tuttora.

Karandhara: Secondo Darwin, ci dev’essere una selezione natu­rale. Ma selezione vuol dire scelta. Allora, chi fa questa scelta?

Srila Prabhupada: Una persona, senza dubbio. Chi permette ad alcuni di sopravvivere e ad altri di essere uccisi? Una tale scelta presuppone l’esistenza di una autorità dotata di ragione; questo è il nostro primo teorema. La Bhagavad-gita (9.10) rivela chi è questa autorità quando Krsna dice: mayàdhyaksena prakrtih, “La Natura agisce sotto la Mia direzione.”

dr. Singh: Darwin afferma inoltre che le differenti specie non furono create simultaneamente, ma apparvero gradualmente, secondo un processo di evoluzione.

Srila Prabhupada: Allora, com’è cominciato questo processo di evoluzione? Qual è la spiegazione?

Karandhara: I sostenitori del darwinismo moderno affermano che il primo organismo vivente fu creato chimicamente.

Srila Prabhupada: “Ma se la vita è nata da prodotti chimici e se la vostra scienza è così avanzata, perchè non create la vita bio­chimicamente nei vostri laboratori?” Questa è la mia risposta.

Nel futuro

Karandhara: Dicono che nel futuro potranno creare la vita.

Srila Prabhupada: Quale futuro? E’ tutto ciò che sanno dire quando viene toccato questo punto cruciale. Perchè nel futuro? E’ assurdo. Conoscete il proverbio “Non fidatevi del futuro, per quanto sia piacevole”? Se la loro scienza è così progredita, gli scienziati dovrebbero provare fin d’ora che la vita può essere creata chimicamente. Altrimenti che senso ha il loro cosiddetto progresso? In realtà, dicono soltanto stupidaggini.

Karandhara: Affermano di essere proprio sul punto di creare la vita.

Srila Prabhupada: Questo è un altro modo di dire la stessa cosa: “Nel futuro”. Gli scienziati devono ammettere che non cono­scono ancora l’origine della vita. La pretesa che presto saranno in grado di dimostrare l’origine chimica della vita è come paga­re con un assegno postdatato. Supponiamo che io ti dia un asse­gno postdatato di 10.000 dollari, ma in realtà non abbia niente sul mio conto. Quale sarà il valore del mio assegno? Gli scien­ziati proclamano che la loro scienza è meravigliosa, ma quando si chiedono loro prove concrete, rispondono sempre che le for­niranno in futuro.

Supponiamo che io sostenga di avere milioni di dollari e che quando mi chiedete una certa somma di denaro, io vi dia un congruo assegno postdatato. Se siete intelligenti, mi chiederete certamente di darvi almeno 50 dollari subito, per vedere qualco­sa di tangibile. Allo stesso modo, gli scienziati non sono capaci di produrre nei loro laboratori neppure un filo d’erba, ma sostengono che la vita proviene da una combinazione di ele­menti chimici. Che cos’è questa assurdità? Non c’è nessuno che metta in discussione ciò che essi dicono?

Karandhara: Essi affermano che l’origine della vita è regolata da leggi chimiche.

Srila Prabhupada: Appena interviene la nozione di legge, biso­gna ammettere che qualcuno ha fatto questa legge. Nonostante il cosiddetto progresso della scienza, gli scienziati sono incapaci di produrre anche un solo filo d’erba nei loro laboratori. Che razza di scienziati sono?

dr. Singh: Dicono che in ultima analisi tutto ha avuto origine dalla materia e che la materia inerte sarebbe diventata materia vivente.

Srila Prabhupada: Ma da dove viene questa materia vivente che esiste oggi? Dicono forse che la vita è nata dalla materia nel passato, ma oggi non è più così? Da dove nascono oggi le formi­che, dalla terra?

L’anello mancante

dr. Singh: Esistono numerose teorie che spiegano come la vita abbia avuto origine dalla materia, come la materia vivente sia nata dalla materia inerte.

Srila Prabhupada: (rivolgendosi al dr. Singh come se si trattasse di uno scienziato materialista) Allora signor scienziato, perchè adesso la vita non è più generata dalla materia? Risponda a questa domanda, furfante.

Sì, questi scienziati non sono altro che furfanti. Propongono teorie puerili secondo cui la vita verrebbe dalla materia, ma sono del tutto incapaci di dimostrarlo. Il nostro Movimento per la Coscienza di Krsna deve smascherare tutti questi imbroglioni. E’ solo un bluff. Perchè non creano la vita oggi stesso? Dicono che in passato la vita è sorta dalla materia, e che questo succe­derà nuovamente nel futuro. Dicono persino che creeranno la vita dalla materia. Ma che razza di teoria è questa? Hanno affermato che la vita è iniziata dalla materia, nel passato. E allo­ra perchè parlano del futuro? Non è una contraddizione? Si aspettano che una cosa che accadde nel passato si ripeterà nel futuro. E’ una stupidaggine infantile.

Karandhara: Secondo loro, in passato la vita si manifestò dalla materia e nel futuro provvederanno loro stessi a creare la vita in questo modo.

Srila Prabhupada: Che sciocchezza è questa? Se non sono capa­ci oggi di dimostrare che la vita viene dalla materia, come pos­sono affermare che nel passato la vita si è manifestata dalla materia?

dr. Singh: Presumono…

Srila Prabhupada: Chiunque può presumere, ma questa non è scienza. Io posso presumere una cosa, e tu puoi presumerne un’altra. Occorre una prova. Noi possiamo facilmente provare che la vita viene dalla vita: un bambino, per esempio, è generato da suo padre.

Possiamo vedere quindi che un essere vivente nasce da un altro essere vivente, il padre è vivo e il bambino è vivo. Ma quando mai si è visto nascere un bambino da una pietra inerte? Dov’è la loro prova? Noi possiamo provare facilmente che la vita ha ori­gine dalla vita, e allo stesso modo possiamo dimostrare che la vita trova la sua prima origine in Krsna. Ma quale prova hanno gli scienziati che la vita viene dalla materia? Avete mai visto un bambino nascere da una pietra?

La verità è che gli scienziati non sono in grado di provare la loro teoria, ecco perchè rimandano sempre la dimostrazione al futuro. (Tutti ridono).

Karandhara: Gli scienziati dicono di poter fin d’ora sintetizzare alcuni acidi e formare gli aminoacidi, che sono simili a organi­smi viventi unicellulari. Essi affermano che questi acidi sono così vicini agli esseri viventi che resta solo da scoprire un anello mancante per poter creare la vita.

Srila Prabhupada: Sciocchezze! Un anello mancante… Li sfido tutti quanti, ma nessuno osa ribattere! Il vero anello mancante è la loro risposta a questa sfida… (Tutti ridono)

Premio Nobel per un asino

dr. Singh: Alcuni scienziati sperano che in futuro saranno capaci di fare i bambini in provetta.

Srila Prabhupada: Bambini in provetta?

dr. Singh: Sì, vogliono riprodurre in laboratorio il processo di fecondazione unendo cellule maschili e femminili.

Srila Prabhupada: Ma se usano cellule viventi, a che serve un esperimento simile? Essi creano semplicemente un ambiente artificiale che permette a cellule già viventi di unirsi e all’embrione di svilupparsi. Ma il grembo materno adempie per­fettamente a questa funzione. Qual è dunque il merito degli scienziati se tutto questo si compie già nel laboratorio della natura?

Karandhara: Tutto è già compiuto dalla natura, ma quando gli scienziati riescono a imitare la natura ricevono il premio Nobel.

Srila Prabhupada: E’ esattamente ciò che dice lo Srimad-Bhaga­vatam, sva-vid-varàhostra-kharaih samstutah purusah pasuh: coloro che elogiano gli uomini che sono allo stesso livello degli animali non sono migliori dei cani, dei maiali, dei cammelli e degli asini. Sva significa “cane”, vidvaràha “maiale, mangiatore di escrementi”, ustra “cammello”, e khara “asino”. Se i membri della giuria assegnano il premio Nobel a un imbroglione che passa per scienziato non possiamo considerarli esseri umani. E che cosa ci guadagna un animale a farsi onorare dai suoi simili? Se i membri della giuria hanno una mentalità animale, lo scien­ziato che riceve il premio Nobel non può essere che lo sciocco numero uno, poichè coloro che lo elogiano sono animali e non esseri umani.

dr. Singh: Tuttavia, per alcuni scienziati il premio Nobel rappre­senta il coronamento della loro vita.

Srila Prabhupada: Costoro sono dei mascalzoni, non c’è dubbio. Ciò che dicono non ha senso, non fanno altro che giocare con le parole e così disorientano la gente.

Brahmananda Swami: Nobel è il nome di quello che ha inventa­to la dinamite.

Srila Prabhupada: Non solo la sua invenzione è stata una male­dizione, ma la sua eredità è servita a portare altra sfortuna. (Tutti ridono)

Brahmanànda Swami: La Gita afferma che le attività degli esse­ri demoniaci mirano a distruggere il mondo.

Srila Prabhupada: Proprio così. Ugra-karmànah ksayàya jagato `hitàh (Bg 16.19) Compiono attività che seminano la sventura e la distruzione nel mondo.

La differenza tra ciò che vive e ciò che non vive

(Srila Prabhupada indica col bastone un albero morto)

Srila Prabhupada: Come spiegherebbero gli scienziati il fatto che su quest’albero non crescono più nè rami nè foglie come prima?

Karandhara: Direbbero che la composizione chimica dell’albero è cambiata.

Srila Prabhupada: Allora, che dimostrino la loro teoria iniettan­do in quest’albero gli elementi chimici necessari perchè produca nuovamente rami e foglie.

Generalmente, il metodo scientifico procede prima con l’osser­vazione e poi con l’ipotesi, e infine con la dimostrazione. Allora è perfetto. Ma gli scienziati, che in realtà sono incapaci di dimo­strare nei loro laboratori che la vita viene dalla materia, si limi­tano ad osservare e a dire assurdità. Sono come bambini. La prima volta che sentii suonare un grammofono -ero un bambino allora- ho pensato che ci fosse dentro un uomo che cantava, una specie di fantasma o di uomo elettrico.. (Tutti ridono)

dr. Singh: Una delle questioni più comuni che sorgono quando si intraprende lo studio della biologia riguarda ciò che distingue l’essere vivente da ciò che è privo di vita. Secondo i testi scienti­fici, la differenza consiste essenzialmente nel fatto che l’essere vivente può muoversi e riprodursi, mentre la materia inerte non può fare nè l’uno nè l’altro. Ma questi libri non parlano mai della natura dell’anima o della coscienza dell’essere vivente.

Srila Prabhupada: Eppure la coscienza è il sintomo principale della vita. Soltanto grazie alla coscienza l’essere vivente può muoversi e riprodursi. L’essere vivente è dotato di coscienza, perciò pensa di sposarsi e di mettere al mondo dei figli.

I Veda spiegano l’origine della coscienza -tad aiksata bahu syàm: Dio, l’Essere cosciente originale, decise di farSi moltepli­ce (Chàndogya Upanisad 6.2.3). Senza coscienza non c’è possi­bilità di riprodursi.

La forza vivente individuale

Srila Prabhupada: I giardinieri danno l’acqua agli alberi verdi: perchè non innaffiano anche quest’albero morto per farlo rin­verdire?

dr. Singh: Per esperienza sanno che non tornerà in vita.

Srila Prabhupada: Quale elemento gli manca? Gli scienziati dicono che la vita è dovuta a un insieme di elementi chimici, ma tutti i componenti chimici che si trovano nell’albero vivo ci sono anche dopo che è morto, e contribuiscono del resto a far vivere innumerevoli organismi come i microbi e gli insetti. Senza dub­bio esiste ancora la vita in questo albero.

dr. Singh: Ma gli manca la sua propria energia vitale.

Srila Prabhupada: Sì, questa è la differenza. La forza vitale è un’entità distinta, individuale, e l’entità individuale che era quest’albero se n’è andata. La prova è che l’albero è morto seb­bene tutti gli elementi necessari alla vita siano ancora presenti in esso.

Facciamo un altro esempio: supponiamo che io lasci l’apparta­mento in cui ho vissuto. Anche se io me ne sono andato, altri esseri continuano ad occuparlo – formiche, ragni, e così via. Sarebbe dunque falso concludere che poichè io ho lasciato que­sto appartamento, esso non può più ospitare la vita. Ci sono ancora altri esseri viventi, ma sono io -l’anima individuale- che me ne sono andato. I componenti chimici dell’albero sono para­gonabili all’appartamento: essi costituiscono solo l’ambiente in cui agisce la forza vitale individuale, l’anima. E l’anima è indivi­duale. Io sono un individuo, perciò posso lasciare l’appartamen­to. Anche i microbi sono esseri individuali; ognuno di loro ha una coscienza individuale. Se si muovono in una direzione, e incontrano un ostacolo, pensano “Devo andare da un’altra parte.” Hanno una personalità.

Karandhara: Ma non c’è più traccia di personalità in un corpo morto.

Srila Prabhupada: Questo indica che l’anima individuale ha lasciato quel corpo. Poichè l’anima se n’è andata, l’albero non cresce più.

dr. Singh: In altre parole, Srila Prabhupada, ci sono innumere­voli minuscoli esseri che vivono all’interno del corpo insieme con l’essere individuale a cui questo corpo appartiene. Giusto? Srila Prabhupada: Sì. Il mio corpo ospita milioni di esseri viven­ti. Talvolta negli intestini si trovano dei vermi che si nutrono del cibo che noi mangiamo; per questo motivo alcune persone hanno sempre un grande appetito ma non traggono alcun bene­ficio dal cibo che mangiano. Nel mio corpo ci sono milioni di esseri viventi -tutti individuali come lo sono io- ma io resto il proprietario di questo corpo, come potrei essere il proprietario di un giardino che è abitato da innumerevoli esseri viventi.

Un discepolo: Ciò significa che quando mangio krsna-prasàda (cibo consacrato, offerto a Krsna), anche gli esseri viventi che si trovano nel mio corpo ne traggono beneficio?

Srila Prabhupada: Certamente. Tu sei il loro benefattore. (Tutti ridono) Prendi krsna-pràsada per il bene altrui.

Karandhara: E’ un’opera di beneficenza!

Srila Prabhupada: Sì, ma ad essi non manca certamente il cibo all’interno del vostro corpo, non occorre che vi preoccupiate di nutrirli…

Poche parole, molte soluzioni

Srila Prabhupada: L’anima individuale non può essere annien­tata. Essa non conosce nè la nascita nè la morte. Semplicemente passa da un corpo all’altro, come si cambia un abito. Questa è la scienza perfetta..

dr. Singh: Ma perchè gli scienziati non lo accettano?

Srila Prabhupada: Perchè non sono persone per bene, sono dei farabutti. Una persona per bene non si comporta in questo modo, mostra almeno un certo pudore. Invece, questi individui non provano la minima vergogna: sono incapaci di rispondere correttamente alla nostra sfida ma pretendono di essere scien­ziati e affermano senza vergogna che riusciranno a creare la vita. In realtà, non hanno nessuna educazione; almeno, questa è la mia opinione. Una persona educata si vergognerebbe di dire simili assurdità.

dr. Singh: Non riflettono prima di parlare.

Srila Prabhupada: Ciò significa che non sono nemmeno più esseri umani. Un essere umano ci pensa due volte prima di dire una cosa. Krsna ci permette di comprendere molto facilmente la presenza della vita all’interno del corpo quando insegna: dehino `smin yathà dehe/kaumàram yauvanam jarà/tathà dehàntara­pràptir/dhiras tatra na muhyati. “Come l’anima incarnata passa, in questo corpo, dall’infanzia alla giovinezza e poi alla vec­chiaia, così l’anima passa in un altro corpo all’istante della morte. Questo cambiamento non turba chi ha realizzato la pro­pria identità spirituale.” (Bg 2.13) Con queste poche parole Krsna ha risolto tutto il problema della biologia. Questa è la vera conoscenza: poche parole, molte soluzioni. Che valore si può dare a un mucchio di libri pieni di assurdità? Gli scienziati materialisti sono come rane che gracidano: koa-koa-koa, koa­koa-koa! (Srila Prabhupada imita le rane e tutti ridono) Le rane ritengono molto interessanti le loro conversazioni ma in questo modo non fanno altro che attirare i serpenti che le inghiottiran­no: hop! finito. Quando la morte viene tutto finisce. Gli scien­ziati materialisti fanno a gara a chi gracida meglio, ka-ka-ka, ma quando arriva la morte, tutta la loro industria scientifica è inuti­le ed essi diventano cani o gatti, o qualcosa del genere.

LA NATURA DELL’ ILLUSIONE

Dialogo registrato i128 aprile 1973 al parco di Cheviot Hill a Los Angeles

Gli scienziati sono ladri

Srila Prabhupada: (tenendo in mano una rosa) C’è uno scienzia­to che possa creare in laboratorio una rosa come questa?

dr. Singh: No, è impossibile.

Srila Prabhupada: E’ vero. Guardate le meraviglie che compie l’energia di Krsna! Nessuno scienziato è capace di creare un fiore come questo. Non sanno creare neppure un granello di sabbia, e pretendono di essere le persone più evolute e più intelligenti dell’universo. Che assurdità!

dr. Singh: Manipolano gli elementi materiali che sono stati crea­ti da Krsna e pretendono poi di aver creato loro qualcosa di meraviglioso.

Srila Prabhupada: Sarebbe già buono se ammettessero almeno che Krsna è il creatore e il padrone degli elementi materiali che essi adoperano. Noi sappiamo che Krsna è la fonte originale di ogni cosa.

dr. Singh: Ma non ammetteranno mai di ricevere qualcosa da Krsna. Anzi, dicono che sono loro i creatori.

Srila Prabhupada: Ma che cosa hanno mai creato? Per fabbrica­re il vetro, per esempio, usano la sabbia e la mischiano con alcu­ni prodotti chimici. Ma non hanno creato nè la sabbia nè gli ele­menti chimici: li hanno presi dalla terra. Come si può parlare di creazione?

dr. Singh: Dicono che prendono i materiali dalla natura.

Srila Prabhupada: Questo vuol dire che li hanno presi da qual­cuno, da una persona. Prendono dalla natura, ma sono solo dei ladri poiché tutto, nella natura, appartiene a Krsna. Isàvàsyam idam sarvam: “Tutto è creazione di Dio” (Isopanisad, 1). Krsna afferma nella Bhagavad-gita che colui che non compie gli yajna (sacrifici) è un ladro. Col compimento dei sacrifici, o yajna, l’uomo riconosce che tutto ciò che usa proviene da Krsna. Dob­biamo essere coscienti che è Dio a provvedere a tutti i nostri bisogni; questo è tutto ciò che Krsna ci chiede. D’altra parte, che cosa potrebbe aspettarSi da voi? Che cosa siete voi in Sua presenza? Dobbiamo dunque riconoscere la bontà di Krsna, e per questo prima di mangiare Gli offriamo il nostro cibo dicen­do: “Krsna, sei Tu che ci hai dato questo pranzo squisito, dun­que sei Tu che dovresti gustarlo per primo”. Solo allora possia­mo onorare il cibo. Certamente Krsna non ha fame, ma se volesse, potrebbe inghiottire il mondo intero e manifestarlo di nuovo esattamente come prima: púrnasya púrnam àdàya púrnam evàvasisyate (invocazione dell’Isopanisad) Krsna è così perfetto che anche se prendete tutta la Sua energia, Egli conser­va tutta la Sua energia originale. In Lui si verifica alla perfezio­ne la legge della conservazione dell’energia.

L’origine della natura

dr. Singh: Esiste una rivista scientifica intitolata “Natura” i cui articoli sono tutti dedicati ai diversi prodotti della natura, come le piante, i fiori, gli animali ecc., ma Dio non è mai menzionato. Srila Prabhupada: Va bene osservare le meraviglie della natura, ma l’uomo intelligente si domanderà chi ha creato la natura. dr. Singh: Generalmente gli scienziati non si pongono questa domanda.

Srila Prabhupada: Allora non sono intelligenti. Da dove viene la natura? Quando si parla di natura è normale domandarsi “la natura di chi?” Voi parlate della vostra natura e io parlo della mia, e allora quando parliamo della natura, dovremmo chieder­ci, “la natura di chi?” Natura è sinonimo di energia e quando parliamo di energia dobbiamo chiederci quale sia la fonte dell’energia. Per esempio, quando parlate dell’energia elettrica, dovete accettare che abbia una fonte, la centrale elettrica. Simil­mente, la natura non agisce da sola, ma è Krsna che la dirige.

Un discepolo: I Veda insegnano infatti che l’energia materiale agisce sotto la direzione di Krsna.

Srila Prabhupada: Sì, tutte le energie provengono da una fonte. D miraggio del mondo materiale

Karandhara: I geologi pensano di scoprire le origini della Terra studiando i diversi strati della crosta terrestre.

Srila Prabhupada: Ma questi strati subiscono un continuo pro­cesso di creazione e di distruzione. Adesso sono in un modo, e tra mezz’ora saranno diversi. Sono jagat, sempre in trasforma­zione. Krsna insegna nella Bhagavad-gita (8.4), adhibhútam ksaro bhàvah: “La natura fisica cambia costantemente.”

Dunque non è osservando una manifestazione dell’energia che si può scoprire la fonte originale di ogni energia. Uno stesso strato della crosta terrestre passa dal nero al bianco e dal bianco al nero, e i geologi non fanno altro che studiare gli stessi elementi che sono soggetti a mutazione. Questo è ciò che si inten­de per punah punas carvita carvanànàm: “Masticare ciò che è già stato masticato.” Osservate la temperatura: fa freddo il mattino, caldo a mezzogiorno e freddo di nuovo la sera. L’inte­ra manifestazione cosmica è soggetta a varie trasformazioni, e anche il nostro corpo cambia costantemente. In breve, tutto cambia. Ma qual è il fattore eterno dietro tutti questi cambia­menti? Questo è l’argomento della vera scienza. Gli scienziati sono contrariati perchè l’eternità sfugge al loro studio. Pensano che tutto si basi sul nulla, questa è la loro concezione dell’eter­nità. E quando gli chiedete da dove viene questo nulla, dicono “Viene dal nulla”. Ma non sanno spiegare l’origine della varietà dell’universo. Secondo gli insegnamenti vedici, la varietà è eter­na, ma le forme svariate e instabili che gli scienziati studiano all’interno dell’universo materiale sono solo temporanee. Que­sta varietà di forme materiali è solo un riflesso della varietà reale, quella che esiste eternamente nel mondo spirituale.

dr. Singh: L’universo materiale sarebbe dunque una specie di miraggio?

Srila Prabhupada: Sì. Chi crede di vedere l’acqua nel deserto è spesso vittima di un’illusione. Certamente l’acqua esiste, ma non nel miraggio. La varietà dei piaceri materiali che ci sono offerti è simile a un miraggio. In quanto esseri viventi, noi siamo fatti per il piacere, ma cerchiamo questo piacere in un luogo irreale, in un’illusione. Siamo come animali assetati che inse­guono un’oasi illusoria nel deserto e finiscono col morire di sete, perchè non possono dissetarsi con un miraggio. Allo stesso modo, noi fabbrichiamo molte cose per cercare di soddisfare la nostra sete di piacere, ma ogni volta siamo frustrati perché l’esi­stenza materiale è illusoria. La vera intelligenza consiste dun­que nel porsi la seguente domanda: “Dove si trova la realtà? Qual è la sostanza eterna dietro questa illusione?” Questo è ciò che dobbiamo scoprire se vogliamo sperimentare un vero piacere.

UNA CIVILTÀ IN CRISI

Dialogo registrato i129 aprile 1973 su una spiaggia dell’Oceano Pacifico vicino a Los Angeles

Il progresso degli asini

Srila Prabhupada: Nel mondo materiale tutti soffrono, e col loro cosiddetto progresso gli scienziati non fanno altro che accrescere questa sofferenza. In realtà, non stanno portando alcun miglioramento. Bhaktivinoda Thàkura diceva a questo proposito, moha janamiyà, anitya samsàre, jivake karaye gàdhà: “Il cosiddetto progresso scientifico di cui si vantano gli scienzia­ti ha contribuito solo a farne degli asini.” Non solo, ma diventa­no degli asini sempre più perfetti. Supponiamo che una persona lavori come un asino per costruire un grattacielo. Può anche aver sgobbato tutta la vita, ma quando arriva la morte se ne deve andare, sarà sloggiato dal grattacielo; non potrà certamen­te goderne all’infinito perchè l’esistenza materiale è temporanea. Gli scienziati passano tutta la vita a fare ricerche, e se domandate a uno di loro che cosa sta facendo, vi dirà: “E’ per la prossima generazione, servirà nel futuro.” Ma io dico, “che cosa ne sarà di te? E del tuo grattacielo? Se nella prossima vita diventi un albero, che cosa potrai fare per le generazioni futu­re?” Ma è un asino. Non sa che dovrà restare immobile davanti al suo palazzo per diecimila anni. E la prossima generazione? Se non ci sarà più petrolio, che cosa farà la prossima generazione? E come potrà aiutarlo, la prossima generazione, se lui sarà diventato un gatto, un cane o un albero? Gli scienziati -e chiunque altro- dovrebbero cercare di liberarsi dal ciclo di nascite e morti ripetute. Invece si lasciano tutti legare sempre di più nel ciclo di nascite e morti. Bhave ‘smin klisyamànànàm avidyà­kàma-karmabhih. Con queste poche parole, con una sola riga, lo Srimad-Bhàgavatam (1.8.35) spiega tutta l’esistenza materia­le. Ecco un’opera degna di questo nome. Una frase sola vale migliaia di anni di ricerca: essa spiega infatti come l’essere indi­viduale viene in questo mondo, qual è la sua origine e il suo destino, quali dovrebbero essere le sue attività e molte altre verità fondamentali. Le parole bhave `smin klisyamànànàm si riferiscono alla lotta per l’esistenza. Perchè questa lotta? A causa dell’avidya, dell’ignoranza. Ma che cosa s’intende per ignoranza? Kàma-karmabhih, essere costretti a lavorare solo per i sensi o, in altre parole, imprigionarsi in attività che mirano alla gratificazione dei sensi.

Un discepolo: Allora, la ricerca scientifica moderna accresce le necessità del corpo perchè gli scienziati cercano, in ultima anali­si, solo la gratificazione dei propri sensi?

Srila Prabhupada: Sì, è proprio così.

Giochi di parole… e crisi mondiale

Srila Prabhupada: I Veda insegnano, yasmin vijnate sarvam evam vijinatam bhavati: “Chi conosce la Verità Assoluta conosce tutto.” Poichè conosco Krsna, la Verità Assoluta, posso sfidare gli scienziati senza essere un professore. Yasmin sthito na duhkhena gurunàpi vicàlyate: “Chi ha la coscienza fissa in Krsna rimane imperturbabile, anche nelle peggiori difficoltà.” (Bg 6.22) E lo Srimad-Bhàgavatam (1.5.22) dichiara, avicyuto `rthah kavibhir nirúpito yad uttamasloka-gunànu-varnanam: “I grandi saggi hanno stabilito che la coscienza di Krsna è la perfezione dell’esistenza.” Questa è la conoscenza di cui l’uomo ha biso­gno. A che servono le ricerche e le teorie degli scienziati, se tra quindici anni una nuova scoperta rimetterà tutto in discussione? Questa non è scienza, è un gioco da bambini.

dr. Singh: E’ così che fanno le loro scoperte, con la ricerca.

Srila Prabhupada: Ma qual è il prezzo di questa ricerca? In realtà si tratta semplicemente di un metodo scientifico per acca­parrarsi il denaro altrui: in poche parole, si tratta di una truffa. Gli scienziati giocano con parole difficili come plutonio, fotoni, idrogeno e ossigeno, ma ciò non porta alcun beneficio agli uomi­ni comuni, che del resto non ne capiscono niente. Uno scienzia­to spiega un fenomeno in un certo modo, e tra qualche tempo un altro di questi furfanti tornerà a spiegare la stessa cosa, ma da un altro punto di vista, adottando un linguaggio diverso. Per tutto il tempo, il fenomeno in questione è sempre rimasto lo stesso. Dov’è il progresso? Tutto ciò che sanno fare è scrivere libri a non finire. D’altra parte, l’attuale crisi del petrolio è da attribuire agli scienziati. Cosa faranno questi furfanti quando le riserve di petrolio saranno esaurite? Non hanno nessuna solu­zione da offrire.

Cento miliardi per un mucchio di polvere

Srila Prabhupada: Oggi l’India soffre di scarsità d’acqua, ma che cosa fanno gli scienziati per porvi rimedio? Su questo pianeta c’è acqua in sovrabbondanza, e allora perché gli scienziati non portano l’acqua dove ce n’è urgente bisogno? Dovrebbero prov­vedere immediatamente all’irrigazione. Invece progettano di andare sulla luna per vedere se possono rendere fertile un pia­neta coperto di polvere. Perché non cominciano a irrigare que­sto pianeta? Con l’acqua degli oceani potrebbero irrigare il Sahara, il deserto dell’Arabia o quello del Rajasthan. Nel loro orgoglio dicono sempre che lo faranno più tardi, che il progetto è in fase di studio. La Bhagavad-gita insegna che impegnandosi a soddisfare desideri inutili, l’uomo perde l’intelligenza (kamais tais tair hrta jnànàh). Questo progetto lunare, per esempio, è infantile. Quelli che aspirano ad andare sulla luna sono come bambini che piangono. Il bambino strilla: “Mamma voglio la luna.” E per tenere tranquillo il bambino, la mamma gli dà uno specchio mostrandogli la luna, e gli dice, “Ecco la luna, mio caro figlio.” Il bambino prende lo specchio, vede la luna che vi è riflessa e dice, “Ecco, ho la luna!” e il bambino è soddisfatto. Purtroppo, questa non è soltanto una storiella…

Karandhara: Dopo aver speso tutto quel denaro per andare sulla luna, da dove hanno riportato qualche pietra, i responsabi­li di questa impresa hanno deciso di interrompere il loro pro­gramma perché non c’era più nulla da fare lassù.

Brahmànanda Swami: Adesso vogliono andare su un altro pia­neta, ma non dispongono dei fondi necessari. Ogni viaggio costa centinaia di milioni di dollari.

Srila Prabhupada: Questi furfanti derubano la gente con le tasse e sperperano stupidamente il denaro che i contribuenti guada­gnano con grande fatica. Sono indegni di ogni stima. E oggi il governo sta preparando un’altra truffa: “Non vi preoccupate, stiamo puntando su un altro pianeta! Vi porteremo altra polve­re, questa volta tonnellate di polvere”.

dr. Singh: Pensano che ci sia vita su Marte.

Srila Prabhupada: Possono crederci oppure no. Ma che diffe­renza farebbe? Ad ogni modo, ciò non cambierebbe niente poi­chè, già sulla Terra, dove la vita esiste, gli uomini non smettono di battersi. Supponiamo che ci sia la vita su Marte. E’ vero, c’è vita su Marte, ma cosa ne guadagneremo?

dr. Singh: La gente è curiosa di sapere che cosa succede lassù. Srila Prabhupada: In altre parole, sono pronti a spendere enor­mi somme di denaro pur di soddisfare la loro curiosità puerile. Ridicolo! E quando si chiede loro di venire in aiuto di uno dei molti Paesi poveri rispondono: “No. Non abbiamo i soldi.” Vedete?

La filosofia sankhya e la scienza moderna

dr. Singh: Srila Prabhupada, potresti parlarci un po’ della filoso­fia sankhya?

Srila Prabhupada: In realtà, esistono due tipi di filosofia sankhya: quella antica, che fu insegnata in origine da Kapilade­va, manifestazione di Dio, e un’altra, più recente, che fu inven­tata da un ateo che portava il nome di Kapila. Il sankhya di Kapiladeva spiega come lo yogi può distaccarsi dalla materia e cercare nel suo cuore la forma di Visnu. Questa via del sankhya è in realtà una specie di servizio di devozione. La moderna filo­sofia sankhya invece consiste semplicemente nell’analizzare il mondo materiale considerando i differenti elementi che lo com­pongono, e sotto questo aspetto non è diversa dalla moderna ricerca scientifica. La parola sankhya significa “contare”. In un certo senso anche noi siamo filosofi sankhya, perchè contiamo gli elementi materiali, ossia la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria e l’etere; inoltre distinguiamo la mente, l’intelligenza e l’ego. Ma non posso contare altro al di là dell’ego. Krsna spiega però che esiste un altro elemento al di là dell’ego: la forza vitale. Questo è ciò che gli scienziati ignorano: la forza vitale. Pensano infatti che la vita sia solo una combinazione di elementi materiali, mentre nella Bhagavad-gita (7.5) Krsna contraddice questa teo­ria:

apareyam itas tv anyàm prakrtim viddhi me param jiva-bhùtam mahà-bàho yayedam dhàryate jagat

“Oltre a questa energia inferiore (la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria, l’etere, la mente, l’intelligenza e il falso ego) c’è la mia energia superiore, spirituale, costituita da tutti gli esseri viventi che lottano con la natura materiale e sostengono l’universo.”

dr. Singh: La moderna filosofia sankhya studia sia l’energia infe­riore sia l’energia superiore?

Srila Prabhupada: No, i moderni filosofi sankhya non studiano l’energia superiore. Si limitano ad analizzare gli elementi mate­riali, proprio come fanno gli scienziati. Gli uni come gli altri ignorano l’esistenza dell’anima spirituale.

dr. Singh: Analizzano dunque gli elementi materiali creatori? Srila Prabhupada: Gli elementi materiali non creano assoluta­mente niente! Solo l’anima può creare. La vita non può essere creata dalla materia, e la materia non può crearsi da sè. Tu che sei un essere vivente puoi combinare l’idrogeno e l’ossigeno per creare l’acqua, ma la materia in sè non possiede alcun potere creatore. Se mettete una bottiglia di idrogeno accanto a una bottiglia di ossigeno, pensate che questi elementi si combineran­no da soli, senza alcun intervento da parte vostra?

dr. Singh: Certamente no.

Srila Prabhupada: E’ evidente. L’ossigeno e l’idrogeno sono l’energia inferiore di Krsna, e quando questi elementi materiali sono combinati dall’energia superiore -in questo caso voi- allo­ra soltanto possono produrre l’acqua.

Causa remota e causa immediata

Srila Prabhupada: L’energia inferiore non ha alcun potere senza l’intervento dell’energia superiore. Questo oceano, per esempio, è perfettamente calmo. (Srila Prabhupada indica il Pacifico). Ma quando viene spinto da una forza superiore, quella del vento, appaiono grandi ondate. L’oceano non ha il potere di muoversi senza la forza superiore dell’aria.

Similmente, esiste un’altra forza, superiore all’aria, e un’altra superiore ancora, e in questo modo possiamo risalire fino a Krsna, la fonte originale di ogni potenza. Questa è vera ricerca. La natura si anima sotto la direzione di Krsna come un treno funziona sotto la direzione del suo conducente. Il conducente è ai comandi della locomotiva che tira una vettura: questa vettura a sua volta ne tira un’altra e così tutto il treno si mette in mar­cia. La stessa cosa si può dire per la creazione: è Krsna che imprime il primo movimento. Poi questa forza si trasmette durante le fasi successive della creazione finchè tutta la manife­stazione cosmica è manifestata, e poi mantenuta. Krsna spiega chiaramente nella Bhagavad-gita (9.10), mayàdhyaksena prakrtih súyate sa-caràcaram: “Questa natura materiale agisce sotto la Mia direzione e produce tutti gli esseri, mobili e immo­bili.” E precisa ancora nel quattordicesimo capitolo:

sarva-yonisu kaunteya múrtayah sambhavanti yàh tasam brahma mahad yonir aham bija pradah pita

“Sappi, o figlio di Kunti, che tutte le specie di vita vengono al mondo nella natura materiale, e lo ne sono il padre che dà il seme.” (Bg 14.4) Se, per esempio, piantate un seme di albero baniano, da esso si svilupperà un albero gigantesco, che darà milioni di nuovi semi. E ciascuno di questi semi potrà a sua volta produrre un altro albero baniano, con milioni di semi, e così via. Similmente, Krsna è il padre originale: è Lui che dà il seme di ogni cosa. Egli è dunque la causa prima di tutto ciò che conosciamo.

Sfortunatamente, gli scienziati non sono capaci di percepire la causa remota e osservano solo le cause immediate. I Veda inse­gnano che Krsna è sarva-kàrana-kàranam, la causa di tutte le cause. Se si comprende la causa originale di tutte le cause si comprenderà ogni cosa. Yasmin vijnàte sarvam evam vijnatam bhavati: “Colui che ha conoscenza della causa originale conosce automaticamente tutte le cause subordinate.” Gli scienziati cer­cano la causa originale, ma rifiutano di accettare la conoscenza perfetta dei Veda che rivela che Dio, la Persona Suprema, è questa causa originale. Essi preferiscono attenersi alla loro conoscenza parziale e imperfetta. Questa è la loro malattia.

La macchina cosmica

Srila Prabhupada: Gli scienziati ignorano che esistono due tipi di energia, quella inferiore e quella superiore. Sebbene usino entrambe queste energie ogni giorno, l’energia materiale non

può agire da sola; deve prima essere messa a contatto con l’energia spirituale. Come si può credere che l’intera manifesta­zione cosmica, che non è altro che materia, sia apparsa da sola? Una macchina adeguata non può comunque funzionare senza un tecnico competente che ne regoli i comandi. A cosa serve una bella macchina come una Cadillac, senza una persona che la guidi? Anche l’universo materiale è come una macchina.

La gente rimane sbalordita davanti a una macchina imponente, costituita da innumerevoli pezzi, ma una persona intelligente sa che nonostante la complessità dei suoi meccanismi, nessun con­gegno può funzionare a meno che un operatore non venga a schiacciare un bottone. Chi, dunque, è più importante tra i due -l’operatore o la macchina? Quanto a noi, non siamo tanto inte­ressati alla macchina materiale, la manifestazione cosmica, quanto al suo operatore, Krsna. E come facciamo a sapere che è proprio Krsna che ne dirige i comandi? Perchè Egli stesso lo afferma, mayàdhyaksena prakrtih súyate sa-caràcaram: “L’inte­ra manifestazione cosmica lavora sotto la Mia direzione.” Ma se voi non riconoscete in Krsna l’operatore sotto la cui volontà lavora tutto l’universo, allora dovete presentarci un altro opera­tore. Ma non potete farlo. Nell’attesa di trovare una vostra prova, dovreste accettare la nostra tesi.

LA REALTA’ DIETRO LE APPARENZE

Dialogo registrato i13 maggio 1973 su una spiaggia dell’Oceano Pacifico vicino a Los Angeles

Il pilota invisibile

Sríla Prabhupada: Oggi, la maggioranza degli uomini ha l’errata convinzione che la vita venga dalla materia. Noi non possiamo permettere che questa teoria assurda si propaghi senza che nes­suno dica niente. La vita non viene dalla materia, ma al contra­rio, è la materia che viene dalla vita; non si tratta di una teoria, ma di un fatto. La scienza si basa su una falsa teoria; di conse­guenza tutte le sue elucubrazioni, con le rispettive conclusioni, sono false, e questa è la causa della sofferenza nel mondo. Quando queste false teorie della scienza moderna saranno state rettificate, gli uomini troveranno la felicità. Dobbiamo dunque lanciare una sfida agli scienziati e vincerli, altrimenti essi faran­no deviare l’intera società. La materia si trasforma in sei fasi: nascita, crescita, mantenimento, riproduzione, decadenza e morte. Ma la vita che anima la materia, cioè l’anima spirituale, è eterna e non subisce nessuna di queste trasformazioni. La vita sembra svilupparsi e deteriorarsi, ma in realtà passa semplice­mente attraverso ognuna di queste sei fasi di trasformazione fino a quando il corpo non potrà più essere mantenuto. Allora il vecchio corpo muore e l’anima entra in un corpo nuovo. Quan­do i nostri vestiti sono vecchi e logori, li cambiamo, e così un giorno il nostro corpo sarà diventato vecchio e inutile, e ci rive­stiremo di un corpo nuovo.

Krsna insegna nella Bhagavad-gita (2.13), dehino `smin yathà de e, kaumàram yauvanam jara/tatha dehàntara pràptih: “Come l’anima incarnata passa continuamente, in questo corpo, dall’infanzia alla giovinezza e poi alla vecchiaia, così l’anima passa in un altro corpo all’istante della morte.” E aggiunge in seguito (2.18), antavanta ime dehà nityasyaktàh saririnah. Que­sto significa che soltanto il corpo materiale dell’anima indistruttibile ed eterna è perituro. Il corpo materiale è perituro, mentre la vita che lo anima è nitya, eterna.

Ogni attività è fondata sulla presenza di questa forza vitale. Queste grandi ondate dell’oceano, per esempio, sono provocate da qualche forza vitale. E questo aereo (Srila Prabhupada indi­ca un aereo nel cielo) vola da solo, senza essere guidato?

dr. Singh: No, c’è qualcuno che lo pilota.

Srila Prabhupada: Sì, tutto funziona sotto la guida di qualcuno. Perchè questi furfanti di scienziati negano questo fatto? Gli aerei sono veicoli imponenti, ma volano sotto la direzione di una minuscola scintilla spirituale, cioè il pilota. Senza di essa, questo enorme aereo 747 non potrebbe volare; gli scienziati non potrebbero dimostrare il contrario. E come questa piccola scin­tilla spirituale dirige un aereo così grande, un’altra scintilla spi­rituale, questa volta gigantesca, dirige l’intera manifestazione cosmica.

La politica dello struzzo

Srila Prabhupada: Nella Svetàsvatara Upanisad è scritto:

kesàgra-sata-bhàgasya satamsah sàdrsàtmakah jivah súksma-svarúpo yam sankhyàtito hi cir-kanah

Questo verso spiega che l’anima, il proprietario del corpo, misu­ra solo la decimillesima parte della punta di un capello (una misura atomica), tuttavia grazie ad essa il corpo vive e funziona. Questa particella atomica di energia spirituale si trova all’inter­no del corpo, come il pilota ai comandi del suo aereo. E’ così difficile da capire?

Supponiamo che un uomo si senta pieno di vigore e di forza. Perché ha questa sensazione? Solo perché in lui si trova questa scintilla spirituale. Ma appena la minuscola scintilla spirituale se ne va, tutto il suo vigore e la sua forza scompaiono, e gli avvol­toi vanno a mangiare il suo corpo. Poiché gli scienziati afferma­no che la materia è la causa e l’origine della vita, chiediamo loro di far rivivere un solo uomo morto, un grande scienziato come Einstein per esempio. Che iniettino gli elementi chimici neces­sari alla vita anche in un solo uomo morto, per farlo tornare in vita a lavorare! Non possono farlo. E sebbene ignorino tante cose, passano per grandi scienziati.

dr. Singh: Quando un problema spaventa per la sua gravità, si ha talvolta la tendenza a prenderlo alla leggera.

Srila Prabhupada: Sì. Quando una scimmia incontra una tigre, chiude gli occhi e immediatamente la tigre le salta addosso. Similmente, quando gli scienziati non possono risolvere un pro­blema, lo allontanano dalla mente. La prova di ciò è l’atteggia­mento che assumono di fronte al vero problema dell’uomo, cioè la morte. Nessuno vuole morire, ma se gli scienziati prendono questo problema alla leggera, è unicamente perché sono impo­tenti di fronte alla morte. Noi non vogliamo né invecchiare né ammalarci né morire. Che aiuto hanno da offrirci gli scienziati? Non possono farci nulla, e così hanno semplicemente ignorato questi problemi della massima importanza.

Uno sciacallo come presidente

Srila Prabhupada: In Bengala c’è la storia del jangal-ki ràjà, lo sciacallo che divenne il re della giungla. Lo sciacallo è conside­rato un animale molto astuto. Un giorno, attraversando un vil­laggio, il nostro sciacallo cadde in una vasca di vernice blu. Scappò allora nella foresta, ma era diventato blu. Tutti gli ani­mali si chiedevano chi fosse questo straordinario animale dal pelo blu. Il leone, anche lui sorpreso, finì con l’avvicinarlo: “Non l’abbiamo mai vista prima, signore. Chi è lei?” Lo sciacallo, approfittando della situazione, rispose allora: “Sono un inviato di Dio.” A queste parole, tutti cominciarono a venerarlo come se si trattasse del Signore in persona. Ma una notte, un branco di sciacalli si mise a urlare non lontano, e poichè gli sciacalli non possono fare a meno di rispondere al richiamo del loro simili, lo sciacallo blu si lasciò sfuggire il suo urlo caratteristico. Fu così che si tradì da solo, rivelando a tutti gli altri animali di essere soltanto uno sciacallo. Numerosi impostori vengono smaschera­ti in questo modo, come fu il caso, per esempio, degli sciacalli che dovettero dare le dimissioni dal vostro governo americano.

Brahmanànda Swami: Il famoso scandalo dell’affare Waterga­te?

Srila Prabhupada: Oggi è praticamente impossibile trovare un uomo onesto in qualunque governo, perchè nessuno può man­tenersi al potere se non è una canaglia, se non accetta di trattare affari disonesti. Ecco perchè gli uomini onesti non diventano mai dirigenti. Ma che ci possiamo fare?

dr. Singh: Gli uomini politici sono i peggiori truffatori che ci siano.

Srila Prabhupada: Sì, sono delle canaglie… Un filosofo diceva del resto che la politica è l’ultima risorsa delle canaglie.

La scienza dovrebbe fermare la morte

Brahmananda Swami: Gli scienziati conoscono la causa del can­cro?

dr. Singh: Hanno numerose teorie in proposito.

Srila Prabhupada: Supponiamo che voi conosceste la causa del cancro. A che servirebbe? Anche se riuscissero a fermare il can­cro, non potrebbero rendere l’uomo immortale. Che sia di can­cro o di qualcos’altro, l’uomo deve morire comunque.

Impossibile evitare la morte. Di conseguenza, la vera ricerca scientifica dovrebbe occuparsi di vincere la morte. Questa è la vera scienza, ed è proprio quello che insegna la coscienza di Krsna. Trovare il rimedio a una malattia non è tutto; la vera vit­toria consiste nel porre fine a tutte le malattie.

La Bhagavad-gita (8.16) dichiara che la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte sono i veri mali da combattere: àbrahma­bhuvanàl lokúh punar àvartino `rjuna: “Tutti i pianeti del mondo materiale, dal più alto al più basso, sono luoghi di soffe­renza, dove nascita e morte si susseguono.” La soluzione al pro­blema delle nascite e delle morti ripetute è dunque la coscienza di Krsna, che noi pratichiamo e offriamo a tutti. Il perfetto risul­tato di questa pratica si ottiene quando, una volta logorato e morto il corpo attuale, non siamo più costretti a rivestirci di un corpo materiale soggetto alla nascita, alla malattia, alla vec­chiaia e alla morte. Questa è la vera scienza.

POTERI SOPRANNATURALI

Dialogo registrato i17 maggio 1973 su una spiaggia dell’Oceano Pacifico vicino a Los Angeles

I poteri soprannaturali della vita

Srila Prabhupada: Gli scienziati sostengono che la vita sia il risultato di una combinazione di elementi chimici. Ma da dove vengono questi elementi? Questa è la vera domanda che bisogna porsi. Noi affermiamo che questi elementi sono prodotti dalla vita, il che significa che la forza vitale possiede poteri mistici. Un albero di arance, per esempio, ha numerosi frutti che contengono, ognuno, diversi elementi chimici -acido citrico e altri. Da dove vengono questi elementi chimici? Da che cosa sono prodotti quegli elementi se non dalla vita che è nell’albe­ro? Ciò nonostante gli scienziati non arrivano a capire. Essi fon­dano tutte le loro ricerche sullo studio degli elementi chimici, ma non sanno definirne l’origine. Questa origine è Dio, fonte di tutta la vita. Come ogni corpo vivo genera numerosi elementi chimici, la vita suprema, il Signore Supremo, produce tutti gli elementi chimici presenti nell’aria, nell’acqua o sulla terra, negli uomini e negli animali. Questo è ciò che s’intende per potere mistico. Così rimane impossibile percepire il mistero dell’origine della vita se non si accetta il potere mistico del Signore.

dr. Singh: Gli scienziati risponderanno che non credono ai pote­ri mistici.

Srila Prabhupada: Devono allora spiegare qual è l’origine degli elementi chimici. Tutti possono vedere che anche un semplice albero produce elementi chimici in quantità, ma nell’impossibi­lità di spiegare questo fenomeno, gli scienziati devono ricono­scere che la forza vitale possiede una potenza soprannaturale. Io non saprei neanche spiegare perchè le mie unghie crescono dalle mie dita. Questo supera il potere di comprensione del mio cervello. In altre parole, questa crescita avviene grazie a un’energia di natura inconcepibile, o acintya-sakti. E se questa acintya-sakti esiste in un essere comune, quanto più grande deve essere in Dio!

I poteri dell’essere individuale sono della stessa natura di quelli di Dio, ma l’essere individuale può produrre solo una piccola quantità di elementi chimici, mentre l’Essere supremo può pro­durne una quantità illimitata. Per esempio, se io sono capace di produrre qualche goccia d’acqua sotto forma di sudore, Dio può creare interi oceani. E come è sufficiente analizzare una goccia d’acqua di mare per conoscere esattamente la composizione qualitativa di tutto l’oceano, così, studiando l’essere individuale, che è un frammento di Dio, possiamo cominciare a capire la natura di Dio. Dio possiede prodigiosi poteri soprannaturali che agiscono alla perfezione. Osserviamo il fenomeno dell’elettri­cità: alcune macchine elettriche sono così ben costruite che è sufficiente premere un bottone perchè tutto il lavoro si compia automaticamente. Allo stesso modo, è sufficiente un ordine del Signore perchè avvenga l’intera creazione dell’universo. Visti sotto questa luce, i meccanismi che regolano la natura materiale diventano più facili da comprendere. I poteri di Dio sono tal­mente prodigiosi che basta un Suo ordine e l’intera creazione si manifesta immediatamente.

Brahmananda Swami: Alcuni scienziati tuttavia rifiutano di ammettere l’esistenza di Dio o dell’acintya-sakti.

Srila Prabhupada: Questa è la loro malafede! Dio esiste, e anche l’acintya-sakti esiste. Da dove viene il potere di volare degli uccelli? Anche tu sei un essere vivente come l’uccello, ma l’uccello vola grazie alla sua acintya-sakti, e tu no. Altro esem­pio, la formazione del liquido seminale dal sangue. L’uomo ha nel suo corpo un potere mistico che, quando egli prova il desi­derio sessuale, trasforma il sangue in sperma. Come potrebbe accadere una cosa simile, se non grazie a un potere soprannatu­rale? Negli esseri viventi riscontriamo innumerevoli esempi di poteri soprannaturali. La mucca mangia l’erba e produce il latte. Lo sanno tutti, ma tu sei capace di prendere un po’ d’erba e produrre latte? Non è questo un potere soprannaturale? L’uomo e la donna sono praticamente uguali, ma tu che sei un uomo non puoi produrre latte dal cibo che mangi, mentre una – donna può farlo benissimo. Questi sono poteri mistici.

dr. Singh: Gli scienziati diranno che la mucca produce il latte grazie all’azione di alcuni enzimi o elementi chimici presenti nel suo corpo.

Srila Prabhupada: Sì, ma chi ha creato questo processo chimico e questi enzimi? In realtà, tutto si opera grazie all’azione di un potere soprannaturale. Voi non siete in grado di creare questi enzimi o di produrre latte dal fieno in laboratorio. Nel vostro corpo, grazie ai poteri mistici, potete trasformare il cibo in tes­suti organici e sangue, ma in laboratorio, senza questo potere soprannaturale, non siete neppure capaci di produrre il latte dall’erba. Dovete dunque accettare l’esistenza di un potere soprannaturale.

L’origine dei poteri soprannaturali

Srila Prabhupada: Gli yogi si preoccupano essenzialmente di sviluppare alcuni poteri soprannaturali. Col potere laghima, per esempio, essi hanno la possibilità si sfuggire alle leggi della gra­vità; possono diventare più leggeri di un batuffolo di cotone e camminare sull’acqua. In realtà, questo yoga permette sempli­cemente a colui che lo pratica di sviluppare la potenza inconce­pibile che si trova già in lui.. Per esempio, sebbene io non sap­pia nuotare come fanno questi giovani (Srila Prabhupada indica un gruppo di giovani che fanno il surf), possiedo in potenza que­sta capacità; mi basterebbe svilupparla con la pratica. Di conseguenza, se i poteri yoga presenti nell’essere vivente sono così grandi, possiamo facilmente comprendere quanto più straordi­nari debbano essere quelli di Dio. I Veda, infatti, definiscono il Signore yogesvara, cioè “il padrone di tutti i poteri soprannatu­rali”. Krsna stesso dichiara nella Bhagavad-gita, aham sarvasya prabhavo mattah sarvam pravartate: “Di tutti i mondi, spirituali e materiali, Io sono la fonte; da Me tutto emana.” Se non si accetta questa asserzione divina è impossibile spiegare in modo convincente l’origine della natura materiale. Non si può com­prendere Dio senza ammettere l’esistenza dei poteri mistici, ma se comprendete Dio in modo scientifico, comprenderete ogni cosa.

dr. Singh: Vuoi dire che la scienza ha preso come punto di par­tenza una fase intermedia e non l’origine?

Srila Prabhupada: Esatto, è proprio così. Ignorano l’origine. Gli scienziati partono da un certo punto- ma qual è l’origine di que­sto punto? Non lo sanno ancora, nonostante l’ampiezza di tutte le loro ricerche. Bisogna dunque accettare che la fonte originale di tutte le cose è Dio e che Egli possiede la pienezza di tutti i poteri soprannaturali, e da Lui emana ogni cosa. Lui stesso afferma nella Bhagavad-gita (10.8), aham sarvasya prabhavo mattah sarvam pravartate: “Di tutti i mondi, materiali e spiritua­li, lo sono la fonte; da Me tutto emana.” Le nostre conclusioni non si fondano su una fede cieca; al contrario esse sono estre­mamente scientifiche. La materia ha origine dalla vita. E’ la vita -nella sua origine- che contiene infinite risorse materiali; que­sto è il grande mistero della creazione.

Se lasciate cadere un ago, questo cadrà immediatamente, ma un uccello pesante diversi chili potrà librarsi nell’aria. Dobbiamo stabilire l’origine di questa possibilità di librarsi nell’aria. Se stu­diate la natura, scoprirete che tutti gli esseri viventi sono dotati di qualche potere soprannaturale. I pesci, per esempio, vivono costantemente nell’acqua mentre l’uomo non può rimanervi più di qualche ora. Non è questo un altro potere soprannaturale?

dr: Singh: E’ un potere mistico per me, ma non per il pesce.

Srila Prabhupada: Sì. Perchè i poteri mistici non sono distribui­ti in modo uniforme. Ma Dio, l’origine di ogni cosa, possiede tutti i poteri. Io ricevo da Dio alcuni dei Suoi poteri mistici, tu ne ricevi altri, e i pesci altri ancora. Ma è in Dio che risiedono tutti i poteri soprannaturali.

Esistono otto tipi principali di poteri soprannaturali. Alcuni di essi sono: laghimà, che permette di diventare più leggero di una piuma; il mahima, di diventare più grande di una montagna; il prapti, di afferrare qualunque cosa; e l’isitva, di sottomettere un altro essere e dirigere le sue azioni. Possiamo osservare un altro tipo di potere mistico nel sole, che con i suoi raggi produce in modo inesplicabile innumerevoli cose. Fino a quando gli scien­ziati non ammetteranno l’esistenza di poteri soprannaturali, saranno incapaci di spiegare questi fenomeni; non faranno altro che girare attorno al problema.

dr. Singh: Uno scienziato furbo cercherà di tenere dei lunghi discorsi per dimostrare la sua tesi, senza però dimostrarla affat­to. Un vero scienziato dovrebbe invece arrivare a conoscere la causa ultima, originale; allora la sua analisi si rivela completa e definitiva.

Srila Prabhupada: Sì, coloro che ignorano la fonte originale non stanno veramente praticando la scienza.

dr. Singh: Comprendere il carattere soprannaturale dell’esisten­za significa comprendere che ogni giorno il nostro corpo muore?

Srila Prabhupada: Sì.

dr. Singh: Ma l’uomo comune non pensa di morire.

Srila Prabhupada: Perché non hanno intelligenza. L’uomo muore ad ogni istante, ma continua a pensare che vivrà in eterno. In realtà, la morte comincia al momento stesso della nascita. La nostra analisi del problema dovrebbe essere la seguente: poiché la gente muore, noi dovremmo fermare il processo della morte. Invece, i nostri cosiddetti scienziati non solo accelerano la morte, ma rifiutano anche di ascoltare ogni consiglio o critica costruttiva che potrebbe dare loro la possibilità di correggersi.

VERSO LA LIBERAZIONE

Dialogo registrato 1’8 maggio 1973 su una spiaggia dell’Oceano Pacifico vicino a Los Angeles

Imbroglioni e imbrogliati

Srila Prabhupada: I fenomeni naturali come l’assenza di peso o la legge di gravità sono energie inconcepibili, o acintya-sakti, e la vera scienza consiste nel comprendere questa acintya-sakti. Osservare una successione di avvenimenti partendo soltanto da una fase intermedia non è scientifico e permette di ottenere solo una conoscenza incompleta; bisogna cercare di conoscere l’origine delle cose.

Se continuassimo le nostre ricerche, scopriremmo che la natura ha origine nell’acintya-sakti. Possiamo facilmente comprendere, per esempio, che con un pennello, dei colori e l’intelligenza pos­siamo dipingere un fiore, ma non riusciamo a capire per quale fenomeno la vegetazione germogli e porti frutto su tutta la terra. Possiamo spiegare il fiore dipinto, ma non il fiore vero. Così gli scienziati sono in realtà incapaci di spiegare la crescita biologica. Giocano con parole come molecola e cromosomi, ma in realtà non sanno spiegare il fenomeno in sè.

L’errore fondamentale dei cosiddetti scienziati è che hanno adottato il metodo induttivo per giungere alle loro conclusioni. Per esempio, per determinare col metodo induttivo se l’uomo è immortale o no, uno scienziato dovrebbe studiare il caso di ogni uomo per vedere se ne esiste uno che potrebbe essere immorta­le. Gli scienziati dicono: “Non posso accettare l’affermazione che tutti gli uomini sono mortali. Ci potrebbero essere degli uomini che sono immortali. Non ho ancora esaminato tutti gli uomini. Come posso accettare l’idea che l’uomo sia mortale?” Questo è ciò che si intende per processo induttivo. Il metodo deduttivo significa invece che il padre, l’insegnante o il guru affermano che l’uomo è mortale, e voi accettate il loro insegna­mento.

dr. Singh: Esistono dunque due processi per acquisire la cono­scenza, uno ascendente e l’altro discendente?

Srila Prabhupada: Sì, ma il processo ascendente non avrà mai successo, perchè la conoscenza così acquisita si basa su informa­zioni raccolte dai sensi, che sono imperfetti. Per questo motivo noi preferiamo il processo discendente. E’ impossibile conosce­re Dio col metodo induttivo, perciò Egli è definito adhoksaja, “che non può essere conosciuto tramite la percezione diretta”. Gli scienziati dicono che Dio non esiste perchè cercano di com­prenderLo tramite una percezione diretta, mentre Egli è adhoksaja! Di conseguenza, non sanno niente di Dio, perchè ignorano la via che permette di conoscerLo. Per comprendere la scienza trascendentale, bisogna avvicinare un maestro spiri­tuale autentico, ascoltarlo con sottomissione e servirlo.

Sri Kr Krsna spiega nella Bhagavad-gita (4.34), tad viddhi pranipà-tena pariprasnena sevaya.”

Il mio guru maharaja disse un giorno: “La società moderna è un mondo di imbroglioni e imbrogliati.” Così si vedono le per­sone glorificare gli imbroglioni che le truffano e piccoli imbro­glioni che venerano i grandi. Supponiamo che un branco di asini venga da me per glorificarmi, dicendo, “Oh, tu sei Jagad-guru”. Che valore hanno le loro lodi? Ma se la glorificazione viene da una persona educata o colta, le sue parole avranno qualche valore.

In generale, però, le persone che glorificano e coloro a cui gli elogi sono rivolti sono tutti ignoranti. Come insegnano i Veda, samstutah purusah pasuh: “L’animale più grosso è glorificato dall’animale più piccolo”.

La compassione

Srila Prabhupada: Tutto è un imbroglio: la legge, la scienza medica, il governo. Persino i più alti funzionari del governo sono accusati di corruzione. Se il governante prende bustarelle, e il funzionario si lascia corrompere, come potremmo avere una buona società? La gente elegge i capi che promettono loro la felicità. Ma poichè quella felicità è maya, (illusione), essi non potranno mai mantenere la loro promessa, la società diventa piena di truffatori. Ma gli uomini cercano proprio questa felicità illusoria, perciò continuano di volta in volta a eleggere questi dirigenti senza scrupoli.

La posizione del Vaisnava è quella di mostrarsi compassionevole verso questi ignoranti. Il grande vaisnava Prahlada Maharaja pregava così: “Signore, per quanto mi riguarda, non ho alcun problema. La mia coscienza è costantemente assorta ne ricordo delle Tue potenti attività trascendentali, perciò ho una chiara visione delle cose. Ma provo una grande compassione per quegli sciocchi che vivono alla ricerca di una felicità illusoria.”

Il vaisnava si preoccupa solo di rendere felici gli altri uomini ben sapendo che stanno rincorrendo inutilmente ciò che noi potranno mai ottenere. Per cinquanta o sessant’anni, l’uomo insegue una felicità illusoria, poi deve morire senza aver terminato il suo lavoro, e senza sapere ciò che lo aspetta dopo 1a morte. In realtà, questa posizione è simile a quella dell’animale che non conosce il valore della vita, nè per quale motivo è venu to in questo mondo. Sotto l’influenza di maya, l’animale non può che mangiare, dormire, riprodursi e difendersi, e infine morire. Per tutta la vita, gli animali ignoranti -e gli uomini animalistici- si sforzano al massimo delle loro capacità soltanto per compiere queste cinque attività: mangiare, dormire, accoppiarsi difendersi e morire. Il compito del vaisnava è quello di insegna­re agli uomini che Dio esiste, che noi siamo Suoi servitori, e che possiamo godere di un’esistenza di felicità eterna impegnandoci nel Suo servizio e sviluppando il nostro amore per Lui.

Al di là della gabbia del corpo

dr. Singh: Ma l’essere vivente non dipende dalla materia finché vive nel mondo materiale?

Srila Prabhupada: No, l’essere in sè è esclusivamente spirituale, perciò non ha bisogno della materia, ma poichè la sua intelli­genza è malata, è convinto del contrario. Possiamo paragonare l’essere condizionato all’ubriacone che potrebbe benissimo vivere senza bere, ma pensa, “Se non bevo muoio”. Questo è ciò che si chiama maya o illusione. Forse un ubriacone muore, se non ottiene il suo drink?

dr. Singh: Certamente no, ma se un uomo non mangia morirà…

Srila Prabhupada: Neppure questo è vero. Prendete l’esempio di Raghunàtha Dàsa Gosvàmi -parlavamo di lui proprio ieri sera. Verso la fine della sua vita smise quasi completamente di mangiare e di dormire. Beveva soltanto un po’ di siero di latte ogni tre o quattro giorni e non dormiva più di due o tre ore per notte; talvolta lavorava ventidue ore al giorno, dormendo sol­tanto due o tre ore, e a volte non dormiva affatto. Ci si potrebbe chiedere: “Come faceva a sopravvivere?” in realtà, visse cento an­ni. Mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi non erano pro­blemi per Raghunatha dasa Gosvami, eppure viveva. Poichè era un puro devoto di Krsna, era pienamente cosciente che l’anima è eterna e indipendente, benché si trovi prigioniera nella gabbia del corpo materiale, di cui in realtà non ha bisogno. Non è la gabbia che permette all’uccello di vivere; anzi, senza la gabbia l’uccello sarebbe libero. Ma gli uomini pensano che la felicità venga dal corpo in cui sono imprigionati. Non è assurdo? In realtà, la prigionia in questa gabbia ci riempie di paura. Tuttavia è sufficiente purificare la nostra esistenza e immediatamente -senza neppure dover lasciare il nostro corpo- diventeremo abhaya, liberi da ogni paura.

brahma-bhútah prasannàtmà na socati na kànksati samah sarvesu bhútesu mad-bhaktim labhate paràm

Possiamo immediatamente risvegliarci alla nostra esistenza spi­rituale originale, un’esistenza libera da ogni paura, da ogni sof­ferenza e da ogni desiderio materiale.

dr. Singh: Credo che gli scienziati vorrebbero avere maggiori spiegazioni sul fatto che l’essere vivente possa essere indipen­dente dalla materia.

Srila Prabhupada: Fino a quando sarete condizionati, rimarrete dipendenti dalla materia. Colui che è sempre vissuto in un paese tropicale, come l’Africa per esempio, subisce un certo condizio­namento: avrà difficoltà a tollerare il vostro clima, che è molto più freddo, e soffrirà. Eppure, ci sono qui molte persone (indica con la mano i bambini che giocano sulla spiaggia) che non sono disturbate dal freddo. La capacità di tollerare, dunque, è solo una questione di condizionamento.

Quando siete condizionati, pensate in termini di dualità, come caldo e freddo, piacere e dolore, ma quando sarete liberati, non penserete più secondo questi condizionamenti. Vita spirituale significa diventare liberi dai condizionamenti -raggiungere il livello del brahma-bhúta: Questa è la perfezione dell’esistenza.

Essere condizionati significa che l’essere vivente, pur essendo eterno, a causa del suo condizionamento pensa di essere nato, di ammalarsi, di invecchiare e di morire; mentre una persona non condizionata non è più nemmeno soggetta alla vecchiaia. Così la Brahma-samhita descrive Krsna: advaitam acyutam anà­dim ananta-rúpam àdyam purana purusam nava-yauvanam ca. Sebbene sia il più antico di tutti gli esseri, la prima persona esi­stente, Krsna non invecchia mai, ma conserva sempre l’aspetto di un giovane di vent’anni perchè la Sua natura è completamen­te spirituale.

L’EVOLUZIONE

Dialogo registrato l’11 maggio 1973 su una spiaggia dell’Oceano Pacifico vicino a Los Angeles

L’evoluzione della coscienza

dr. Singh: Srila Prabhupada, da quanto ho capito leggendo un passo della Bhagavad-gita, le 8.400.000 specie viventi sarebbero state tutte create simultaneamente. Giusto?

Srila Prabhupada: Sì.

dr. Singh: Questo significa che ci sono alcuni esseri viventi che arrivano direttamente alla forma umana senza attraversare il processo evolutivo?

Srila Prabhupada: Sì. Gli esseri viventi trasmigrano da una forma di vita all’altra, ma le differenti forme esistono già. L’essere vivente non fa altro che trasferirsi nel nuovo corpo proprio come un uomo trasloca da un appartamento a un altro. Esistono differenti tipi di appartamenti: alcuni sono lussuosi, altri semplicemente comodi e altri ancora più modesti. Suppo­niamo che un individuo traslochi da un appartamento di second’ordine a uno di prima classe. Rimane sempre la stessa persona, ma grazie alla sua possibilità di pagare, al suo karma, pub occupare ora un appartamento di livello superiore. La vera evoluzione non significa sviluppo fisico, ma sviluppo della coscienza. Mi segui?

dr. Singh: Credo di sì. Tu dici che se qualcuno cade in una spe­cie inferiore dovrà evolvere passo a passo fino alle specie supe­riori?

Srila Prabhupada: Sì. Quando hai più denaro, puoi traslocare in un appartamento migliore. Ma naturalmente l’appartamento esisteva già, non è che il vostro modesto alloggio sia diventato un appartamento di lusso. Tuttavia, questo è ciò che pretende Darwin con la sua teoria assurda: secondo lui, l’appartamento è diventato un appartamento migliore. Gli scienziati di oggi pen­sano che la vita si sia sviluppata dalla materia. Milioni di anni fa, essi dicono, tutto era materia e la vita non esisteva. Ma noi rifiutiamo questa teoria. Tra queste due energie -la vita e la materia- la vita, cioè lo spirito, è l’energia superiore, originale; invece la materia, o energia inferiore, viene dalla vita.

dr. Singh: Esistono entrambe simultaneamente?

Srila Prabhupada: Sì, ma lo spirito è indipendente, mentre la materia è dipendente. Prendiamo l’esempio delle mie braccia e delle mie gambe: io non dipendo da esse perché anche se mi venissero amputate continuerei a vivere. Invece, le mie braccia e le mie gambe dipendono da me, l’anima spirituale che abita in questo corpo.

Corpi adatti a desideri eterni

dr. Singh: Ma la vita e la materia appaiono contemporaneamen­te?

Srila Prabhupada: No. In realtà, esse non appaiono affatto per­chè esistono già tutte e due. Poichè noi viviamo in questo mondo limitato in cui tutto ha un inizio, pensiamo che ogni cosa debba aver un inizio nel tempo, ma in realtà la materia e lo spi­rito esistono già. Noi abbiamo la tendenza a pensare che il mondo sia cominciato quando noi siamo nati. Ma il mondo esi­steva già prima della nostra nascita. Altro esempio: quando accendete un fuoco, il calore e la luce appaiono immediatamen­te. Sarebbe assurdo pensare “Adesso c’è il fuoco, ma dovrò aspettare qualche tempo prima che arrivino la luce e il calore.”. Non è stupido?

dr. Singh: Ma resta il fatto che il fuoco è all’origine del calore e della luce.

Srila Prabhupada: Sì, ma la luce e il calore esistono simultanea­mente con il fuoco. Allo stesso modo, gli esseri eterni hanno molti differenti desideri eterni, e tutte le varietà di specie viven­ti esistono dall’eternità per rispondere a questi svariati deside­ri eterni.

dr. Singh: Sono dunque i desideri degli esseri che determinano i corpi di cui devono rivestirsi?

Srila Prabhupada: Esatto. Lo Stato fa costruire le prigioni per­chè sa che ci saranno dei delinquenti, e quando processa e con­danna un criminale la prigione è già pronta ad accoglierlo anco­ra prima che il verdetto sia pronunciato. Similmente, poichè Dio è sarva jna, onnisciente, sa perfettamente che alcuni esseri viventi si ribelleranno al Suo servizio e compiranno attività cri­minali. Egli conosce inoltre i differenti desideri che essi svilup­pano a contatto con le tre influenze materiali. Perciò, fin dall’inizio dei tempi, Egli crea le diverse forme viventi che servi­ranno ad accogliere le anime condizionate, secondo i loro desi­deri.

Le influenze materiali sono sattva-guna (la virtù), rajo-guna (la passione) e tamo-guna (l’ignoranza). Tutti i differenti oggetti del mondo materiale sono costruiti a partire da queste tre ener­gie, come i tre colori fondamentali (il blu, il rosso e il giallo) ser­vono a formare migliaia di sfumature e tonalità. Nella natura esiste la prodigiosa abilità di manipolare le differenti combina­zioni. La Bhagavad-gita (3.27) insegna, prakrteh kriyamànàni gunaih karmàni sarvasah: “Tutte le attività sono compiute dalle tre influenze della natura materiale.” Così le influenze materiali si manifestano nella varietà delle specie viventi -piante e alberi, esseri acquatici, cani e gatti, uomini, esseri celesti e altri ancora, in tutto 8.400.000 differenti forme di vita.

Il Signore Supremo Si espande per apparire come Anima Suprema, il Paramàtma, nel cuore di ognuno. Sebbene sia situa­to nel corpo materiale e ne sia la fonte originale, il Paramàtma non è materiale. Come il sole non può essere “bruciato” dal calore che produce perchè il calore è una sua energia, così il Paramàtma trascende la distinzione che separa il materiale dallo spirituale poichè entrambe queste energie emanano da Lui. Talvolta il sole ci sembra coperto dalle nuvole, ma questo è dovuto solo alla nostra visione imperfetta. Su questo pianeta noi sperimentiamo sia la luce del sole sia le nuvole, ma sul sole, anche se le nuvole devono la loro esistenza al sole, si può speri­mentare solo la luce. Similmente, la distinzione che noi faccia­mo tra materia e spirito non vale per Dio: che Egli Si manifesti in un corpo cosiddetto materiale o in un corpo spirituale, con­serva sempre la Sua natura spirituale. Per Lui non esiste alcuna differenza tra materia e spirito, perchè tutte le Sue energie pro­vengono da Lui. Egli può dunque, a Suo piacere, trasformare la materia in spirito e lo spirito in materia.

H2O più un potere soprannaturale

dr. Singh: I chimici e gli scienziati pensano che l’anima spiritua­le possa esistere nel mondo materiale grazie a particolari elementi chimici. Secondo loro, gli elementi di base, cioè il carbo­nio, l’idrogeno, l’azoto e l’ossigeno, si combinerebbero per for­mare gli esseri viventi. Ma mi sembra che i Veda insegnino a questo proposito che una creatura vivente può svilupparsi solo se un’anima spirituale penetra prima in questi elementi chimici. Srila Prabhupada: Sì. Per esempio, tutti gli elementi necessari alla crescita di una pianta sono già presenti nella terra, ma è necessario prima introdurvi un seme perchè la pianta si manife­sti. Similmente, nel grembo materno si trovano riuniti tutti gli elementi e le condizioni necessarie alla formazione di un altro corpo, ma perchè il bambino si sviluppi, il padre deve prima introdurvi il seme. I cani producono i cuccioli e gli esseri umani avranno dei bambini simili a loro. Perchè? Perchè il corpo del cane e il corpo dell’uomo contengono i rispettivi ingredienti necessari alla formazione di altri corpi uguali.

Troviamo una certa quantità di sostanze chimiche nel nostro corpo, una quantità minore nel corpo di una formica, e una quantità maggiore nel corpo di un elefante. Così, se io posso creare più sostanze chimiche di una formica, e l’elefante ne può creare più di un essere umano, immaginate quante ne può crea­re Dio! Questo è il presupposto da cui gli scienziati devono par­tire per considerare il modo in cui l’idrogeno e l’ossigeno si combinano per formare l’acqua. Se non basano le loro ricerche su questo fatto, gli scienziati non sapranno mai spiegare l’origi­ne delle enormi quantità di ossigeno e di idrogeno necessarie alla formazione degli oceani. Noi possiamo farlo. Questi ele­menti, idrogeno e ossigeno, esistono nella virat-rupa, il corpo universale del Signore. Perchè gli scienziati non arrivano a capi­re questa verità così semplice? L’idrogeno e l’ossigeno si combi­nano per formare l’acqua dei mari. Siamo d’accordo con loro nell’accettare questo fatto. Ma gli scienziati si sorprendono nel sentire che l’origine di queste enormi quantità di idrogeno e di ossigeno sono in realtà acintya-sakti, l’inconcepibile potere soprannaturale del Signore.

La definizione di “vita” dr. Singh: Ho notato che esiste una controversia nel mondo scientifico sulla definizione dei termini vivente e non-vivente. Alcuni affermano che un essere è vivente se può riprodursi.

Pretendono dunque di aver creato la vita poichè alcune grosse molecole di DNA (“3 prodotte in laboratorio possono moltipli­carsi, cioè con la propria potenza possono riprodurre altre cate­ne molecolari. Alcuni scienziati affermano che le molecole DNA sono viventi, ma altri contestano questa affermazione.

Srila Prabhupada: Se uno dice una cosa e un altro ne dice un’altra differente, la loro conoscenza deve essere imperfetta. dr. Singh: La parola vivente può definirsi come “dotato di coscienza” e non-vivente come “privo di coscienza”?

Srila Prabhupada: Sì, questa è la differenza. Come Krsna inse­gna nella Bhagavad-gita (2.17), avinàsi tu tad viddhi yena sar­vam idam tatam: “Ciò che pervade il corpo intero è indistruttibie.” Tutti possono comprendere che ciò che pervade l’intero corpo di un essere vivente è la coscienza. E il nostro stato di coscienza all’istante della morte determinerà il corpo che ci sarà attribuito nella vita seguente. Se avete la coscienza di un cane, otterrete un corpo di cane, ma se avrete sviluppato una coscien­za divina, otterrete il corpo di un essere celeste”‘. Krsna lascia a ognuno la libertà di prendere il corpo che desidera:

yànti deva-vrata devàn pitrn yànti pitr-vratah bhútàni yànti bhutejya yànti mad-yàjino pi màm

“Coloro che adorano gli esseri celesti nasceranno tra gli esseri celesti; coloro che adorano i fantasmi e gli spiriti rinasceranno tra questi esseri; coloro che adorano gli antenati raggiungeran­no gli antenati, e coloro che adorano Me vivranno con Me.” (Bg 9.25)

La condanna di Darwin

dr. Singh: Se un essere umano non raggiunge la liberazione dovrà trasmigrare nuovamente attraverso tutte le 8.400.000 spe­cie viventi prima di riprendere la forma umana?

Srila Prabhupada: No, secondo le leggi della natura, l’essere vivente deve subire questo processo graduale solo nelle specie inferiori. Nella forma umana, la sua coscienza sviluppata gli conferisce il potere di discernere. Di conseguenza, un essere che

ha una coscienza sviluppata non rinascerà in un corpo di cane o di gatto, ma otterrà un altro corpo umano.

pràpya punya-krtam lokàn usitvà sàsvatih samàh sucinam srimatam gehe yoga-bhrasto `bhijàyate

Il termine yoga-bhrastah si riferisce a una persona che pratica lo yoga ma per un motivo o per l’altro non ha potuto raggiungere il successo completo. Qui non si tratta di evoluzione; ottiene nuovamente un corpo umano. Non dovrà prendere un corpo di gatto o di cane. Per tornare all’esempio degli appartamenti, se il vostro reddito aumenta, avrete naturalmente un appartamento più lussuoso senza dover prima occupare una appartamento modesto.

dr. Singh: Tutto questo contraddice completamente la teoria dell’evoluzione di Darwin.

Srila Prabhupada: Darwin è un mascalzone. Noi non sappiamo che farcene della sua teoria. Più distruggiamo la filosofia di Darwin, più faremo progressi nella coscienza spirituale.

dr. Singh: Numerosi scienziati hanno dei dubbi sulla teoria di Darwin. Ma i suoi sostenitori affermano che la vita sarebbe nata dalla materia, poi si sarebbe evoluta dalle forme unicellulari fino agli organismi multicellulari. Essi credono che le specie superiori, animali e umane, non esistessero all’inizio della crea­zione.

Srila Prabhupada: Darwin e i suoi sostenitori sono dei mascal­zoni. Se in origine non esistevano le specie superiori perchè adesso esistono? E perchè le specie inferiori continuano ad esi­stere? Oggi, per esempio, si possono vedere sia un intellettuale sia uno stupido asino. Perchè questi due esseri esistono simulta­neamente? Perchè la specie degli asini non è scomparsa dopo essersi evoluta verso forme superiori? Perchè non si vede mai una scimmia generare un essere umano? La teoria di Darwin secondo cui la vita umana sarebbe apparsa a un dato momento nella scala evolutiva è assurda. La Bhagavad-gita spiega che tu puoi trasmigrare direttamente in qualsiasi forma di vita deside­ri, a seconda dei tuoi sforzi. Per esempio, se io vado in America, in Australia o in Africa, attraverso Paesi che esistevano già da prima. Io non ho creato l’America quando vi sono sbarcato, nè sono diventato io stesso l’America. Ci sono numerosi Paesi che non ho ancora visitato, ma ciò non significa che essi non esista­no. Gli scienziati che sostengono la teoria di Darwin sono assur­di. La Bhagavad-gita insegna chiaramente che tutte le specie esistono contemporaneamente e che ognuno di noi può andare nella specie di vita che preferiamo. Se lo desiderate, potete anche raggiungere il regno di Dio. Questo è ciò che afferma il Signore, Sri Krsna, nella Bhagavad-gita.

L’IGNORANZA E IL DESTINO DEGLI UOMINI

Dialogo registrato i113 maggio 1973 nel parco di Cheviot Hill a Los Angeles

L’evoluzione dall’uomo al cane

Srila Prabhupada: I cosiddetti scienziati pongono la loro fede in una teoria fraudolenta. Krsna dice, aham sarvasya prabhavah: “Io sono l’origine di ogni cosa” (Bg 10.8). Krsna è la vita. Krsna non è una pietra inerte.

dr. Singh: La materia sarebbe dunque prodotta dalla vita?

Srila Prabhupada: Sì, e la materia cresce sulla vita; il mio corpo cresce su di me, l’anima spirituale. Per esempio, io ho indossato questo cappotto, che è dimensionato secondo la misura del mio corpo. Ma sarei sciocco se pensassi “Io sono questo cappotto”.

Un discepolo: Srila Prabhupada, i mineralogisti hanno dimo­strato che le montagne crescono per effetto della sedimentazio­ne. Questa crescita è dovuta alla presenza di un’anima spirituale?

Srila Prabhupada: Sì. Lo Srimad-Bhagavatam descrive le mon­tagne come le ossa di Dio e l’erba come i peli del Suo corpo. Da questo punto di vista si può dire che Dio abbia il corpo più grande di tutti.

dr. Singh: Srila Prabhupada, qual è la differenza tra la trasmi­grazione delle anime nei corpi animali e la trasmigrazione delle anime umane?

Srila Prabhupada: Gli animali trasmigrano sempre in una sola direzione, verso specie superiori, mentre l’uomo può reincar­narsi sia in una forma superiore sia in una forma inferiore. E’. la natura del desiderio dell’essere che determina il corpo che gli sarà attribuito.

Le specie inferiori hanno un solo tipo di desideri, mentre l’esse­re umano è animato da centinaia e migliaia di desideri, desideri umani e desideri animali. La legge della natura prevede che le specie inferiori si elevino dalle forme animali fino alle forme superiori e a quella umana. Ma una volta che avete ottenuta la forma umana, se non coltivate la coscienza di Krsna potreste tornare in un corpo di cane o di gatto.

Il Nirvana

dr. Singh: Gli scienziati non hanno alcuna informazione sul fatto che esista un’evoluzione ascendente o discendente a partire dal piano umano.

Srila Prabhupada: Per questo motivo li chiamo farabutti. Non hanno alcuna conoscenza, eppure pretendono di essere scien­ziati. La vera scienza è insegnata nella Bhagavad-gita, dove Krsna dice: yànti deva-vratà devàn pitrn yànti pitr-vratàh. (Bg 9.25) Questo verso spiega che l’oggetto della nostra adorazione in questa vita determinerà il tipo di corpo che otterremo nella prossima vita.

Tuttavia, adorando Krsna l’uomo può mettere fine per sempre al ciclo di nascite e morti ripetute. Yam pràpya na nivartante tah dhàma: “Colui che raggiunge la Mia dimora suprema non deve più tornare (in questo mondo materiale dove regnano la nascita e la morte).” (Bg 8.21) La perfezione ultima della vita umana consiste nel raggiungere il mondo spirituale (samsiddhim paramàm).

Leggete la Bhagavad-gita: spiega ogni cosa. Ma gli scienziati non hanno alcuna idea di questa perfezione; essi non credono neppure nell’esistenza dell’essere vivente, distinto dal corpo materiale.

dr. Singh: Non parlano mai dell’essere vivente; parlano soltanto del corpo.

Un discepolo: La loro concezione è simile al buddismo. I buddi­sti paragonano il corpo a una casa. Secondo loro, il corpo viene costruito con sostanze chimiche, proprio come una casa viene costruita con il legno. Quando il corpo muore, è come quando una casa crolla. E come della casa crollata non rimane altro che un mucchio di pezzi di legno, così il corpo morto si disgrega e torna allo stato di elementi chimici. Così il corpo scompare, e con esso scompare la vita.

Srila Prabhupada: Questo stato è detto nirvana. Poi, con gli stessi elementi si potranno costruire un’altra casa o un altro corpo. Questo è il buddismo. I buddisti non hanno alcuna infor­mazione sull’anima.

Destino e karma

Un discepolo: Alcuni scienziati sostengono che ogni corpo è abitato da diverse anime, e fanno l’esempio del lombrico: se lo si taglia in due, le due parti continuano a vivere. Per loro questo fenomeno costituisce la prova che nel corpo del verme si trovavano due anime.

Srila Prabhupada: No, è semplicemente una nuova anima che è andata a occupare l’altra metà del corpo del lombrico.

dr. Singh: L’anima spirituale deve necessariamente avere un corpo, che sia spirituale o materiale?

Srila Prabhupada: L’anima ha già un corpo spirituale, che viene ricoperto dal corpo materiale. Il mio corpo materiale cresce su di me -il corpo spirituale- ma il mio corpo materiale non è naturale. Io accetto differenti corpi che non sono naturali per la mia costituzione. La mia vera posizione costituzionale consiste nell’essere il servitore di Krsna. Finchè non arrivo a questa posi­zione, rimango servitore della materia, e secondo le rigorose leggi dell’energia materiale devo rivestire, uno dopo l’altro, numerosi corpi materiali. Prendo un corpo e poi lo lascio. Desi­dero un’altra cosa e ottengo di nuovo un corpo materiale. Que­sto meccanismo è regolato dalle severe leggi della natura mate­riale. Sebbene gli esseri condizionati pensino di controllare per­fettamente il loro destino, in realtà sono sottoposti in ogni istan­te alla legge del karma:

prakrteh kriyamànàni gunaih karmani sarvasah ahankara-vimúdhàtma kartàham iti manyate

“L’anima confusa, sotto l’influsso delle tre influenze della natu­ra materiale, pensa di essere l’autrice delle attività che sono invece compiute dalla natura” (Bg 3.27).

L’origine di questa confusione deriva dal fatto che l’essere vivente pensa di essere il corpo.

isvarah sarva-bhútanam hrd-dese `rjuna tisthati bhràmayan sarva-bhútàni yantràrudhani-mayaya

In questo verso, la parola yantra, che significa “macchina”, indi­ca che in tutte le specie di vita, noi viaggiamo in corpi simili a macchine, che ci sono forniti dalla natura materiale. Talvolta saliamo verso le specie superiori, talvolta scendiamo verso le specie inferiori. Ma se, per la misericordia del maestro spirituale e di Krsna riceviamo il seme del servizio di devozione e lo colti­viamo, potremo uscire dal ciclo di nascite e morti. Allora la nostra vita sarà coronata dal successo. Altrimenti l’essere deve viaggiare su e giù attraverso le diverse forme di vita, diventando ora un filo d’erba, ora un leone, e così via.

L’ignoranza pubblicizzata come conoscenza

Un discepolo: E’ dunque il desiderio di godimento materiale che ci fa rivestire questi corpi, ed è il desiderio di raggiungere Krsna che ci permette di ritrovare la nostra posizione naturale? Srila Prabhupada: Sì.

dr. Singh: Ma sembra che ci sia una lotta continua con la nostra natura inferiore. Dobbiamo continuamente combattere i nostri desideri materiali, nonostante il nostro desiderio di servire Krsna. E’ sempre così?

Un discepolo: Il corpo è quasi come un tiranno interiore.

Srila Prabhupada: Sì. Questo significa che voi subite fortemente il dominio dell’energia materiale, di maya.

dr. Singh: Persino se desideriamo anche di servire Krsna?

Srila Prabhupada: Sì. Un ladro può anche sapere che se ruba sarà arrestato e messo in prigione -può anche aver visto arresta­re altri ladri- eppure continua a rubare ugualmente. Sebbene sappia di essere soggetto all’autorità dello Stato, continuerà ad agire secondo i suoi desideri; questo è ciò che s’intende per tamas, ignoranza. Perciò la conoscenza segna l’inizio della vita spirituale. Nella Bhagavad-gita, Krsna dà la conoscenza ad Arjuna. Gli insegna: “Tu non sei questo corpo.” Questo è l’ini­zio della conoscenza. Ma dov’è l’università che insegna questa conoscenza? Dr. Singh, puoi dirmi dove si trova l’università che insegna questa conoscenza?

dr. Singh: Non esiste.

Srila Prabhupada: Ecco il problema dell’istruzione: non c’è conoscenza. Non fanno altro che pubblicizzare l’ignoranza come conoscenza.

dr. Singh: Ma se gli scienziati sapessero di non essere il corpo, tutta la loro visione cambierebbe.

Srila Prabhupada: Sì, è questo che noi vogliamo.

Un discepolo: Ma non vogliono ammettere il loro fallimento…

Srila Prabhupada: Questo non fa che aumentare la loro stupi­dità. Facendosi passare per intelligente, uno sciocco non fa che aggravare la sua posizione perchè non può fare progressi. E se ti fai passare per un uomo di conoscenza mentre sei ignorante, sei un bell’imbroglione: inganni te stesso e anche gli altri. Gli uomi­ni sono talmente impazziti per questo progresso materiale della civiltà che sono diventati proprio come cani e gatti. Per esem­pio, hanno inventato un ministero dell’immigrazione, e appena entrate in un Paese questi cani cominciano: “Woof, woof, woof! Perchè sei venuto? Che vieni a fare qui?” Questo è il modo di comportarsi dei cani da guardia. E arrivano al punto di perquisi­re uomini rispettabilissimi per vedere se portano una pistola, perchè oggi, con tutti i ladri e i delinquenti che si nascondono dietro un aspetto distinto e colto, non ci si può più fidare di nes­suno. Allora, che cosa si intende per progresso? Si può dire che l’istruzione attuale conduce al progresso? E’ questa una civiltà degna di un tale nome?

Combattere l’ignoranza con la logica e la conoscenza.

Un discepolo: Alcuni dicono che l’ateismo dei comunisti sia stato una delle cause della guerra del Vietnam, e che si trattava in realtà di uno scontro tra credenti e atei. Almeno, questo è uno dei pretesti che furono avanzati per motivare la guerra.

Sríla Prabhupada: Anche noi siamo pronti a uccidere gli atei. Ma la nostra arma è la predica. Anche uccidere l’ignoranza è uccidere. Non è necessario che tutti usino la spada per uccidere. dr. Singh: Un nuovo modo di fare la guerra?

Srila Prabhupada: No. Combattere l’ignoranza con la discussione e la conoscenza è un metodo che esiste da sempre. Il concet­to corporeo dell’esistenza appartiene alla vita animale. Un ani­male ignora i concetti di materia e spirito. E chi ha una concezione dell’esistenza basata sul corpo non è meglio di un anima­le. Un uomo intelligente non prenderà sul serio i “discorsi” di un animale, perchè tali “discorsi” non possono essere che scioc­chezze. Gli animali non sanno parlare della conoscenza.

Un discepolo: Ma almeno gli animali vivono secondo determi­nate leggi: non uccidono inutilmente e mangiano solo quando è necessario, contrariamente a quanto fanno gli uomini. In un certo senso, quindi, gli uomini sarebbero inferiori agli animali.

Srila Prabhupada: Per questo motivo noi dobbiamo soffrire più degli animali. La Coscienza di Krishna non è un movimento reli­gioso sentimentale senza una vera base. E’ un movimento scien­tifico, concepito per alleviare le sofferenze umane.

dr. Singh: Gli scienziati e altre persone affermano che tutto nell’universo avviene per caso.

Srila Prabhupada: E quando scrivono libri su questo argomento è sempre per caso?

dr. Singh: Anche i libri vengono scritti per caso, dicono.

Srila Prabhupada: Allora non hanno alcun merito. Se tutto avviene per caso, si può scrivere qualsiasi cosa.

dr. Singh: Secondo il dr. J. Monod, uno scienziato francese che ha ottenuto il premio Nobel 1965, tutto è cominciato quando, per caso, alcuni elementi chimici si sono combinati per formare la prima molecola.

Srila Prabhupada: Ma da dove venivano questi elementi chimi­ci?

dr. Singh: Secondo lui, sono stati creati semplicemente per caso, e quando se ne è presentata la necessità le molecole chimiche si sono riorganizzate.

Srila Prabhupada: Ma se tutto è dovuto al caso, come si può introdurre la nozione di necessità? Com’è possibile parlare nella stessa frase di caso e di necessità? E’ assurdo. Se è il caso a decidere tutto, perchè la gente manda i figli a scuola invece di lasciarli crescere a caso? Supponiamo che io infranga la legge. Se dico, “E’ successo per caso”, sarebbe una giustificazione?

dr. Singh: L’ignoranza sarebbe dunque la causa della delinquen­za?

Srila Prabhupada; Sì. Questa è la causa: la mia ignoranza.

Un discepolo: Sarebbe sciocco affermare che uno strumento meraviglioso come il violino sia stato fatto a caso.

Srila Prabhupada: Sì. E’ davvero molto triste che mascalzoni simili ottengano riconoscimenti. Uno dice sciocchezze del genere e ottiene riconoscimenti.

L’IMPERSONALISMO DELLA SCIENZA MODERNA

Dialogo registrato i114 maggio 1973 nel parco di Cheviot Hill a Los Angeles

L’errore degli scienziati

Srila Prabhupada: Gli scienziati ignorano i due tipi di energia materiale e spirituale. Questo è il loro errore. Affermano che tutto è materia, e che tutto emana dalla materia. Il difetto nella loro teoria è che prendono come punto di partenza la materia anzichè lo spirito. In un certo senso, tutto è spirituale, perchè la materia proviene dallo spirito. L’energia spirituale è l’origine e può esistere indipendentemente dall’energia materiale, ma l’energia materiale non potrebbe mai esistere senza l’energia spirituale. Possiamo dire che l’oscurità inizia dalla luce, ma non che la luce inizia dalle tenebre. Gli scienziati credono che la coscienza venga dalla materia, ma in realtà la coscienza esiste da sempre, ma quando è coperta o degradata dall’ignoranza, diventa una forma di incoscienza.

“Materiale” vuol dire dunque dimenticare Krsna e “spirituale” vuol dire essere pienamente coscienti di Krsna. E’ chiaro? Cer­cate di capire: l’oscurità viene dalla luce. Quando la luce non è visibile, siamo nelle tenebre. Il sole non può essere toccato dalle nuvole: quest’idea si oppone alla natura stessa del sole. Ma con l’energia del sole vengono create temporaneamente altre cose, come la foschia, le nubi e l’oscurità. Queste creazioni transitorie sono temporanee, mentre il sole rimane. Similmente, la natura materiale è temporanea, mentre la natura spirituale è perma­nente. Coscienza di Krsna significa uscire da questa effimera natura materiale e raggiungere una natura spirituale permanen­te. A nessuno piace un tempo nuvoloso, così nessuno desidera veramente questa natura temporanea.,

dr. Singh: Questa coscienza “nuvolosa” è generata dall’energia spirituale?

Srila Prabhupada: Sì.

dr. Singh: E anche la materia è creata dall’energia superiore?

Srila Prabhupada: Aham sarvasya prabhavo mattah sarvam pra­vartate. Krsna dice: “Io sono la fonte di tutti i mondi, spirituali e materiali. Ogni cosa emana da Me.” Krsna è il creatore di tutte le cose, buone e cattive. In realtà, “buono” e “cattivo” sono una creazione materiale, perchè la creazione di Krsna è buona; Dio è buono. Quello che voi pensate sia cattivo è buono per Dio. Di conseguenza, non possiamo capire Krsna. Se fa qualcosa che secondo la nostra considerazione è male, dobbiamo capire che per Lui non c’è bene o male. Per esempio, Krsna sposò sedici­mila regine. Alcuni potrebbero criticarLo: “Ah, Krsna impazzi­sce per le donne!” Ma queste persone non hanno la visione dell’intero quadro. Krsna possiede un potere così grande che potè moltiplicarSi in sedicimila differenti mariti per il piacere delle Sue regine.

La filosofia del “Tutto è Uno”: un’assurdità

dr. Singh: Tu hai detto che le nebbie della natura materiale sono temporanee. Allora perchè dovremmo preoccuparci di raggiungere la liberazione da qualcosa che è comunque temporaneo?

Srila Prabhupada: Perchè indossi dei vestiti sul tuo corpo? Potresti andare in giro nudo. Tra qualche ora il tempo si schia­rirà. Perchè coprirsi adesso?

dr. Singh: Ma il pericolo è adesso.

Srila Prabhupada: Che sia per ora o per più tardi, perchè ti preoccupi di coprirti?

dr. Singh: Per evitare il disagio di aver freddo.

Srila Prabhupada: Questa è la risposta; altrimenti saresti a disa­gio. Non preoccuparsi di vestirsi è la teoria dei mayavadi: “Tutto accadrà automaticamente, e allora perchè preoccuparsi? Tutto è Uno.” E’ una teoria assurda. Secondo la filosofia mayavàda, Dio è Uno, e ogni cosa e ogni essere vivente è ugua­le a Dio.

Noi non avremmo niente da dire contro i chimici se comincias­sero dalla vita, ma purtroppo essi sostengono che tutto ha inizio dalle tenebre -la materia inerte, ed è proprio questo ciò che noi contestiamo. Noi diciamo, “Cominciate dalla vita”, e loro ribat­tono, “No, cominciate dalla materia- dalle tenebre.” Ma la loro ignoranza si spiega facilmente: chi passa dall’oscurità alla luce crede naturalmente che l’oscurità sia la fase originale. Supponete che una persona esca improvvisamente alla luce del giorno dopo aver passato la sua vita nell’oscurità. Penserà natu­ralmente che la luce è nata dall’oscurità, mentre in realtà l’oscu­rità si verifica quando la luce si affievolisce. La luce, dunque, non è prodotta dall’oscurità.

dr. Singh: L’oscurità dipende dunque dalla luce?

Srila Prabhupada: Sì. In altre parole, nella luce non c’è oscurità. Quando la luce si affievolisce allora sperimentiamo le tenebre. Similmente, quando la nostra coscienza spirituale, cioè la nostra coscienza di Krsna, si affievolisce, la nostra coscienza diventa materiale. A1 mattino ci svegliamo, e alla fine della giornata siamo stanchi e andiamo a dormire. Quando la vita si interrom­pe per un motivo o per un altro, noi dormiamo. Di notte dor­miamo, e quando ci svegliamo al mattino, possiamo comprende­re che il nostro stato di veglia, la “vita”, non ha avuto origine dal sonno. Io ero vivo anche mentre stavo dormendo, e conti­nuo ad essere vivo quando mi sveglio. Questo punto dev’essere ben compreso. Il bambino esce dal grembo della madre. Pensa dunque che la sua vita è iniziata il giorno che è uscito dall’utero. Ma questo non è vero. In realtà, è eterno. Ha costruito il pro­prio corpo materiale nel grembo di sua madre mentre era inco­sciente, e non appena il suo corpo ha raggiunto uno stadio di sviluppo sufficiente, è uscito dall’utero ed è tornato alla coscienza.

dr. Singh: E all’istante della morte cade nuovamente nel sonno.

Srila Prabhupada: Sì. Questo è descritto nella Bhagavad-gita (8.19):

bhùta-gràmah sa evàyam bhùtvà bhùtvà praliyate ràtry-àgame `vasah pàrtha prabhavaty ahar-àgame

“Senza fine, rinasce il giorno e scende la notte, o Pàrtha, e ogni volta, col giorno, miriadi di esseri sono ricondotti all’attività, e ogni volta inesorabilmente cadono, con la notte, nella dissolu­zione.”

Noi non siamo questi corpi

Srila Prabhupada: Vedete questo fiore? E’ tornato alla coscien­za, e presto appassirà e morirà. Questa è la vita materiale. La vita spirituale è un continuo fiorire, senza alcuna dissoluzione. Questa è la differenza tra lo spirito e la materia. Io ho ottenuto questo corpo come risultato della coscienza che ho sviluppato durante la mia vita passata, e il mio prossimo corpo mi sarà dato secondo la coscienza che avrò sviluppato in questa vita. Questo è confermato anche nella Bhagavad-gita (8.6):

yam yam vàpi smaran bhàvam tyajaty ante kalevaram tam tam evaiti kaunteya sadà tad-bhàva-bhàvitah

“Sono i ricordi che si hanno all’istante di lasciare il corpo che determinano senza alcun dubbio la condizione futura dell’esse­re.”

dr. Singh: Srila Prabhupada, se il nostro prossimo corpo è deter­minato dalla coscienza che abbiamo in questa vita, come si spie­ga che non posso ricordarmi della mia vita precedente?

Srila Prabhupada: Vi ricordate di tutto ciò che avete fatto l’anno scorso o anche solo ieri?

dr. Singh: No, l’ho dimenticato.

Srila Prabhupada: Questa è la tua natura: dimentichi.

dr. Singh: Alcune cose.

Srila Prabhupada: Alcuni dimenticano più facilmente di altri, ma in linea generale siamo tutti soggetti a dimenticare.

dr. Singh: Questo è un principio inerente alla natura materiale?

Srila Prabhupada: Sì, è un po’ come rubare. Alcuni rubano gli orologi, altri rapinano le banche, ma tutti sono ladri.

dr. Singh: Quando sogniamo, siamo trasportati dagli elementi sottili?

Srila Prabhupada: Sei trasportato dalla natura. Krsna afferma nella Bhagavad-gita (3.27):

prakrteh kriyamànàni gunaih karmàni sarvasah ahankàra-vimúdhàtmà

kartàham iti manyate

“L’anima confusa, sotto l’influsso delle tre qualità della natura materiale, crede di essere l’autrice di azioni che in realtà sono compiute dalla natura.” Noi dimentichiamo la nostra vera iden­tità perchè ci troviamo sotto il dominio della natura materiale. La prima lezione della vita spirituale consiste nel comprendere che noi non siamo il corpo, ma siamo anime spirituali eterne. Una volta eravate bambini. Ora siete uomini adulti. Dov’è il corpo della vostra infanzia? Quel corpo non esiste più, ma voi esistete ancora perchè siete eterni. Il corpo di quella circostanza è cambiato, ma voi non siete cambiati. Questa è la prova dell’eternità. Voi ricordate che avete fatto alcune cose ieri, e altre oggi, ma dimenticate altri particolari. Il vostro corpo di oggi non è più quello di ieri. Lo ammettete oppure no? Non potete dire che oggi è il 13 maggio 1973. Non potete dire che oggi è ieri. Il 13 era ieri. II giorno è cambiato. Ma voi, come per­sone, vi ricordate di ieri. Questo ricordo costituisce la prova dell’eternità dell’essere. Il vostro corpo è cambiato, ma voi ne conservate il ricordo: voi dunque siete eterni, sebbene il corpo sia temporaneo. Questa è una prova semplicissima che anche un bambino può capire. E’ difficile da comprendere?

Cambiare corpo

dr. Singh: Ma la gente vuole altre prove.

Srila Prabhupada: Di quali altre prove ha bisogno? L’eternità dell’anima è un fatto molto semplice. Io sono un’anima eterna, e se il mio corpo cambia, io, al contrario, non cambio mai. Per esempio, ora sono un vecchio. Qualche volta penso “Ah, una volta saltavo e giocavo, ma ora non posso più saltare perché il mio corpo è cambiato.” Io voglio saltare, ma non posso farlo. Questa tendenza a saltare è eterna, ma non posso farlo perchè il mio corpo è vecchio.

dr. Singh: I vostri oppositori diranno che da quanto possono osservare, la coscienza per sua natura ha la stessa durata di un solo corpo. .

Srila Prabhupada: E’ stupido. Krsna spiega nella Bhagavad-gita (2.13):

dehino ‘smin yathà dehe kaumàram yauvanam jara tatha dehàntara-pràptir dhiras tatra na muhyati

“Come l’anima incarnata passa continuamente, in questo corpo, dall’infanzia alla giovinezza e poi alla vecchiaia, così l’anima passa in un altro corpo al momento della morte. L’anima realiz­zata non è confusa da questo cambiamento.” La morte, dunque, è un altro cambiamento di corpo, simile a quelli che sono già avvenuti nel corso della mia vita.

dr. Singh: Ma gli scienziati obiettano che noi non possiamo veramente osservare quest’ultimo cambiamento.

Srila Prabhupada: Ci sono moltissime cose che non possono osservare coi loro occhi imperfetti. Ma la loro ignoranza non può mettere in dubbio l’esattezza scientifica della Bhagavad-gita.

Perchè gli scienziati non ammettono che i loro sensi sono imperfetti? Devono innanzitutto ammettere l’imperfezione dei loro sensi. Ciò che è scienza e ciò che non lo è non dipende dal loro potere di osservazione. I cani non possono capire le leggi della natura; questo significa che le leggi non esistono?

dr. Singh: Gli scienziati accettano questo argomento, ma dicono che la perfezione può essere raggiunta con le informazioni obiettive e l’esperienza.

Srila Prabhupada: No. Non è questo il modo per diventare per­fetti. Nessuno può raggiungere la perfezione con un modo di procedere imperfetto, e certamente il nostro modo di pensare deve essere imperfetto, perchè i nostri sensi e la nostra mente sono imperfetti.

dr. Singh: Srila Prabhupada, mi viene in mente un’altra doman­da: non è possibile che l’anima muoia dopo aver cambiato corpo per quattro o cinque volte?

Srila Prabhupada: Tu prendi milioni di corpi. Io dico che il tuo corpo di oggi non è quello di ieri. Calcolate dunque quante volte cambierai corpo vivendo cent’anni.

dr. Singh: Tredici volte.

Srila Prabhupada: Perchè tredici volte?

dr. Singh: La scienza medica afferma che le cellule del corpo si rinnovano totalmente ogni sette anni.

Srila Prabhupada: No, non ogni sette anni -ogni secondo. I glo­buli sanguigni cambiano ogni secondo. Non è vero?

dr. Singh: Sì.

Srila Prabhupada: Non appena cambiano i globuli del sangue, voi cambiate corpo.

dr. Singh: Per usare una terminologia scientifica, si può paragonare l’eternità dell’anima alla conservazione dell’energia?

Srila Prabhupada: Non si può parlare di conservazione di ener­gia perchè l’energia esiste sempre.

dr. Singh: Ma secondo la terminologia scientifica, la legge della conservazione dell’energia afferma che l’energia non può essere nè creata nè distrutta, il che significa -secondo me- che è eter­na.

Sfila Prabhupada: Oh, certamente, questo lo ammettiamo. Krsna è eterno, quindi lo sono anche tutte le Sue energie.

dr. Singh: Questo è il motivo per cui anche l’essere vivente è eterno?

Srìla Prabhupada: Sì. Se il sole è eterno, le sue energie, cioè il calore e la luce, saranno anch’esse eterne.

dr. Singh: Di conseguenza, la vita non può essere nè creata nè distrutta?

Srila Prabhupada: Sì. La vita è eterna. Non è nè creata nè di­strutta, ma soltanto ricoperta in modo temporaneo. Io sono eterno, ma ieri notte sono stato ricoperto dal sonno, perciò fac­cio una distinzione tra “oggi” e “ieri”. Questa è la condizione del mondo materiale.

Tutto è spirituale

dr. Singh: La coscienza materiale corrisponde dunque all’assen­za di coscienza di Krsna?

Srìla Prabhupada: Sì.

dr. Singh: E quando c’è la coscienza di Krsna, che significato ha la natura materiale?

Srila Prabhupada: Se tu continui su questa via giungerai a rea­lizzare che niente è materiale. Quando offrite un fiore a Krsna, non è materiale perchè Krsna non accetta mai niente di mate­riale.

Questo non significa che il fiore è materiale quando si trova sulla pianta, e diventa spirituale quando l’offrite a Krsna. Esso è “materiale “fino a quando pensate che è fatto per il vostro pia­cere. Ma non appena realizzate che esiste per il piacere di Krsna, lo vedrete spirituale, come realmente è.

dr. Singh: Allora tutto l’universo è spirituale?

Sfila Prabhupada: Sì. Ecco perchè noi vogliamo impegnare ogni cosa al servizio di Krsna; questo è il mondo spirituale.

dr. Singh: Possiamo anche apprezzare la creazione di Krsna in questa luce? Si può, per esempio, ammirare un albero pensando che appartiene a Krsna?

Srila Prabhupada: Sì. Questo è ciò che s’intende per coscienza di Krsna.

dr. Singh: Cosa si deve pensare se una persona guarda la forma di Krsna installata nel tempio (la murti) e pensa che si tratti solo di una statua di pietra o di legno?

Srila Prabhupada: Questo indica semplicemente che la sua igno­ranza gli impedisce di vedere la realtà. Come potrebbe essere materiale la murti? Anche la pietra è un’energia di Krsna. Pren­diamo l’esempio dell’elettricità: sebbene questa energia sia onnipresente solo un elettricista sa come utilizzarla.

Nello stesso modo, Krsna è dovunque -anche nella pietra- ma soltanto i Suoi devoti sanno come usare la pietra per apprezzare Krsna. Un devoto sa che la pietra non può esistere indipenden­temente da Krsna e quando vede la murti vede Krsna. Egli rea­lizza così la vera unità di Krsna e della Sua energia.

Simultaneamente uguale e differente

dr. Singh: E’ vero che le persone coscienti di Krsna percepisco­no Krsna sia in una pietra comune sia in una murti scolpita?

Srila Prabhupada: Sì.

dr. Singh: Nello stesso modo?

Srila Prabhupnda: Sì. Perchè no? Nella Bhagavad-gita (9.4) Krsna dice:

maya tatam idam sarvam jagad avyakta-murtinà mat-sthani sarva-bhùtàni

na caham tesv avasthitah

Questo significa che l’energia di Krsna -cioè Krsna in una forma parzialmente manifestata- pervade ogni atomo dell’universo, ma la Sua forma personale, pienamente manifestata, appare nella murti scolpita secondo le Sue direttive. Questa è la filosofia dell’acintya-bhedabheda-tattva, cioè della differenza e non differenza simultanea che esiste tra Dio e le Sue energie. Per esempio, se la luce del sole entra dalla finestra non significa che il sole stesso è entrato nella stanza. II sole e le sue energie separate, come il calore e la luce, sono tutt’uno sul piano quali­tativo, ma restano differenti dal punto di vista quantitativo.

dr. Singh: Eppure tu dici che si può vedere Krsna in una pietra comune?

Sríla Prabhupada: Sì, perchè no? Noi vediamo la pietra come un’energia di Krsna.

dr. Singh: Ma si può adorarLo nella pietra?

Srila Prabhupada: Possiamo adorare Krsna attraverso la Sua energia nella pietra. Ma non possiamo offrire la nostra adora­zione alla pietra considerandola come Krsna. Non possiamo adorare questa panchina come Krsna. Ma possiamo adorare ogni cosa perchè vediamo ogni cosa come energia di Krsna. Quest’albero è degno di adorazione perchè sia Krsna che le Sue energie sono degne di adorazione, ma ciò non significa che noi adoriamo quest’albero come adoriamo la múrti di Krsna nel tempio.

Quand’ero bambino, ì miei genitori mi hanno insegnato a non sprecare mai l’energia di Krsna. Mi hanno insegnato che se anche trovavo un chicco di riso tra le tavole del pavimento di legno, avrei dovuto raccoglierlo, portarlo alla fronte e mangiar­lo affinchè non andasse sprecato. Mi insegnarono a vedere ogni cosa in relazione con Krsna, ed è questa la coscienza di Krsna. Ecco perchè non siamo contenti quando vediamo che qualcosa viene sprecato o usato male. Noi insegniamo ai nostri discepoli come impiegare tutto al servizio di Krsna e come comprendere che tutto è Krsna. Krsna stesso dice nella Bhagavad-gita (6.30):

yo màm pasyati sarvatra sarvam ca mayi pasyati tasyàham na pranasyàmi sa ca me na pranasyati

“Chi Mi vede ovunque e vede tutto in Me non è mai separato da Me, come lo non sono mai separato da lui.”

L’ESISTENZA DELL’ANIMA

Dialogo registrato il 15 maggio 1973 nel parco di Cheviot Hill a Los Angeles

Come scoprire la presenza dell’anima spirituale

dr. Singh: Gli scienziati hanno molti dubbi sull’esistenza dell’anima spirituale perchè, essi dicono, non hanno mai potuto osservarla.

Srila Prabhupada: Come potrebbero vederla? E’ troppo piccola per poter essere vista. Chi ha una vista tanto acuta?

dr. Singh: Tuttavia, vorrebbero percepirne l’esistenza in un modo o nell’altro.

Srila Prabhupada: E’ sufficiente somministrare a qualcuno la centesima parte di un granello di un potente veleno perchè costui muoia all’istante. Sebbene nessuno possa vedere il veleno e il modo in cui agisce, i suoi effetti sono comunque reali. Allo­ra perchè gli scienziati non osservano l’anima attraverso la sua azione? I Veda insegnano, infatti, che è grazie a questa minu­scola particella, l’anima, che tutto il corpo funziona perfetta­mente. Non è difficile da comprendere: se mi pizzico, lo sento immediatamente, perchè sono cosciente di ogni parte della mia pelle. Ma non appena l’anima lascia il corpo, cosa che accade al momento della morte, potrete prendere la stessa pelle, tagliarla e farla a pezzi, e nessuno protesterà. Perchè una cosa così sem­plice è tanto difficile da capire? Questo non dimostra l’esistenza dell’anima?

dr. Singh: In questo modo dimostriamo l’esistenza dell’anima, ma per quanto riguarda Dio?

Srila Prabhupada: Cerchiamo prima di tutto di comprendere ciò che riguarda l’anima. L’anima è un frammento di Dio; se cono­scete la parte sarete in grado di conoscere il tutto.

La scienza moderna: un aiuto o un danno?

dr. Singh: Gli scienziati stanno cercando di creare la vita in laboratorio.

Srila Prabhupada: Stanno per fare! Cercano! Non accetteremo mai queste prese in giro. Un mendicante dice: “Sto cercando di diventare milionario.” Noi diciamo, “Diventa prima milionario e poi ne riparleremo. Per il momento sei solo un povero mendi­cante e basta.” Gli scienziati dicono che “stanno cercando”, ma supponiamo che io ti chieda, “Che cosa sei?” Risponderai “Sto cercando di essere…”? Ma che cosa sei adesso? Questo è il ‘ punto. “Stiamo cercando” non è una risposta appropriata, e tan­tomeno un’asserzione scientifica.

dr. Singh: Anche se non sono ancora riusciti a creare la vita, dicono che presto dovrebbero essere in grado di riuscirci.

Srila Prabhupada: Qualunque furfante può dire la stessa cosa. Se tu dici, “In futuro sarò in grado di fare qualcosa di straordi­nario”, perchè dovrei crederti o fidarmi di te?

dr. Singh: Gli scienziati dicono che hanno già fatto molto in pas­sato e faranno ancora di più in futuro.

Sríla Prabhupada: La gente muore oggi come moriva ieri. Che beneficio hanno portato all’uomo?

dr. Singh: In un certo senso l’hanno aiutato.

Srila Prabhupada: Sì, l’hanno aiutato a diminuire la durata della sua vita. Un tempo gli uomini vivevano cent’anni, oggi è raro che superino i sessanta o i settant’anni. E ora che hanno scoper­to l’energia nucleare possono uccidere milioni di uomini. Hanno aiutato solo la morte. Non hanno aiutato la vita, eppure osano affermare che potranno crearla.

dr. Singh: Ma ora abbiamo gli aerei, i…

Srila Prabhupada: Gli scienziati non possono fermare la morte, non possono fermare la nascita, non possono fermare la malat­tia, non possono fermare la vecchiaia. Che cosa hanno fatto dunque? Una volta la gente invecchiava, e oggi la gente invec­chia. E così come la gente prima si ammalava, oggi la gente si ammala ancora. Adesso ci sono più medicine -e più malattie. Di che cosa possono vantarsi? Non hanno certamente contribuito a migliorare l’ordine del mondo. Noi sfidiamo tutti questi scien­ziati mascalzoni che pretendono che la vita venga dalla materia: il fatto è che la materia viene dalla vita.

L’illusione del progresso

Srila Prabhupada: Per quanto tempo ancora la scienza potrà imbrogliare la gente? Cento anni? Duecento anni? Non posso­no continuare in eterno.

dr. Singh: Questo imbroglio dura già da tempo immemorabile, perciò forse pensano che possa continuare per sempre.

Srila Prabhupada: Non da tempo immemorabile! In realtà, la scienza ha cominciato a ingannare la gente solo negli ultimi duecento o trecento anni.

dr. Singh: Davvero?

Srila Prabhupada: Sì, sono circa due secoli che gli scienziati vanno predicando che la vita viene dalla materia non sono migliaia di anni. E questa truffa finirà nei prossimi cinquant’an­ni.

dr. Singh: Infatti oggi esiste un movimento che si fa chiamare anti-intellettuale. La gente comincia a ribellarsi alla scienza e al progresso moderno.

Srila Prabhupada: E che cos’è questa scienza? Non è scienza! Non è altro che ignoranza. L’ignoranza passa per scienza, e l’irreligione passa per religione. Ma questo imbroglio non può continuare per molto tempo ancora, perchè alcune persone stanno diventando intelligenti.

dr. Singh: Il Newsweek, una delle riviste più distribuite negli Stati Uniti, ha pubblicato un articolo sulla degenerazione del cristianesimo. L’articolo conteneva un fumetto. Nella prima vignetta il diavolo provocava un terremoto. Questo disegno satirico alludeva a un terribile terremoto che aveva causato la morte di numerose migliaia di persone nell’America del Sud, e attribuiva al diavolo la responsabilità della tragedia. Nella vignetta seguente Richard Nixon bombardava il Sud-Est asiati­co dichiarandosi un seguace di Cristo. Nell’ultima vignetta il diavolo, rivolgendo a Nixon, gli diceva: “Che inferno cercare di stare al passo con voi cristiani!”

Srila Prabhupada: Sì, la gente comincia a capire e finirà col ribellarsi. Per quanto tempo ancora si lascerà ingannare dalla cosiddetta scienza e dalla cosiddetta religione? Se il signor Nixon ha tanto amore per i suoi connazionali, perchè non ama anche le mucche del suo Paese? Anche loro sono nate sul suolo americano e hanno lo stesso diritto a vivere degli altri cittadini americani. Perchè lascia che vengano uccise? Cristo disse: “Non uccidere!” Ma gli animali vengono uccisi. Questa è imperfezio­ne. Krsna abbraccia sia le mucche sia Radharani. Questa è la perfezione. Krsna parla persino con gli uccelli. Un giorno, infatti, Si mise a parlare con un uccello sulla riva della Yamuna, per­chè Krsna parla anche il linguaggio degli uccelli. Una vecchia signora che stava osservando la scena rimase stupefatta: “Oh, ma sta parlando con un uccello!”

dr. Singh: Vuoi dire che Krsna Si esprimeva davvero nello stes­so linguaggio degli uccelli?

Srila Prabhupada: Sì. I Veda rivelano che Krsna può parlare qualsiasi lingua; questa è una delle Sue qualità. Egli è il padre di tutti gli esseri viventi, e un padre comprende naturalmente il linguaggio dei suoi figli.

Krsna è il supremo tra tutti coloro che sperimentano il piacere. In realtà, se non si è coscienti di Krsna non si può veramente sperimentare il piacere nè si può avere una vera conoscenza. La gente non fa che soffrire, ma pensa che questa sofferenza sia piacere. Questo si chiama maya, illusione. In America la gente lavora duramente giorno e notte e pensa così di godersi la vita. Questa è maya. Un’anima condizionata non può godere di nulla: pensa di godersi la vita mentre in realtà soffre soltanto.

Per questo motivo lo Srimad-Bhàgavatam paragona l’anima condizionata a un cammello. Il cammello ama moltissimo man­giare i ramoscelli spinosi, che gli tagliano la lingua. Mentre mangia, le spine si mischiano col sangue che esce dalla lingua e prendono un po’ di sapore, e il cammello pensa che i ramoscelli siano proprio buoni. Questo è ciò che s’intende per maya. Maya significa “ciò che non è”. Ma si traduce con “non” e yà con “questo”. La parola maya significa dunque “non questo” e indi­ca ciò che è illusorio. Gli scienziati sono in maya perchè s’illu­dono all’idea che stanno migliorando le cose e raggiungendo la felicità. Ma questo mondo, con tutto ciò che contiene, alla fine scomparirà perchè è maya, non è quello che noi pensiamo. Come spiega lo Srimad-Bhàgavatam, i materialisti credono di essere sul punto di vincere, ma in realtà stanno per essere scon­fitti.

LO YOGA

Dialogo registrato i117 maggio 1973 mentre scende la nebbia sul Parco di Cheviot Hill a Los Angeles

Le armi mistiche

Srila Prabhupada: Voi non avete il potere di fare sparire questa nebbia. Gli scienziati danno qualche spiegazione del fenomeno giocando con le parole e dicono che essa contiene determinati elementi chimici. (Ride) Ma non hanno il potere di farla sparire.

dr. Singh: Tuttavia possono spiegare come si forma la nebbia.

Srila Prabhupada: E’ possibile, e potrei spiegarlo anch’io, ma non è un gran merito. Se veramente sapeste come si forma la nebbia, dovreste anche essere capaci di dissiparla.

dr. Singh: Ma noi sappiamo come si forma.

Srila Prabhupada: Allora trovate il modo per contrastarla. Una volta ai tempi vedici, i guerrieri combattevano con armi nuclea­ri chiamate brahmàstra, e per neutralizzarne l’effetto l’avver­sario usava un’arma che le trasformava in acqua. Ma oggi chi conosce questa scienza?

dr. Singh: La nebbia è simile al latte. Il latte sembra bianco, ma in realtà si tratta di una sospensione colloidale di alcune mole­cole proteiche. Nello stesso modo, la nebbia è una sospensione colloidale di acqua.

Srila Prabhupada: Basterebbe allora produrre il fuoco sotto una particolare forma per far dissipare immediatamente la nebbia, poichè l’acqua sparisce sotto l’effetto del fuoco. Ma non siete capaci di farlo. Se faceste esplodere una bomba, tutta la nebbia sparirebbe sotto l’effetto del calore prodotto.

Karandhara: Ma questo provocherebbe danni enormi in tutta la città.

Srila Prabhupada: Tutti sanno che il fuoco può contrapporsi all’acqua, ma voi non riuscite a dissipare la nebbia senza causa­re la morte degli esseri viventi o distruggere le loro proprietà. Ma secondo la legge della natura, appena sorgerà il sole la neb­bia sparirà. Questa è la prova che il sole è più potente di voi, quindi dovete ammettere che esiste una potenza inconcepibile.

Sintomi divini

Srila Prabhupada: Nessuno può realizzare Dio senza ammettere l’esistenza di una potenza inconcepibile. La posizione di Dio non è un affare a buon mercato, come vorrebbe qualche cosid­detto yogi che pretende di diventare Dio. Questi dèi fasulli sono adatti per gli sciocchi e i mascalzoni, mentre una persona intelli­gente vorrà verificare se questa “incarnazione divina” possiede o no poteri inconcepibili. Noi accettiamo Krsna come Dio, la Persona Suprema, perchè Krsna ha dimostrato la Sua inconce­pibile potenza. Quando era ancora bambino, Krsna sollevò una grande collina; e Rama, un avatara di Krsna, costruì un ponte senza pilastri, facendo galleggiare le pietre sull’acqua. Non dob­biamo accettare alla leggera qualcuno come Dio.

Sfortunatamente oggi basta che qualche scellerato pretenda di essere un’incarnazione divina perchè un altro mascalzone lo accetti. Sri Rama e Sri Krsna, invece, hanno ampiamente dimo­strato di possedere poteri inconcepibli. Certamente, talvolta la gente dice che le Loro attività prodigiose sono solo leggende o miti. Ma tutta questa letteratura fu compilata da illustri saggi come Vàlmiki Vyàsadeva e altri àcàrya, tutti grandi autorità nella conoscenza spirituale. Per quale motivo questi saggi avrebbero perso il loro tempo a scrivere racconti mitologici? Al contrario, essi presentarono queste epopee come fatti reali, sto­rici, e mai come leggende. Per esempio, nel decimo Canto dello Srimad-Bhàgavatam, Vyàsadeva racconta come l’inquietudine s’impadronì dei pastorelli, compagni di Krsna, quando scoppiò un incendio nella foresta di Vrndàvana. Tutti si rivolsero a Krsna, implorando il Suo aiuto. Krsna allora ingoiò semplice­mente tutto l’incendio. Questo è un esempio dei poteri sopran­naturali e inconcepibili di Dio. E poichè noi siamo parti infinite­simali di Dio, Krsna, anche noi possediamo poteri soprannatu­rali inconcepibili nel nostro corpo, ma soltanto in proporzioni molto ridotte.

La conoscenza scientifica viene da Krsna

Krsnakànti: I medici rimangono stupiti davanti alla complessità del cervello umano.

Srila Prabhupada: Sì, ma è l’anima spirituale che fa funzionare il corpo, non il cervello. Un computer, un cervello elettronico, per esempio, può forse funzionare da solo? No, è un uomo che lo fa funzionare. Deve premere qualche bottone, e solo allora il computer si mette in funzione. Senza l’intervento dell’uomo questa macchina non servirebbe a niente; se nessuno la usa rimarrà ferma per migliaia di anni… Ma chi agisce, la macchina o l’uomo? Così, il cervello umano è simile a una macchina, che funziona sotto la direzione del Paramatma, un’emanazione ple­naria di Dio, situata nel cuore di ognuno.

Gli scienziati dovrebbero accettare Dio e la Sua potenza soprannaturale. Se non lo fanno dobbiamo considerarli degli sciocchi. Basandoci sulla conoscenza trascendentale, stiamo sfidando pubblicamente molti grandi scienziati e filosofi. Ricorda­te quel chimico che mi avete presentato l’altro giorno? Gli ho dato dello sciocco e lui non si è arrabbiato, anzi lo ha ammesso, e io ho saputo controbattere tutti i suoi argomenti.

dr. Singh: Sì. Ha perfino riconosciuto che forse Krsna non gli aveva fornito tutti i dati necessari per portare a termine i suoi esperimenti.

Srila Prabhupada: Se lui si oppone a Krsna, perchè Krsna dovrebbe dargli delle facilitazioni? Se siete ostili a Krsna e vole­te ottenere crediti senza di Lui, fallirete. Dovete innanzitutto sottomettervi, e allora Krsna vi darà ogni facilitazione. Noi abbiamo il coraggio di fronteggiare qualsiasi scienziato o filo­sofo, e di sfidarli. Come mai? Perchè ci basiamo sulla forza di Krsna. So che quando mi troverò a parlare con loro, Krsna mi darà l’intelligenza necessaria per sconfiggerli. Da un punto di vista strettamente scientifico, le loro conoscenze superano di gran lunga le mie. Per loro, noi siamo uomini comuni, ma noi abbiamo il vantaggio di conoscere Krsna,.. e Krsna possiede una conoscenza perfetta. Ecco perchè possiamo sfidare tutti gli scienziati, come un bambino può sfidare anche un gigante per­chè sa che suo padre è accanto a lui. Si aggrappa alla mano di suo padre, che non permetterà a nessuno di fargli del male.

dr. Singh: Coloro che non cercano di comprendere la coscienza di Krsna sprecano la forma umana?

Srila Prabhupada: Sì. Le persone che non cercano di compren­dere la loro relazione con Dio muoiono semplicemente come gli animali. Come i cani e i gatti, essi nascono, mangiano, dormo­no, generano dei figli e muoiono: questa è tutta la loro vita umana. Questi sciocchi pensano di essere il corpo e ignorano completamente l’atma, il vero sè, l’anima individuale. Lo Srimad Bhagavatam e la Bhagavad-gita rivelano la conoscenza che riguarda l’atma, ma queste persone non ne sanno nulla.

La gente non sa nulla della conoscenza offerta alla società umana dalle Scritture vediche. I Veda, per esempio, ci informa­no che lo sterco di mucca è puro. Qui in America specialmente, la gente porta i propri cani per strada a fare i loro bisogni. Cer­tamente, gli escrementi di cane sono estremamente impuri, con tutti i germi che vi si moltiplicano. Ma la gente non ci pensa; anzi, distribuisce dappertutto gli escrementi di cane. Invece non vedrete mai in giro sterco di mucca anche se i Veda affermano che esso è puro. Guardate questo cartello: “Vietato sporcare.” Ma gli escrementi di cane sono permessi. Guardate quanto è stupida la gente! E’ illegale lasciar cadere un pezzo di carta sul prato, ma il vostro cane ha il diritto di depositarvi i suoi escre­menti. L’ufficio d’igiene non vi autorizzerà a portare neppure un solo mango da un altro paese, ma permette ai cani di distri­buire i loro escrementi dappertutto, anche se questi escrementi pullulano di germi.

Il programma spaziale: un’infantile perdita di tempo e di denaro

dr. Singh: Gli scienziati della N.A.S.A. si sono mostrati molto prudenti quando i cosmonauti sono tornati sulla Terra dopo la loro spedizione lunare. Temevano che avessero portato con sè qualche nuovo germe ancora sconosciuto e hanno messo i cosmonauti in quarantena per diversi giorni per assicurarsi che…

Srila Prabhupada: Innanzitutto, scoprite se sono veramente andati sulla luna. Io non ne sono così sicuro. Già sedici anni fa quando ho scritto Antimateria ed eternità, ho commentato che gli scienziati si comportavano in modo infantile, cercando di esplorare lo spazio esterno, e che le loro ricerche non avrebbero portato alcun frutto. Qualche anno più tardi, durante un viaggio a San Francisco, a un giornalista che mi domandava cosa pen­sassi della spedizione sulla luna, risposi che si trattava di un’inu­tile perdita di tempo e di denaro.

Krsnakànti: Il programma spaziale ha recentemente avuto un altro insuccesso.

Srila Prabhupada: E’ normale! Cos’è accaduto questa volta?

Krsnakanti: Hanno lanciato un veicolo spaziale che doveva met­tersi in orbita attorno alla Terra e servire da postazione nello spazio, ma non ha funzionato. Costo dell’operazione: due miliardi di dollari.

Srila Prabhupada: Perchè sprecano tanto tempo e denaro in questo modo?

Krsnakànti: Il fatto ha suscitato numerose critiche sui giornali.

Srila Prabhupada: Agiscono come degli sciocchi che non sono mai cresciuti. Qual è il risultato di tutti gli sforzi che hanno fatto da…. Da quanti anni cercano di andare sulla luna?

dr. Singh: Almeno dieci anni. I Russi hanno lanciato il loro primo sputnik nel 1957.

Srila Prabhupada: Ma avevano già cominciato a lavorare a que­sto progetto numerosi anni prima. Diciamo allora che ci stanno provando da venticinque anni, e non hanno ottenuto altro che un po’ di polvere. Che ostinazione! Questo programma spaziale non avrà mai successo.

dr. Singh: Dicono che nel futuro vogliono andare su Marte. Srila Prabhupada: Stanno tutti diventando “pezzi grossi” con le loro affermazioni sul futuro.

dr. Singh: La spedizione è prevista tra dieci anni.

Srila Prabhupada: E anche se l’annunciassero per l’anno prossi­mo? Possono dire dieci anni o un anno, ma noi non accettiamo le loro affermazioni. Vogliamo vedere quello che fanno adesso.

dr. Singh: Perfezionano la loro tecnologia impiegando modelli su piccola scala.

Srila Prabhupada: Sono ragazzini. Da bambino, osservavo i tram che si muovevano sulle rotaie, e una volta ho pensato: “Se prendo un bastone e l’appoggio al cavo elettrico anch’io potrò viaggiare sulle rotaie.” I progetti degli scienziati sono altrettan­to puerili. Sacrificano moltissimo tempo e denaro, ma in fin dei conti quale scopo perseguono? A dire il vero, ignorano lo scopo dell’esistenza, e per questo motivo tutti i loro sforzi sono inutili. Gli scienziati dissipano una fortuna nelle loro ricerche e gli uomini politici finanziano i loro progetti, ma il risultato è zero. Sono come quei medici che davanti a un caso che non riescono a capire dicono al paziente: “Benissimo, cominci a prendere questa medicina e se non funziona provi quest’altra.” Il dottore non ammetterà mai che non conosce il rimedio per quella malattia. Gli scienziati non fanno che bluffare e imbrogliare.

Sono incapaci di risolvere i veri problemi dell’esistenza -la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte- perciò tutti i loro programmi si svolgono su un piano utopistico, che in sanscrito si dice akasa puspa, “un fiore nel cielo”. Tutti i loro sforzi per rag­giungere la verità esplorando lo spazio esterno sono altrettanto inutili che voler cogliere un fiore nel cielo.

Per fare un altro esempio, questi scienziati sono come l’anatra sciocca. In India si vede talvolta un’anatra che cammina tutto il giorno dietro a un toro. L’anatra scambia i testicoli del toro per un pesce, e il toro se ne va in giro e per tutto il giorno l’anatra cammina dietro di lui, seguendo quel grosso pesce e pensando, “Adesso cade, e io me lo mangio.”

LA MATERIA E LO SPIRITO

Dialogo registrato i12 dicembre 1973 su una spiaggia dell’Oceano Pacifico vicino a Los Angeles

Il devoto ha superato i desideri

Srila Prabhupada: Chi di voi sa dirmi la differenza che c’è tra un karmi, un jnàni, uno yogi e un bhakta?

Hrdayànanda Gosvàmi: Il karmi desidera godere dei piaceri materiali con i suoi sensi grossolani, il jnani vuole godere attra­verso la mente sottile, e lo yogi vuole manipolare l’universo con i poteri mistici.

Srila Prabhupada: Sono tutti poteri materiali.

Hrdayànanda Gosvàmi: E il bhakta, il devoto del Signore, non ha alcun desiderio materiale.

Srila Prabhupada: Esatto. E se non si è liberi da ogni desiderio non si può essere felici. I karmi, i jnàni e gli yogi sono pieni di desideri, perciò sono infelici. I karmi sono i più infelici, i jnàni lo sono un po’ meno, e gli yogi sono superiori a questi ultimi.

Ma i bhakta, i devoti del Signore, godono di una felicità perfet­ta. Alcuni yogi possiedono un potere soprannaturale che per­mette loro di cogliere le melagrane in un frutteto di un altro paese, a migliaia di chilometri di distanza.

Altri possono volare senza aereo; altri ancora possono ipnotiz­zare chiunque. Poi indicano una persona e dicono, “Questo è Dio”, e le loro vittime ci credono. Io stesso ho assistito a que­ste sciocche magie.

Krsnakanti: Il puro devoto del Signore è più misericordioso di Krsna stesso?

Srìla Prabhupada: Sì. Il vero vaisnava, il vero devoto del Signore, è ancora più misericordioso di Krsna. Prendiamo l’esempio del Signore Gesù Cristo. E’ detto che il Signore Gesù prese su di sè i peccati di tutti gli uomini, eppure fu crocifisso. Questo ci dimo­stra quanto era grande la sua misericordia. Eppure oggi questi mascalzoni pensano: “Continuiamo pure a commettere qualche peccato; Cristo si è preso l’impegno di soffrire per noi.” (Segue un lungo silenzio)

La differenza tra la materia e lo spirito

dr. Singh: Gli scienziati dicono che anche gli alberi sono dotati di coscienza.

Srìla Prabhupada: E’ vero, ma la coscienza di un albero è diffe­rente da quella di un uomo. La coscienza dell’uomo è più svi­luppata. Se mi pizzicate io reagisco subito, ma se abbattete un albero non incontrerete alcuna opposizione. In realtà, la coscienza esiste in ogni cosa, ma a un grado differente. Più la coscienza è coperta dalla materia più viene considerata materia­le, mentre più la coscienza è sviluppata più è considerata spiri­tuale. Questo è ciò che distingue la materia dallo spirito. Le anime spirituali si trovano ovunque. Cercano di uscire dalla terra. (Indica l’erba) Non appena se ne presenta l’occasione, vogliono esprimere la loro coscienza. Le anime che cadono dai pianeti superiori arrivano talvolta sulla Terra in una goccia di pioggia. Appaiono allora sotto forma di fili d’erba per evolvere gradualmente verso forme superiori di vita.

dr. Singh: Ma questo è terribile.

Srila Prabhupada: Queste sono le leggi dell’energia sottile. Gli scienziati ignorano tutto in questo campo. E sebbene la loro conoscenza sia portata via da maya, l’illusione, essi continuano a ritenersi grandi eruditi.

Trapianti di anime?

dr. Singh: Srîla Prabhupada, che cosa pensi dei trapianti cardia­ci? Noi sappiamo che l’anima spirituale si trova nel cuore, ma oggi i chirurghi possono sostituire un cuore vecchio con uno nuovo. Che cosa accade all’anima spirituale delle due persone in questione? Colui che riceve un cuore nuovo ottiene anche una nuova personalità?

Srila Prabhupada: No. dr. Singh: Perchè no? Srila Prabhupada: Supponiamo che io mi alzi da una sedia per andarmi a sedere su un’altra. La mia personalità è cambiata? Non è perchè ho cambiato sedia che io cambio.

dr. Singh: Ma il cuore è nuovo, e il cuore contiene un’anima spi­rituale.

Srila Prabhupada: 1 Veda insegnano che il cuore serve da sedia all’anima spirituale: Perciò, durante un trapianto di cuore è solo la sedia dell’anima che cambia, ma l’anima rimane nello stesso corpo.

Se i medici potessero dimostrare che hanno aumentato la dura­ta della vita di una persona grazie a un trapianto cardiaco, ciò indicherebbe che hanno trapiantato anche l’anima. Ma non pos­sono prolungare la durata della vita, perchè le leggi secondo cui ognuno riceve un particolare corpo sfuggono al loro controllo. Voi avete preso un determinato corpo e dovete abitarlo per un determinato periodo di tempo. Se vi limitate a cambiare una delle parti del vostro corpo, questo non vi aiuterà a prolungare la vostra vita. Questo è impossibile. Contrariamente a quanto pensano i medici, non è col trapianto del cuore che prolunghe­rete la durata della vostra vita.

dr. Singh: Il trapianto cardiaco sarebbe dunque una trasmigra­zione artificiale dell’anima da un cuore vecchio a uno nuovo?

Srila Prabhupada: Sì, in un certo senso. Krsna spiega nella Bhagavad-gita (2.13):

dehino `smin yathà dehe kaumàram yauvanam jarà tathà dehàntara-praptir dhiras tatra na muhyati

“Come l’anima incarnata passa continuamente, in questa corpo, dall’infanzia alla giovinezza e poi alla vecchiaia, così l’anima passa in un altro corpo all’istante della morte.

L’anima realizzata non è turbata da questo cambiamento.” Un trapianto cardiaco è solo la sostituzione di un organo del corpo materiale. Poiché il cuore non è la vera fonte della vita, una simile operazione non può prolungare la durata dell’esistenza di un individuo.

dr. Singh: E’ vero, infatti la maggior parte dei malati sopravvive poco tempo dopo queste operazioni. Ma è possibile trapiantare un’anima da un corpo a un altro?

Srila Prabhupada: Alcuni yogi hanno questo potere. Possono trovare un corpo migliore e trasferirsi in esso.

dr. Singh: Quando i chirurghi fanno un trapianto cardiaco sosti­tuiscono il cuore malato con quello di una persona che è appena morta l’anima del donatore non prende il posto di quella che si trova nel cuore malato?

Sríla Prabhupada: No, perchè l’anima ha già lasciato il cuore della persona che è morta. Non si tratta di introdurre un’altra anima.

dr. Singh: Vediamo se ho capito bene. Dunque, quando i chirur­ghi prendono il cuore di un uomo che è appena morto, l’anima è già andata via, e quando trapiantano questo cuore senza vita nel corpo del paziente, l’anima del paziente passa nel cuore tra­piantato.

Srila Prabhupada: Sì. L’anima è destinata a vivere in un deter­minato corpo per un determinato numero di anni. Potete cam­biare tutte le parti del corpo che volete, ma non potrete modifi­care la durata della sua vita.

dr. Singh: Il cuore sarebbe dunque solo una macchina, uno stru­mento?

Srila Prabhupada: Sì. E’ il seggio dell’anima.

Un seme di mostarda in un sacco pieno di semi di mostarda

dr. Singh: Srila Prabhupada, i biologi dicono che ci sono nume­rose specie che possono riprodursi senza che intevenga il feno­meno sessuale? Lo affermano anche i Veda?

Srila Prabhupada: Certamente.

dr. Singh: Noi non possiamo quindi fermare la loro riproduzio­ne?

Srila Prabhupada: No, è impossibile. Gli innumerevoli esseri viventi che popolano questo mondo sono venuti quaggiù per godere dei piaceri materiali, perciò la riproduzione deve conti­nuare. L’universo materiale è come una prigione. Non potrete mai eliminare le prigioni: appena qualcuno ne esce qualcun altro prende il suo posto. Sri Caitanya Mahaprabhu ebbe una conversazione su questo argomento con uno dei Suoi devoti, Vasudeva Datta. Quest’ultimo Lo implorava di liberare tutti gli esseri dell’universo dalla loro prigionia, “e se Tu ritieni che siano troppo dediti alle attività peccaminose per potersi correg­gere,” aggiunse, “semplicemente riversa su di me tutti i loro peccati.” Ma Caitanya Mahàprabhu gli rispose: “Anche suppo­nendo che lo liberassi questo universo con tutte le anime che contiene, sarebbe solo uno dei tanti universi che esistono, come un seme di mostarda in mezzo a migliaia di altri semi di mostar­da. Anche se tu togliessi un seme di mostarda da un sacco pieno di questi semi, che differenza fa?” Non è possibile, dunque, arrestare il processo di riproduzione, perchè gli esseri esistono in numero infinito.

dr. Singh: Hai detto che questo mondo materiale è come una casa di correzione, che serve a insegnare alla gente ad uscire dai legami materiali e dal ciclo di nascite e morti ripetute.

Srila Prabhupada: Sì. Per questo motivo dovete praticare la coscienza di Krsna.

L’ORIGINE PRIMORDIALE

Dialogo registrato i13 dicembre 1973 su una spiaggia dell’Oceano Pacifico vicino a Los Angeles

L’origine dei gas interplanetari

dr. Singh: Secondo gli scienziati, in origine, la Terra era solo una nuvola di polvere che fluttuava in una massa gassosa. Poi, col tempo, questa sospensione colloidale si condensò per formare la Terra.

Srila Prabhupada: E’ possibile, ma da dove veniva questa massa di gas?

dr. Singh: Si limitano a dire che esisteva già!

Srila Prabhupada: Nella Bhagavad-gita (7.4) Krsna insegna:

bhúmir apo `nalo vàyuh kham mano buddhir eva ca ahankàra itiyam me bhinna prakrtir astadha

“Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso ego, questi otto elementi costituiscono le Mie energie materiali sepa­rate” Krsna spiega in questo verso che Egli è l’origine dei gas, o vayu.

Descrive poi l’etere, kham, più sottile del vàyu; poi viene la mente, più sottile dell’etere, poi l’intelligenza, il falso ego, e ancora più sottile del falso ego, l’anima.

Ma gli scienziati non hanno alcuna conoscenza di queste cose. Percepiscono solo i fenomeni grossolani. Parlano di gas, ma possono spiegarci da dove provengono questi gas?

dr. Singh: Non hanno una risposta a questa domanda.

Srila Prabhupada: Ma noi possiamo rispondere. Grazie allo Srimad-Bhagavatam noi sappiamo che il gas viene dall’etere, kham, l’etere viene dalla mente, la mente viene dall’intelligen­za, l’intelligenza dal falso ego, e il falso ego è generato dall’ani­ma.

dr. Singh: Gli scienziati sostengono che “l’evoluzione biofisica” stabilita da Darwin è stata preceduta da un’evoluzione chimica o, come la chiamano loro, dalla chimica prebiotica.

Srila Prabhupada: Ma se si parla di “evoluzione chimica”, signi­fica che gli elementi chimici hanno un’origine. Questa origine è lo spirito, cioè la vita.

Il limone, per esempio, produce l’acido citrico; anche i nostri corpi generano numerosi elementi chimici, contenuti nell’urina, nel sangue e nelle diverse secrezioni. Ciò dimostra che la vita produce gli elementi chimici, e non che gli elementi chimici pro­ducono la vita.

dr. Singh: Secondo gli scienziati, a partire dal momento in cui le cellule contengono il seme della vita, lo sviluppo dell’essere avviene automaticamente fino a raggiungere una forma funzio­nale.

Srila Prabhupada: D’accordo, ma chi dà questo seme? La rispo­sta si trova nella Bhagavad-gita (7.10) in cui Krsna rivela, bijam màm sarva-bhútànàm viddhi pàrtha sanàtanam: “Sappi, o figlio di Prthà, che Io sono il seme originale di tutte le esistenze.” E in seguito aggiunge:

sarva-yonisu kaunteya múrtayah sambhavanti yah tàsam brahma mahad yonir aham bija pradah pità

“Sappi, o figlio di Kunti, che tutte le specie di vita sono rese possibili dalla nascita nella natura materiale, e Io ne sono il padre che dà il seme.” (Bg,14.4)

Tutto il merito è del creatore originale

dr. Wolf-Rottkay: In tutta umiltà, Srila Prabhupada, supponga che gli scienziati riescano effettivamente a creare artificialmente in laboratorio una cellula vivente. Che cosa direbbe lei in que­sto caso?

Srila Prabhupada: Quale sarebbe il loro merito? Non farebbero altro che imitare ciò che esiste già in natura. La gente ama molto le imitazioni. La gente paga per andare a vedere un uomo che imita un cane in un nightclub, ma quando un cane vero abbaia nessuno gli presta attenzione.

dr. Singh: Questa teoria dell’evoluzione chimica è stata enuncia­ta nel 1920 da un biologo russo. Egli dimostrò che prima dell’evoluzione biochimica, l’atmosfera terrestre si trovava in una fase di riduzione. In altre parole, era costituita principal­mente di idrogeno e di pochissimo ossigeno. Poi, col tempo, sotto l’effetto delle radiazioni solari, le molecole di idrogeno si combinarono e formarono differenti elementi chimici.

Srila Prabhupada: Ma questo è solo uno studio dei fenomeni secondari. Bisogna innanzitutto che spieghino la provenienza dell’idrogeno. Gli scienziati forniscono solo la fase intermedia del processo, ma trascurano la causa originale. Ma questo è invece proprio ciò che è importante conoscere. Credete che quest’aereo sia stato originato dal mare? (Srila Prabhupada indica un aereo che appare all’orizzonte). Uno sciocco direbbe che all’improvviso apparve una luce sul mare, e fu così che l’aereo venne creato. Ma questa è una spiegazione scientifica? Eppure, il ragionamento dei nostri cosiddetti scienziati si rivela altrettanto incoerente. “In origine,” essi dicono, “queste cose esistevano, e un bel giorno, per caso, si è prodotto quest’altro fenomeno.” Questa non è scienza, perchè la scienza, per definizione, deve spiegare la causa prima.

Forse gli scienziati riusciranno a creare un’imitazione di ciò che già esiste in natura, ma quale sarebbe comunque il loro merito? E’ al creatore originale, a Dio, che dobbiamo riconoscere il merito. Questa è la nostra filosofia.

dr. Singh: Generalmente, quando uno scienziato scopre una legge della natura, le dà il proprio nome.

Srila Prabhupada: Proprio così. Questi furfanti vogliono attri­buirsi il merito delle leggi che già esistono in natura.

La gerontologia: un prolungamento della sofferenza

dr. Singh: In realtà stanno lottando contro le leggi della natura, ma spesso traggono piacere da questa lotta.

Srila Prabhupada: Questo è un piacere infantile. I bambini si divertono a costruire per ore un castello di sabbia destinato ad essere distrutto, ma un adulto non si divertirebbe con un gioco così puerile. I materialisti hanno creato una falsa concezione della felicità. Nonostante i loro straordinari piani per costruire una civiltà comoda, rimangono illusi perché non riescono a creare una situazione nella quale possano veramente goderne. In ogni istante, infatti, chiunque può essere buttato fuori dal suo comodo nido dalla morte, e ogni piacere sarà finito.

dr. Singh: Poichè noi non possiamo vivere eternamente quag­giù, essi affermano che l’opera di Dio non è completa.

Srila Prabhupada: Ma Dio ha dato loro tutto ciò di cui hanno bisogno per vivere tranquillamente e tutto ciò che è necessario per comprenderLo. E allora perchè non si pongono domande su Dio? Perchè, invece, fanno di tutto per dimenticare Dio?

dr. Singh: Ora gli scienziati hanno creato un’altra specializzazione nel campo della medicina: la gerontologia, cioè lo studio per prolungare la vita.

Srila Prabhupada: Il loro vero scopo dovrebbe essere piuttosto quello di porre termine alla sofferenza. Supponete che i medici prolunghino la vita di un vecchio colpito da numerose malattie e che soffre terribilmente. A cosa servirebbe?

dr. Singh: E’ esattamente ciò che fanno quando eseguono i tra­pianti cardiaci.

Srila Prabhupada: E’ sciocco! Che arrestino la morte: quello sarebbe un successo. Che eliminino la malattia, ah, questo sì che sarebbe un grande successo. Ma non ne sono capaci! Ecco per­chè io affermo che tutte le loro ricerche scientifiche si riassumo­no semplicemente in una lotta per l’esistenza.

Krsna insegna nella Bhagavad-gita (15.7):

mamaivàmso jiva-loke jiva-bhútah sanàtanah

manah-sasthànindriyàni prakrti-sthàni karsati

“Gli esseri viventi in questo mondo condizionato sono Miei frammenti eterni. Ma essendo condizionati lottano duramente contro i sei sensi, tra cui la mente.”

Un discepolo: Il mondo, oggi, deve far fronte alla crisi del petrolio.

Srila Prabhupada: Sì, abbiamo costruito una civiltà che dipende dal petrolio, il che va contro le leggi della natura, per questo motivo adesso il petrolio scarseggia. Secondo le leggi della natu­ra, ora sta arrivando l’inverno. Gli scienziati non possono fer­marlo e trasformarlo in estate. S’illudono di controllare la natu­ra.

Nella Bhagavad-gita Krsna ci informa che l’essere vivente crede di essere l’autore di azioni che in realtà sono compiute dalla natura.

Guardate il sole che sorge all’orizzonte. Possono impedire al giorno di apparire? E quando cala la notte, possono ordinare al sole di sorgere?

Non realizzano che se vogliono veramente vincere la natura, devono sforzarsi di vincere la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte.

Nella Bhagavad-gita (7.14) Krsna insegna: daivi hy esà gunamayi mama maya duratyayà

mam eva ye prapadyante mayam etam taranti te

“Questa Mia energia divina, costituita dalle tre influenze della natura materiale, è difficile da superare. Ma coloro che si sono sottomessi a Me la attraversano facilmente.”

dr. Singh: E’ dunque molto difficile superare le leggi della natu­ra?

Srila Prabhupada: Per i materialisti, è impossibile. Ma per chi si arrende a Krsna, diventa facile.

La vera origine delle specie

dr. Singh: Per spiegare il motivo per cui esistono tante varietà di esseri viventi, gli scienziati sostengono che a un certo punto dell’evoluzione i geni delle cellule, che normalmente si riprodu­cono in modo perfetto per la generazione successiva, hanno fatto qualche errore di copiatura -qualcosa come un errore di stampa. In alcune circostanze questi errori -o mutazioni- sono rimasti, e si sono formate differenti specie di esseri viventi sulla base delle differenze nei geni.

Srila Prabhupada: Ma questo “errore” continua da tempo immemorabile, perchè scoprirai che tutte le varietà di esseri viventi sono sempre esistite. Questo “errore” è dunque eterno. Ma quando un “errore” è permanente, non si tratta di un erro­re, ma di intelligenza!

dr. Singh: Gli scienziati sostengono però che se non ci fossero state mutazioni, oggi ci sarebbe un solo tipo di essere vivente in tutto l’universo.

Srila Prabhupada: No. Ogni essere vivente ha una mente parti­colare, perciò esistono così tante differenti specie di vita, che possono adattarsi alle differenti mentalità. Per esempio, noi stiamo camminando qui, ma la maggior parte delle persone che vivono qui non vengono a camminare con noi, perchè hanno una mentalità differente dalla nostra. Perchè esiste questa diffe­renza?

dr. Singh: Forse si tratta di un errore.

Srila Prabhupada: Non è un errore. E’ il loro desiderio, e al momento della morte ognuno ottiene un corpo che si adatta esattamente ai suoi desideri. Krsna afferma nella Bhagavad-gita (8.6):

yam yam vàpi smaran bhàvam tyajaty ante kalevaram tam tam evaiti kaunteya sadà tad-bhàva-bhàvitah

“Qualunque condizione mentale si ricordi quando si lascia il corpo, sarà raggiunta senza dubbio.” Il vostro prossimo corpo dipende dunque da ciò che penserete al momento della morte. E’ la natura che vi fornirà il corpo. Non sta a voi decidere, ma è la natura, e la natura agisce sotto la direzione di Dio.

dr. Singh: Ma pare che la scienza sia in grado di dimostrare che le diverse specie siano effettivamente apparse per errore.

Srila Prabhupada: L’errore lo commettono loro! Non esiste nes­sun errore nelle leggi della natura. Nei treni, per esempio, ci sono differenti classi, e se per errore vi sedete in prima classe mentre avete comprato il biglietto di terza, non vi sarà permes­so di rimanervi. Il fatto che esistano differenti classi non è un errore; anzi, ciò è previsto. Ma siete voi che avete commesso un errore sbagliando vettura. Dio è così perfetto che conosce in anticipo tutti gli errori che possono essere commessi, e secondo gli errori che commettete dovrete abitare in un particolare tipo di corpo che è già pronto ad accogliervi. Esistono 8.400.000 forme di vita, e con una precisione matematica la natura asse­gna a ciascuno il corpo di cui deve rivestirsi. Un altro esempio: quando viene fondata una nuova città, lo Stato talvolta fa costruire le prigioni ancora prima che la città sia completata, sapendo perfettamente che numerosi delinquenti dovranno sicuramente essere incarcerati. L’errore non è del governo, ma dei delinquenti. Infatti sono i loro crimini che li conducono in prigione, perciò sono loro che commettono l’errore.

Nella natura non possono esserci errori. Krsna stesso afferma nella Bhagavad-gita (9.10):

mayàdhyaksena prakrtih sùyate sacaracaram hetunànena kaunteya jagad viparivartate

“Questa natura materiale agisce sotto la Mia direzione, o figlio di Kunti, e produce tutti gli esseri, mobili e immobili.” Com’è possibile che la natura commetta errori se è Krsna, Dio stesso, che la governa? Siamo noi, invece, che commettiamo errori, siamo soggetti all’illusione, che abbiamo sensi imperfetti e abbiamo la tendenza a ingannare. Questo è ciò che distingue Dio dall’uomo. Dio non ha sensi imperfetti; i Suoi sensi sono perfetti.

Animali soddisfatti

dr. Wolf-Rottkay: Se i nostri sensi sono difettosi, gli strumenti tecnologici che servono ad accrescere il potere dei nostri sensi saranno anch’essi sicuramente difettosi.

dr. Singh: Anche i microscopi con cui si fanno le ricerche devo­no essere difettosi, per esempio.

Srila Prabhupada: Per definizione, l’esistenza materiale in sè è difettosa. Con una conoscenza incompleta e sensi imperfetti è logico che tutto ciò che fabbrichiamo sarà difettoso.

dr. Singh: Anche se gli scienziati inventassero un microscopio perfetto, dovrebbero comunque usarlo con i loro occhi imper­fetti.

Srila Prabhupada: Esatto. Ecco perchè noi affermiamo che tutte le teorie degli scienziati sono difettose.

dr. Singh: Eppure sembrano piuttosto soddisfatti.

Srila Prabhupada: Anche l’asino è soddisfatto, soddisfatto di portare il carico che il lavandaio suo padrone gli mette in grop­pa. Tutti sembrano soddisfatti, anche un verme che nuota negli escrementi. Questa è la legge della natura.

dr. Wolf-Rottkay: Si dice che anche il povero è orgoglioso dei suoi quattro soldi.

Srila Prabhupada: Sì. In India talvolta capita di vedere un cane che sta morendo di fame. Ma lo stesso animale sarà subito sod­disfatto se può accoppiarsi con una femmina. Che soddisfazione è? E’ una felicità piuttosto relativa: muore di fame ma un po’ di piacere sessuale basta a soddisfarlo!

UN’ALTERNATIVA

Dialogo registrato i17 dicembre 1973 su una spiaggia dell’Oceano Pacifico vicino a Los Angeles

Come acquisire gli occhi per vedere Dio

Un discepolo: Negli ultimi centocinquant’anni, uno dei maggio­ri problemi che i teologi occidentali hanno dovuto affrontare è la relazione tra la fede e la ragione. Hanno cercato di compren­dere la fede attraverso la ragione, ma non sono stati in grado di trovare un rapporto tra la capacità di ragionare e la fede. Alcuni hanno fede in Dio, ma la ragione fa credere loro che Dio non esiste. Secondo loro, quando noi offriamo il cibo al Signore è solo la fede che ci fa credere che Lui accetti, perchè noi non possiamo vederLo.

Srila Prabhupada: Loro non vedono Dio, ma io sì. Io vedo Dio, per questo Gli offro il prasada. E poichè essi non possono vederLo, dovranno venire da me perchè io apra i loro occhi. Sono ciechi, come se soffrissero di cataratta, ma dopo che li avrò operati recupereranno la vista. Questo è il nostro programma.

Un discepolo: Gli scienziati dicono che il campo comune dell’osservazione obiettiva consiste in quello che possono perce­pire con i loro sensi.

Srila Prabhupada: Sì, ma la loro percezione sensoriale è molto imperfetta. Coi loro sensi possono avere una percezione diretta della sabbia di questa spiaggia, ma possono vedere chi l’ha crea­ta? Qui c’è la sabbia, e lì c’è il mare, possono essere osservati con una percezione diretta. Ma in che modo potrebbero perce­pire l’origine della sabbia e del mare?

Un discepolo: Gli scienziati direbbero che se la sabbia e il mare sono stati creati da Dio, noi dovremmo essere in grado di veder­Lo proprio come vediamo la sabbia e il mare.

Srila Prabhupada: Certamente, possono vedere Dio, ma prima devono procurarsi occhi adatti per vederLo, perchè adesso sono ciechi.

Devono dunque venire a consultarmi per farsi guarire. Gli sastra insegnano, infatti, che è necessario avvicinare un guru per farsi curare, in modo da poter comprendere Dio. Come potreb­bero vedere Dio con la cataratta sugli occhi?

Un discepolo: Ma il fatto di vedere Dio è una cosa soprannatu­rale, mentre gli scienziati considerano soltanto la vista materia­le.

Srila Prabhupada: Tutto è soprannaturale. Guardando il cielo limpido, per esempio, potete avere l’impressione che sia vuoto, che non ci sia nulla, ma in realtà i vostri occhi sono insufficienti. Nel cielo ci sono innumerevoli pianeti che la vostra vista limita­ta vi impedisce di vedere.

Di conseguenza, poichè non è in vostro potere percepirle, dove­te accettare la mia parola quando vi dico che il cielo è pieno di milioni di stelle.

Il fatto che voi non possiate vedere le stelle non significa che non esistano; sono solo i vostri sensi imperfetti che vi inducono a pensare che lo spazio sia vuoto.

Un discepolo: Gli scienziati ammettono la loro ignoranza in alcuni campi, ma rifiutano di accettare ciò che non possono vedere.

Srila Prabhupada: Se sono nell’ignoranza devono accettare la conoscenza da una persona che conosce la verità.

Un discepolo: Allora essi direbbero: “Ma se ciò che ci viene insegnato fosse sbagliato?”

Srila Prabhupada: Questo significherebbe che sono sfortunati. Poichè con i loro sensi imperfetti sono incapaci di vedere Dio, devono ricevere questa conoscenza da un’autorità. Questo è il sistema normale. Purtroppo, però, se avvicinano un imbroglione invece che un’autorità, sono sfortunati. Resta il fatto che quan­do i vostri sensi si rivelano impotenti dovete cercare di conosce­re la verità avvicinando un’autorità competente.

La frustrazione degli atei

dr. Singh: Il problema è che agli atei non si può dimostrare l’esi­stenza di Dio.

Srila Prabhupada: Gli atei sono dei furfanti. Occupiamoci piut­tosto degli altri – quelli ragionevoli. Tutto è stato fatto da qual­cuno -la sabbia, l’acqua, il cielo, e così via- e la coscienza di Krsna consiste nel conoscere chi è questo qualcuno.

dr. Singh: Gli scienziati vi direbbero: “Mostratemi qualcuno, affinché io possa vederLo.”

Srila Prabhupada: E io risponderei loro: “Sono lieto di presen­tarveLo, ma dovete accettare di seguire la via che vi indico.” Dovete qualificare i vostri occhi per vedere questa persona. Se un cieco rifiuta di consultare un medico, come potrà guarire e recuperare la vista? Deve farsi curare; è una necessità assoluta.

Un discepolo: Questo passo richiede una certa fede.

Srila Prabhupada: Sì, ma non una fede cieca -una fede pratica e sensata, fondata sull’esperienza. Per imparare una cosa qualsiasi è necessario avvicinare un esperto. Non si tratta di fede cieca, ma di fede pratica, legata alla realtà. Da soli non potete impara­re niente.

Un discepolo: Una persona veramente sincera è sicura di incon­trare sempre un guru autentico?

Srila Prabhupada: Sì. Guru-krsna prasàde pàya bhakti-latà-bija. Krsna è nel vostro cuore e appena percepisce in voi un deside­rio sincero vi guida verso la persona giusta.

Un discepolo: Chi non è veramente sincero otterrà dunque un ciarlatano come maestro?.

Srila Prabhupada: Sì. Se vuoi essere imbrogliato, Krsna soddi­sferà i tuoi desideri. Krsna possiede un’intelligenza perfetta, e se voi siete disonesti, vi saprà imbrogliare alla perfezione. Ma se siete veramente sinceri vi darà la guida giusta.

Nella Bhagavad-gita (I5.15) Krsna insegna, sarvasya càham hrdi sannivistho mattah smrtir jnànam apohanam ca: “Sono nel cuore di ogni essere e da Me vengono il ricordo, la conoscenza e l’oblio.” Krsna afferma dunque che può dare il ricordo, ma anche l’oblio, e se voi siete disonesti, vi darà l’intelligenza che vi servirà a dimenticarLo per sempre.

Un discepolo: Ma gli atei hanno molto potere. Sono loro che dominano nella società.

Srila Prabhupada: In un solo colpo maya può mettere fine alla loro cosiddetta supremazia. Questa è la natura di maya: gli atei sono assoggettati alle leggi della natura, ma sotto l’influenza di maya, l’illusione, si credono liberi.

moghàsà mogha-karmàno mogha jnànà vicetasah ràksasim àsurim caiva prakrtim mohinim sritah

“Così confusi, gli sciocchi sono attratti dalle teorie demoniache e atee. In questa illusione le loro speranze di liberazione, le loro attività interessate e la loro conoscenza sono tutte sconfitte.” (Bg 9.12). Poichè si trovano immersi nella confusione, tutte le loro speranze sono frustrate; Krsna lo afferma in questo verso della Bhagavad-gita ed è veramente così nella realtà, come pos­siamo constatare ogni giorno.

Eppure, nonostante tutti i loro fallimenti, come quello del pro­getto lunare, pretendono ancora di poter dominare la natura.

dr. Singh: Il fatto è che non vogliono ammettere i loro errori. Srila Prabhupada: Per questo sono dei mascalzoni.

Gli scienziati vanno all’inferno a testa alta

Srila Prabhupada: Un uomo di buon senso sa riconoscere il valore di un buon consiglio, ma uno sciocco lo rifiuterà sempre. La storia di Kalidasa, un grande poeta che era anche un grande mascalzone, illustra bene questo fatto. Un giorno Kalidasa si era messo a segare il ramo di un albero e per far ciò si sedette sul ramo stesso. Un passante gli fece notare che sarebbe caduto insieme col ramo, ma Kalidasa gli rispose: “No, no, non cado!” E continuò a segare il ramo, finchè naturalmente cadde insieme col ramo tagliato. Questo può essere solo il comportamento di un mascalzone, che non accetta i buon consigli. Così si compor­tano anche gli scienziati quando li avvertiamo che il loro cosid­detto progresso li conduce diritto all’inferno. Sebbene tutti i loro sforzi siano falliti uno dopo l’altro, continuano ugualmente a studiare nuovi progetti, e quando si vuole spiegare loro che tutti questi progetti materiali sono destinati a fallire, si chiudo­no le orecchie. Così questi mascalzoni non fanno altro che masticare continuamente ciò che è già stato masticato. Ovunque si trovino -a casa propria, per la strada, nei locali notturni, al cinema- provano piacere soltanto nel sesso nelle sue molteplici forme.

Un discepolo: Srila Prabhupada, si potrebbe dire che ciò deno­ta un certo coraggio.

Srila Prabhupada: Sì, potreste dirlo, ma quel coraggio è sempli­ce furfanteria. E’ il coraggio degli sciocchi che se ne vanno coraggiosamente all’inferno. C’era un uomo che rincorreva un fuggiasco, e gli disse: “Perchè scappi? Hai paura di me?” e l’altro gli rispose, ” Non ho paura di te. Ma perchè non dovrei correre? Perchè dovrei fermarmi?” Questo è esattamente il genere di coraggio che conduce i materialisti all’inferno. “Per­chè dovremmo smettere le nostre attività colpevoli?” dicono. “Ce ne assumeremo coraggiosamente tutte le conseguenze.”

dr. Singh: Hanno completamente perso la ragione.

Srila Prabhupada: I Veda affermano che quando un uomo diventa pazzo o preda di qualche fantasma, dice ogni sorta di stupidaggini. Similmente, chiunque cada sotto l’influenza dell’energia materiale diventa pazzo. Dice solo stupidaggini. Gli scienziati non hanno nessuna vera conoscenza scientifica, ma conoscono perfettamente l’arte di giocare con le parole e di imbrogliare il prossimo.

Televisione soprannaturale

dr. Singh: Oggi l’uomo dispone di nuovi mezzi di comunicazio­ne, come il telefono, la televisione, gli aerei, i missili e numerose altre nuove invenzioni.

Srila Prabhupada: Ma esistono telefoni molto più perfezionati di cui gli scienziati ignorano l’esistenza. Nella Bhagavad-gita, per esempio, Sanjaya, che era rimasto accanto a Dhrtaràstra, il suo padrone, gli riferisce tutti gli avvenimenti che si stavano svolgendo in quel momento sul campo di battaglia di Kurukse-tra, a una grande distanza. Il potere di Sanjaya superava dunque quello del telefono. Era una specie di televisione soprannatura­le che aveva nel cuore e gli permetteva di seguire lo svolgersi della battaglia senza lasciare la stanza del palazzo reale. “Dove sono i miei figli e i miei nipoti?” domanda Dhrtaràstra. “Che cosa fanno?” E Sanjaya si mette a descrivere quello che vede: Duryodhana è appena arrivato da Dronàcàrya e gli rivolge la parola… Sebbene non potesse osservare questi avvenimenti con i suoi occhi materiali perchè si trovava molto lontano dal luogo in cui si svolgevano, Sanjaya potè tuttavia visualizzarli e descri­verli col suo potere soprannaturale. Questa è la vera conoscen­za scientifica.

dr. Singh: Alcuni scienziati dicono che hanno superato la natura inventando cose come la plastica e le medicine.

Srila Prabhupada: Ai tempi vedici la gente mangiava in piatti d’oro e d’argento, ma oggi, grazie agli scienziati, possiamo man­giare in piatti di plastica. (Tutti ridono)

dr. Singh: La plastica è diventata un grave problema perchè ignorano come sbarazzarsi dei rifiuti di plastica che continuano ad accumularsi. Non c’è modo di distruggerli.

La prova è qui

dr. Wolf-Rottkay: I materialisti sarebbero più sinceri se dicesse­ro: “Lasciateci continuare a sognare. Vogliamo continuare a cercare di godere dei sensi con le nostre macchine.” Ma non ammetteranno mai che tutti i loro tentativi sono destinati a falli­re.

Srila Prabhupada: Questa è la loro stupidità. Un giorno o l’altro, però, saranno costretti ad ammetterlo.

dr. Wolf-Rottkay: Ma dicono, “Proviamo; proviamo ancora”.

Srila Prabhupada: Ma a che serve? Supponete di soffrire di cataratta: cercate pure di vedere, provate e riprovate ancora, ma non è così che guarirete. Dovete consultare un medico e farvi operare. Solo in questo modo recupererete la vista, e non ostinandovi a cercare di vedere con gli occhi malati.

dr. Wolf-Rottkay: Questo è proprio ciò che non vogliono ammettere -che tutti i loro sforzi per conoscere la verità attra­verso la scienza materiale sono falliti.

Srila Prabhupada: Sono troppo insensati per accettare un buon consiglio. Se date un buon consiglio a un furfante questi si arrabbia, proprio come un serpente. Supponete di portare un serpente a casa vostra dicendogli, “Caro serpente, per favore vieni a vivere con me. Ogni giorno ti darò buon cibo, latte e banane”. Il serpente sarà molto contento, ma questo trattamen­to non farà altro che aumentare il suo veleno, fino al giorno in cui vi morderà.

dr. Wolf-Rottkay: Eppure gli scienziati non abbandoneranno mai la speranza.

Srila Prabhupada: I loro piani falliscono uno dopo l’altro, ma essi si ostinano a sperare.

Un discepolo: Un bibliotecario voleva che gli dimostrassi che la Bhagavad-gita ha 5.000 anni. Voleva vedere una copia che fosse stata scritta a quell’epoca.

Srila Prabhupada: Supponete che io chieda a una persona che vive in una stanza buia di uscire per vedere la luce del giorno e questa mi risponda: “Che prova hai che esiste la luce? Prima dimostrami che esiste la luce e poi uscirò.” Potrei cercare di convincerla, “Per favore, ti prego, devi solo uscire a vedere”. Ma se rifiuterà di fare questo sforzo rimarrà nell’ignoranza, in attesa di una prova. E’ sufficiente che voi leggiate la Bhagavad­-gita perchè tutto vi sia più chiaro. Venite a vedere, la prova è qui.

IL VERO PROGRESSO

Dialogo registrato i110 dicembre 1973 su una spiaggia dell’Oceano Pacifico vicino a Los Angeles

Il significato di “Supremo”

Srila Prabhupada: Su che cosa è basata la supremazia in questo mondo materiale? Perchè riconoscete il presidente Nixon come il capo supremo del vostro Paese?

dr. Singh: Perchè detiene il potere.

Srila Prabhupada: Sì, ma perchè è l’autorità suprema? Perchè la sua funzione nell’ambito del governo gli dà il diritto di avere il salario più alto, di beneficiare di tutti vantaggi, ed è a lui che spetta la decisione finale in ogni cosa.

dr. Singh: Ha il potere di convincere gli altri.

Srila Prabhupada: Non necessariamente. Voi potreste non esse­re d’accordo con lui, ma poichè lui è l’autorità suprema dovete ubbidirgli. Grazie alla posizione che occupa, non deve dipende­re dal vostro consenso o dal vostro rifiuto, ed è proprio questo ciò che si intende per supremazia.

Le Scritture vediche dicono che colui che detiene la supremazia è un essere fortunato. Tra tutti gli esseri fortunati, Dio è certa­mente il più grande. Laksmi-sahasra-sata-sambhrama-sevyamà­nam: “Centinaia di migliaia di dee della fortuna, o laksmi, Lo servono eternamente.” (Brahma-samhita, 5.29). Gli uomini di questo mondo implorano la dea della fortuna per ottenere da lei qualche piccolo favore, ma Krsna riceve sempre l’adorazione di migliaia di dee della fortuna.

dr. Singh: La nostra intelligenza non ci permette di concepire un essere così grande.

Srila Prabhupada: Ecco perchè Krsna è definito acintya, incon­cepibile. Nessuno può valutare la Sua grandezza. Acintya vuol dire “ciò che non si può concepire.” Noi possiamo vedere soltanto una parte dell’opulenza di Dio; questa naturale materiale che vediamo è solo una manifestazione parziale delle potenze di Dio. La Persona Suprema possiede innumerevoli potenze, alcu­ne delle quali sono dette inferiori e altre superiori. Nella Bhagavad-gita (4.7) Krsna afferma:

bhúmir apo `nalo vàyuh kham mano buddhir va ca ahankàra itiyam me bhinnà prakrtir astadhà

“Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso ego, questi otto elementi costituiscono le Mie energie materiali sepa­rate.” Nel verso successivo a questo Krsna descrive la Sua ener­gia superiore (para-prakrti), che si manifesta come il mondo spi­rituale. Così, se l’energia materiale, che è inferiore, racchiude tante meraviglie, immaginate quanto più meraviglioso e impor­tante dev’essere il mondo spirituale! Questo è ciò che si deve intendere per superiore.

II mistero dei poteri soprannaturali

Hrdayànanda Gosvàmi: Tutte le specie viventi che vediamo sulla Terra esistono nel mondo spirituale?

Srila Prabhupada: Sì, e anche di più. Se l’energia inferiore ospi­ta una tale varietà di specie meravigliose, sicuramente le specie che popolano il mondo spirituale sono infinitamente superiori. Anche in questo universo materiale esistono alcuni esseri molto più evoluti di altri che abitano invece sui pianeti inferiori. Sulla Terra, ad esempio, gli uomini praticano lo yoga per ottenere qualche potere soprannaturale, ma gli abitanti del pianeta Siddhaloka possiedono per natura questi grandi poteri sopran­naturali. Noi non siamo capaci di volare come fanno gli uccelli a meno di servirci di costosissime macchine, ma gli abitanti di Siddhaloka possono andare liberamente da un pianeta all’altro spostandosi nell’aria senza l’aiuto di nessuna macchina. Anche sulla Terra ci sono alcuni yogi che possono simultaneamente fare le loro abluzioni mattutine in quattro luoghi differenti­ Jagannàtha Purî, Ràmesvara, Hardwar e Dvaraka. Quando abitavamo a Calcutta, mio padre aveva fatto amicizia con uno yogi che veniva talvolta a farci visita. Questo yogi raccontò a mio padre che gli bastava sedersi vicino al suo guru e toccarlo per viaggiare in due minuti da Calcutta a Dvaraka. Paragonati a questi poteri mistici, gli aerei di oggi non hanno niente di straor­dinario. In un anno, Durvasa Muni percorse tutto l’universo e raggiunse persino Vaikuntha. Secondo le conoscenze attuali, alcuni pianeti del nostro universo si trovano a più di quarantamila anni luce dalla Terra, perciò occorrerebbe viaggiare per quarantamila anni alla velocità della luce per poterli raggiunge­re. Anche se gli scienziati disponessero di macchine così veloci, gli astronauti non potrebbero vivere così a lungo. Di che cosa, dunque, sono così orgogliosi?

dr. Singh: Gli scienziati hanno una teoria secondo la quale pos­sono inventare una macchina che viaggerebbe alla velocità della luce.

Srila Prabhupada: Non è altro che una grossa presa in giro. Fanno belle promesse che non potranno mai mantenere.

La cosmologia vedica

Srila Prabhupada: Esistono molti pianeti e stelle invisibili. Per esempio, quando il pianeta Ràhu passa davanti al sole e alla luna, si verifica l’eclisse. Ma gli scienziati descrivono l’eclisse in modo differente. In realtà, è il pianeta Ràhu che provoca l’eclis­se. Ci sono molte teorie della scienza attuale che potrebbero essere messe in discussione. La spiegazione della scienza è difet­tosa, secondo le informazioni dei Veda.

dr. Singh: Ma gli scienziati sostengono di poter dimostrare le loro teorie.

Srila Prabhupada: Dicono che la scienza può provare qualsiasi cosa. E’ una stupidaggine. Lo scienziato ha dimostrato tutto, ma non ha dimostrato che cosa è lui. Questa è una cosa che non sa. E perchè muore? Anche questo non lo sa. Ecco la vastità della loro conoscenza.

dr. Singh: Sono capaci di fare un modello dell’universo riprodu­cendo in piccola scala i pianeti e la luna.

Srila Prabhupada: Se sono capaci di fare queste cose, perchè non fanno un sole artificiale per risparmiare elettricità? Questi mascalzoni dicono un sacco di cose, ma non sono capaci di fare nulla. Questa è la loro posizione. Se sono capaci di fare un modello dell’universo, che facciano un modello in grande scala del sole. Così non avremmo bisogno di consumare tanta elettri­cità durante la notte. Ma non sono in grado di farlo. Le loro affermazioni sono solo belle parole altisonanti che permettono loro di spremere denaro dai contribuenti: Se conoscono vera­mente la costituzione della luna e del sole, perchè non li ripro­ducono? Perchè non costruiscono un sole artificiale per evitare alle popolazioni dell’Islanda e della Groenlandia di avere tanto freddo?

Dio non è mai il nulla

Srila Prabhupada: Una volta, Sri Caitanya Mahàprabhu ha paragonato Dio, la Persona Suprema, a una pietra filosofale, detta cintamani, che può produrre da sola molte altre pietre preziose, pur rimanendo immutata.

om pùrnam adah pùrnam idam pùrnàt pùrnam udacyate púrnasya pùrnam adàya pùrnam evàvasisyate

Questa invocazione, tratta dalla Sri Isopanisad, rivela che Dio, la Persona Suprema, non diminuisce mai, sebbene tutto emani da Lui; Egli non perde mai la Sua potenza. Qui sulla Terra, per esempio, il petrolio si sta esaurendo, e questo sta diventando un problema terribile, ma il sole splende ancora, e continuerà a splendere per un numero incalcolabile di anni. E Krsna può creare milioni di soli, ed è proprio quello che ha fatto. Ciò nonostante Egli conserva sempre la Sua piena potenza, e non ha perso nulla. Questo è Dio, e la Sua energia, l’acintya-sakti, è suprema e inconcepibile.

Se disponiamo di una certa somma di denaro e la spendiamo, ben presto non rimarrà più niente. Perciò i mascalzoni dicono che in ultima analisi la Verità Suprema è il nulla, il vuoto, sùnyavàda. Non sanno che Dio è, e rimarrà sempre, una realtà positiva. Dobbiamo dunque avere una chiara comprensione di Dio. Per questo motivo i teologi dovrebbero studiare questi concetti contenuti nelle Scritture vediche, e non farsi sviare da sciocchi e mascalzoni. Le Scritture vediche offrono descrizioni dettagliate della Persona di Dio e delle Sue diverse energie. La nostra energia si esaurisce, ma quella di Dio no; questo è ciò che ci distingue da Lui. Per esempio, io non posso camminare più in fretta e fare molte altre cose che fanno i giovani, perchè ho perso il vigore che avevo da giovane, ma Dio conserva sem­pre il Suo vigore giovanile. Advaitam acyutam anàdim ananta­rùpam àdyam puràna-purusam nava-yauvanam ca: “Krsna, il Signore Supremo, è assoluto, infallibile e senza origine. Si espande in innumerevoli forme, è la Persona originale, il più antico tra gli esseri, ma il Suo aspetto conserva sempre una fre­schezza giovanile.” (Brahma-samhita, 5.33). Krsna spiega inol­tre nella Bhagavad-gità, isvarah sarva-bhùtànàm hrd-dese `rjuna tisthati: “Il Signore Supremo Si trova nel cuore di tutti gli esse­ri.” Dio Si trova anche in ogni atomo, ma è sempre uno perchè è advaita, al di là di ogni dualità. Non dovete pensare che Lui vive nel vostro cuore, e una persona diversa vive nel mio cuore. Sono la stessa persona. Dio è dappertutto nel Suo aspetto onni­presente, e Si trova anche in un luogo preciso; eppure è sempre Lui.

La natura assoluta dell’amore di Krsna

dr. Singh: Srila Prabhupada, alcune opere teologiche occidentali affermano che Dio è amore.

Srila Prabhupada: Dio è tutto. Perchè dire che è questa o quella cosa? Dio è tutto perchè è assoluto, non c’è differenza tra il Suo amore e la Sua inimicizia. Nel mondo materiale noi facciamo distinzione tra amore e ostilità. Ma l’amore di Dio e l’ostilità di Dio sono la stessa cosa. Ecco perchè Dio è definito acintya, inconcepibile. L’amore di Dio per le gopi e la Sua inimicizia verso Kamsa portano allo stesso risultato: sia le gopi che Kamsa tornarono al mondo spirituale. Altro esempio: quello di Putana (Z6′ che voleva avvelenare Krsna, e di madre Yasoda che era sempre ansiosa di salvare Krsna temendo sempre che il pic­colo monello fosse in pericolo: Entrambe ottennero la stessa grazia sebbene avessero una natura opposta, poichè Krsna pensò che fosse giusto considerare anche Pútana come Sua madre in quanto Gli aveva permesso di succhiare il suo seno. Così le concesse di raggiungere la stessa destinazione di Yasoda. Questa è la natura assoluta dell’amore e dell’inimicizia manifestati da Krsna.

vadanti tat tattva-vidas tattvam yaj jnànam advayam

brahmeti paramàtmeti bhagavan iti sabdyate

“I dotti e saggi spiritualisti che conoscono la Verità Assoluta chiamano questa sostanza unica, al di là di ogni dualità, col nome di Brahman, Paramàtma o Bhagavàn.” (S.B. 1.2.11) Dio ha un aspetto impersonale e onnipresente, cioè il Brahman, e un aspetto “localizzato”, il Paramàtma. Ma allo stesso tempo è Bhagavàn, la Sua forma originale, trascendentale e personale. Questi tre aspetti sono distinti l’uno dall’altro, ma allo stesso tempo partecipano di un’unica sostanza.

Questa è la natura di Dio, acintya bhedàbheda-tattva, cioè simultaneamente Uno e differente. Chi ha raggiunto il concetto personale di Bhagavàn ha già raggiunto automaticamente la realizzazione del Brahman e del Paramàtmà.

Si tratta sempre di Krsna, tuttavia queste tre realizzazioni sono differenti l’una dall’altra -contemporaneamente identiche e dif­ferenti.

Ricevere la conoscenza da un’anima realizzata

dr. Singh: Srila Prabhupada, per molti è difficile accettare Dio. Srila Prabhupada: Sono malati, ma non vogliono farsi curare. Se non acconsentono a farsi curare, è colpa loro. Tutti coloro che non sono coscienti di Krsna, cioè di Dio, hanno perso la ragio­ne. Sotto la potente influenza dell’energia illusoria -l’energia materiale, inferiore- dicono solo sciocchezze, come se fossero posseduti da un fantasma.

E’ necessario avvicinare un saggio che abbia la vera conoscenza. Dovete cercare un guru e sottomettervi a lui. Poi dovete fargli delle domande e accettare qualsiasi risposta vi dia. Questo è il metodo che permette di comprendere Dio.

Cercate prima di tutto un guru e quando l’avrete soddisfatto col vostro servizio e la vostra sottomissione, il guru vi spiegherà ogni cosa. Krsna stesso insegna nella Bhagavad-gita (4.34):

tad viddhi pranipàtena pariprasnena sevayà upadeksyanti te jnànam jnàninas tattva-darsinah

“Cerca di conoscere la verità avvicinando un maestro spirituale, ponigli delle domande con sottomissione e servilo. L’anima rea­lizzata può rivelarti la conoscenza perchè ha visto la verità.”