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Gaurakisora das Babaji


Srila Gaurakisora das Babaji Maharaj

Gaurakisora das Babaji apparve nei primi anni del 1830 nel villaggio di Vagyana, nel distretto di Faridapura, nel Bengala orientale (conosciuto come Bangladesh). Nell’infanzia e nell’adolescenza trascorse una vita convenzionale sposandosi e lavorando come mediatore di granaglie. Col trascorrere del tempo però si accorse che cercava qualcosa di più nella vita e il suo appassionato interesse per la Verità spirituale cresceva di anno in anno.

Dopo che sua moglie morì abbandonò gli affari e andò a Vrindavana, la terra di Krishna. Studiando sotto la guida di anime realizzate, sviluppò un profondo apprezzamento per il siddhanta Gaudiya Vaishnava, o verità filosofiche coscienti di Krishna, come erano state presentate dal Sri Caitanya Mahaprabhu. A poco a poco divenne noto come un eminente praticante, poiché viveva senza compromessi secondo gli insegnamenti vaishnava.

Dopo alcuni anni d’intensa pratica, avvicinò Srila Bhagavata Dasa Babaji, uno dei discepoli più famosi di Srila Jagannatha Das Babaji Maharaja, l’insegnante guida della coscienza di Krishna di quel tempo, e da lui accettò l’elevata iniziazione di Babaji Vaisnava.

Questa iniziazione esigeva un totale impegno a vivere secondo elevati livelli di rinuncia e di austerità, con l’unico scopo di sviluppare amore per Dio. Gaurakisora das Babaji Maharaja, che eccelleva in questa pratica, diventò completamente rinunciato; risiedeva sotto gli alberi in diverse parti di Vrindavana e per la sua sussistenza dipendeva solamente da Dio.

Egli non aveva alcuna tendenza ad ingannare ed eseguiva da solo le pratiche religiose, in un profondo sentimento di estasi devozionale. La sua integrità era incontestabile.

Rifiutò senza compromessi ogni forma di falsa religiosità. Costantemente assorto nel sentimento devozionale della separazione divina, le sue azioni esteriori non potevano essere comprese dalle persone comuni.

Sviluppò con un altro illustre anello della catena disciplina della Brahma-Madhva-Gaudiya Sampradaya, Srila Bhaktivinoda Thakura, una profonda relazione devozionale, tanto che quest’ultimo spinse suo figlio, Srila Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura, a chiedere al Babaji la santa iniziazione alla vita spirituale (diksa).

Il Babaj fu sempre riluttante ad accettare discepoli, data la sua profonda umiltà e senso d’inadeguatezza, ma infine, soddisfatto per la modestia e la dedizione mostrata da Srila Bhakti Siddhanta Saraswati, lo accettò come suo unico discepolo, gli diede le sue piene benedizioni e gli richiese di “predicare la Verità Assoluta, tenendo da parte ogni altro lavoro.

Srila Gaurakisora das Babaji divenne famoso tra i grandi devoti di Vrindavana e gli fu dato l’elevato titolo di bhajananandi che si attribuisce a colui che ha raggiunto la massima felicità e soddisfazione nella meditazione solitaria.

Nel 1908, Srila Gaurakisora divenne cieco. Quando la sua vista cominciò a peggiorare, Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati e Srila Bhaktivinoda Thakura gli chiesero di andare a Calcutta per farsi curare, ma lui rispose: Finché vedo Krishna nel profondo del mio cuore, non ho alcun bisogno di un oculista”.

Il suo comportamento era considerato insolito specialmente a Nabadwip, dove a quel tempo risiedevano molti sacerdoti e intellettuali conservatori. Il suo livello di amore per Dio rasentava la follia divina, eppure i suoi sintomi estatici potevano essere convalidati dalle scritture vaishnava. Saggi autorevoli poterono costatare che il suo comportamento, apparentemente eccentrico, in realtà era il sintomo del più alto stadio d’amore per Dio.

Il 16 novembre 1915, Srila Gaurakisora entrò negli eterni passatempi del Signore.