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Discorsi, conferenze, parole


Almanacco

Discorsi, conferenze, parole

di Atulananda Acarya

Indice

– IL LAVORO DEL NOSTRO CUORE

– La Compagnia dei Saggi e dei Santi

– Nell’anima non esiste dualità

– Come vincere gli ostacoli

– Combatti gli anartha

– La Parola del Maestro Spirituale

– Morire per Vivere

IL LAVORO DEL NOSTRO CUORE

venerdì, 25 dicembre 2009

I devoti possono vedere la forma del Purusa con i loro occhi perfetti. Nelle Sacre Scritture è descritta questa forma così come viene descritta dal Signore Brahma, e la si può vedere ungendo gli occhi con l’unguento dell’amore per Dio.

Imparare a vedere con amore significa imparare a percepire l’anima; questo è Paramahamsa.
Un verso del Nono Canto dello Srimad Bhagavatam, Jayati Maharaj ci dice che era molto attaccato alla sua sposa Devayani, e dopo essere stato mo0lto tempo con lei si rese conto che quando una persona è lussuriosa, diventa invidiosa degli altri. Quando uno sta godendo e vede altri che lo fanno, diventa invidioso.

La lussuria è accompagnata da altri difetti. Così come una qualità ne porta con se un’altra, così come coltivando l’umiltà arriveranno altre qualità, così la lussuria porterà con se tutti i difetti.
Krisna dice nella Bhagavad Gita, Terzo Capitolo: “La lussuria copre i sensi, la mente e la intelligenza, e in questo modo crea l’illusione”. L’illusione di credere di avere il diritto di godere indipendentemente da Dio. La lussuria porta con se questo tremendo ego. Se potessimo vedere Krishna, con la Sua infinita bellezza, capiremmo che è Krishna colui che deve godere.

Come quando Sukadeva Goswami arrivò nell’assemblea dei saggi e tutti si misero in piedi. Per il semplice fatto di vederlo, si misero in piedi e dissero: “Tu sei quello che ci può istruire”. Erano grandi saggi, grandi Guru. Allo stesso modo, quando un devoto comprende che tutto esiste per Dio, pensa: “Krishna, Tu sei Colui che deve parlare e dirigere la nostra vita”. Questa è già una forma di cominciare a vedere Krisnna.

Quando vediamo una persona effulgente, affascinante, qualificata, automaticamente vogliamo servirla, vogliamo soddisfarla, vogliamo rinunciare a ciò che è nostro per dare piacere a questa persona. Allora, se siamo ancora reticenti di servire Krishna, è perchè ancora non abbiamo apprezzato pienamente la Sua bellezza. E se non abbiamo apprezzato la Sua bellezza è perchè nasce l’invidia, come dice lo Srimad Bhagavatam.

Jayati Maharaj disse: “In realtà, prima o poi occorrerà mettere fine a questo tema”.
Allora, nonostante Jayati avesse avuto esperienza della vecchiaia, quando ritornò giovane si dimenticò dello stato di vecchiaia che aveva vissuto e tornò a godere di tutto per mille anni. Si rese perfino conto di tutto e disse alla sua sposa: “Tutto questo non può continuare così. I miei desideri lussuriosi non finiscono mai e sto così perdendo il mio cammino verso l’autorealizzazione”. In questo modo alla fine si riprese.

Egli concluse: “Quella persona che si rende conto dell’inutilità dei piaceri di questo mondo, perfino di quelli dei pianeti superiori, e sente che il successo ed il fallimento sono sullo stesso piano, è una persona che conosce l’Essere”.

Gradualmente conosceremo l’Essere. Quando siamo devoti, ci rendiamo conto di queste cose.

Quando cominci a renderti conto che rimanendo condizionato da questo mondo ti stai perdendo l’eterno, quando dopo molte incarnazioni ti rendi conto che tutto ciò che fai sarà distrutto, che niente di ciò che fai sarà eterno comincerai ad essere un conoscitore dell’Essere. Ti avvicinerai alla vera essenza delle cose, di ciò che è l’eternità.

Krishna dice nella Bhagavad Gita, Capitolo Due: “I saggi hanno concluso che non c’è durata di ciò che è inesistente, ne c’è cessazione di ciò che è esistente”.

I prodotti del mondo materiale sono temporanei, i prodotti di Krishna sono eterni.

La persona autorealizzata si rende conto che la felicità in questo mondo è la causa delle ripetute nascite e morti e che dimentichiamo la nostra posizione costituzionale; In altre parole, la felicità in questo mondo è la maledizione più grande.

Vediamo che la sofferenza ci avvicina a Dio, mentre la felicità mondana ci allontana. Ci sono alcune persone che pregano per ottenere felicità mondana e la ottengono, però non sono veri religiosi; stanno solamente utilizzando Dio come impresari. Il devoto non deve spaventarsi ne disanimarsi quando sta soffrendo o sta passando per qualche situazione avversa, perché questa è la benedizione di Krishna. Lui ci benedice affinché restiamo disgustati da questo mondo.
Quando facciamo il nostro vero lavoro troviamo la vera felicità, quando non facciamo differenziazioni, quando non rigettiamo ne invidiamo; la mente sta sempre facendo qualche differenziazione. Se vediamo una persona inferiore la rifiutiamo, mentre una persona superiore la invidiamo. La mente è orribile, per questo dobbiamo entrare nel mondo del cuore.
Il mondo del cuore è completamente differente. In esso, una persona inferiore sarà aiutata, una persona superiore sarà seguita. E’ completamente differente dal piano mentale. Per questo uno deve passare dal piano mentale al piano del cuore, come disse San Francesco: “Io non voglio più aspettare di essere amato, bensì sono io che devo amare. Devo cominciare a fare questo”.
Se faccio io questa azione, ci sarà una reazione. Le persone, però, sono così pigre nell’ Era de Kali che vogliono essere amate senza amare, senza fare sforzi per qualcuno. Amare è un lavoro, come viene spiegato molto bene da Erick From nel suo libro “L’arte di amare”. Li viene spiegato che l’amore è un lavoro della volontà.

Grazie al potere della volontà uno può ottenere di diventare disciplinato, ordinato, puntuale, veritiero; cose molto belle. Questa è vita brahminica, vita superiore, vita di voti.

Non è una vita negligente, senza doveri.

Quando la persona non desidera niente di inauspicioso per gli altri, ma desidera solo il loro bene, questa persona otterrà una visione di uguaglianza, vedrà tutti come amici. La visione più elevata vede tutti come amici, come anime. Una persona santa sta sempre pensando nel bene degli altri.
Un’anima degradata è una persona malata che bisogna curare.

Facendo un lavoro con il nostro cuore, potremo migliorare la nostra visione. Tutto parte dal cuore. In accordo a ciò che abbiamo nel cuore, avremo la corrispondente visione. Se il mio cuore è puro vedrà solamente anime; se il mio cuore è contaminato vedrà solo corpi, amici, nemici… Vedrà ciò di cui la mente vuole godere o rigettare; tutta lussuria.

Il vero lavoro, così, è lo scoprimento del mondo dell’anima; il mondo luminoso, diceva Srila Sidhara Maharaja. E’ questo che dobbiamo scoprire, e non passare tutta la vita in povertà senza sapere che abbiamo un tesoro nel giardino della tua propria casa e nessuno ce lo ha mai detto.

La Compagnia dei Saggi e dei Santi

sabato, 16 agosto 2008

Relazionarsi con persone sante è fondamentale,perchè l’associarsi con loro ti dà la speranza di diventare anche tu un santo. Al contrario,non relazionandosi con loro,rimarrà solamente un’utopia e niente più; sarà come parlare di un S. Francesco d’Assisi o di un Gesù come fatti del passato. Però, non è in realtà qualcosa del passato;in realtà è un qualcosa che è sempre vigente. Ci sono sempre alcune persone ispirate,ci sono sempre persone che desiderano essere sante e sagge,che desiderano andarsene da questo mondo,e benché il mondo cerchi di eliminarle,non può. Come quando sono apparsi Gesù Cristo e Socrate;cercarono di eliminarli o ridicolizzarli. Ridicolizzare è la prima strategia e quando non si riesce in questo,allora si passa alla fase dell’eliminazione. Però anche così noi continuiamo ad andare avanti,perchè questa è la nostra natura. Come questa storia che narra di un Guru che stava facendo il bagno con i suoi discepoli,mentre vicino c’era uno scorpione che stava affogando. Il Guru vide questo e cercò di salvarlo,spingendolo con le sue mani verso la riva. Ogni volta che faceva questo,però,lo scorpione mostrava la coda. Benché egli cercasse di salvargli la vita,lo scorpione era pronto ad attaccarlo. Allora i discepoli dissero:”Gurudeva, non fare questo. Lo scorpione ti ucciderà!”. Il Guru,allora,disse loro qualcosa di molto bello:”La natura dello scorpione è uccidere e la natura del Guru è di salvare”. Così le persone sante cercano sempre di fare il bene,anche quando vengono trattate male.

C’è una storia simile riguardo il Signore Buddha. C’era una città molto famosa perchè lì la gente era molto violenta, e uno dei discepoli di Buddha disse al suo maestro: “Voglio andare a predicare in questa città molto pericolosa”. Così Buddha gli disse:”Lì la gente è molto violenta; Cosa farai se ti insulteranno?”. Il discepolo rispose:”Gli sarò molto grato di non avermi colpito” – “E che farai se ti colpiranno?” – “Gli sarò molto grato di non avermi ucciso” – “E che farai se ti uccideranno?” – “Bene, gli sarò molto grato di avermi liberato da questo mondo”.

Buddha disse: “Va bene, con questo tipo di convinzione puoi andare a predicare lì”.

In questo modo, le persone sante sono come il sandalo. “Sii come il sandalo che profuma anche l’ascia che lo sta tagliando”. Che bellezza! Che insegnamento mi da il sandalo!
Il mondo esiste per insegnarci, ma noi pensiamo che niente ha un senso. Pensiamo: “Ciò che mi da piacere mi serve, e ciò che non mi da piacere sia eliminato”.

Questa è la mentalità del materialista. Così diventano distruttori. “ Ciò che non mi piace può essere eliminato”. Questa è la caratteristica di questa Era di Kali.

E’ per questo motivo che non c’è felicità.

La felicità appartiene al cuore, e perchè ci sia felicità il cuore deve essere puro. Puro significa senza rancori, senza odio; questo è molto importante. Magari senza lussuria, magari senza molti attaccamenti, ma qualunque sia la condizione del nostro cuore, dobbiamo iniziare questa pratica. In questo modo, Krishna e le persone sante ci invitano tutti, senza discriminazioni, e perfino gli animali possono partecipare. Quando il Signore Caitanya cantava Hare Krishna, gli orsi, le tigri e i cervi ballavano felici, perchè è un canto che arriva all’anima. E gli animali hanno un’anima come noi. Il cammino verso l’elevazione, verso la perfezione, è aperto a tutti; è richiesto solo un requisito. Il requisito è che tu lo desideri realmente, niente più. Se non prendi questo cammino è perchè non lo desideri. Se lo desideri lo prenderai. Ti andrai anche a sacrificare, perchè a volte costa; ci sono momenti difficili come in tutte le professioni. Tutti abbiamo passato momenti difficili, questo è inevitabile, però i saggi utilizzano i momenti difficili per avanzare. Tutto deve essere utilizzato per avanzare; questo è il messaggio della Bhagavad gita. Krishna dice: “Con l’arma dello Yoga alzati e lotta”. Krishna ti creò perchè tu lottassi, non perchè tu sia un codardo, perchè tu ti lamenta,no!
Non lamentarti, non lagnarti.

Questa è una società che ti allena a piangere, per questo uno non deve vedere telenovelas e nemmeno ascoltare canzoni romantiche, che sono puro pianto e lagna.

La gente pensa di essere autorizzata a lamentarsi, ma io ti dico: “Non è permesso lamentarsi”.

Chiaro, a volte un poco, ma non tutta la vita.

Uno deve estrarre conoscenza e saggezza. Lamentarsi non è poetico. La depressione è una malattia, per questo tutti dovrebbero praticare questo processo, tutti dovrebbero essere forti, determinati, alzarsi alle quattro della mattina a partire dal Presidente della Repubblica. Perchè questa è vera vita umana, questa è la natura.

A tutti ci reca il sonno alle nove di sera circa. Stenditi alle nove e alzati alle tre o alle quattro della mattina. Vedrai che starai seguendo la tua natura. Cinque ore per meditare, leggere o coltivare il tuo spirito. Questa è la vera vita; al contrario, perderemo il nostro tempo, sprecheremo il nostro tempo e saremo deboli psicologicamente, propensi al lamento, mentre Bhagavan Sri Krishna dice ad Arjuna: “Non lamentarti”.

Dio ci sta educando, vuole che siamo forti.

Dio non vuole ordinari goditori, ma vuole veri goditori, che godano dello spirito, dell’anima. Sono sempre felici, se vincono o se perdono, se fa freddo o fa caldo. Sono sempre felici perchè non stanno qui senza essere innamorati di Dio. Krishna è molto bello. Krishna è incantatore!
Krishna è tuo amico, tuo padre, tua madre, tuo nonno, il tuo sostentamento. Lui lo dice. Lui lo dichiara. Come può uno essere felice senza suo padre e senza sua madre?
Per questo dobbiamo coltivare la nostra grande fortuna; la coscienza spirituale è sommamente importante. I più fondamentali sono coloro che ci parlano di queste cose, loro sono i saggi e i santi. Ciò si trova in tutte le culture e in tutti i tempi. Si può sempre parlare di una persona santa.
Jay, molte grazie.

Trascrizione a cura di Anandini

Nell’anima non esiste dualità

giovedì 24 aprile 2008

Hare Krishna, Buona sera. Andiamo a leggere lo Srimad Bhagavatam canto 11,Capitolo 22. Jñana yoga, lo yoga della conoscenza, cioè quello che dobbiamo sapere, che dobbiamo conoscere per poterci liberare. Abbiamo bisogno di conoscenza pratica, vogliamo conoscenza reale che sia per sempre, che ci piaccia e che ci conforti sempre. In realtà, il miglior rifugio è la saggezza, perchè se non cercherai rifugio nella saggezza lo cercherai nell’illusione, e se lo cercherai nell’illusione troverai la delusione.

Se ti rifugi nell’illusione il risultato sarà la delusione; è un’esperienza scientifica che ognuno di noi ha fatto e che stiamo vedendo in ciò che osserviamo. Dobbiamo lottare per l’illuminazione, per la perfezione e per l’estasi superiore, per il bene. Adesso stiamo lottando per mangiare, questo lo fa qualsiasi animale; ogni animale lavora duramente per riempirsi lo stomaco. Allora, l’idea è che tutti dobbiamo aiutarci per avanzare verso la verità. Questa è l’idea di società; aiutarci, non danneggiarci. Tutti siamo coscienti del disastro, però molti non lottano perchè loro stessi sono parte del disastro.

Se voglio essere soddisfatto e felice, devo avanzare verso la perfezione, perchè la sofferenza mi impedisce di avanzare verso la perfezione. Se nella mia vita incontro una persona perfetta e la seguo, la mia vita si perfezionerà. Sadhu sanga; se puoi associarti solo un secondo con una di queste persone perfette, puoi già raggiungere la perfezione. Cosa significa perfezione? Significa “niente di questo mondo potrà danneggiarmi”.

Ci sono persone che hanno raggiunto la perfezione, che sono diventate indifferenti al freddo e al caldo, al guadagno e alla perdita, alla vita e alla morte; completamente indifferenti. Esiste questo grado di coscienza quando conosci la tua anima, quando conosci il tuo sè. Questo è elementare, superiore, non può essere toccato da questo mondo. E’ come il fiore di loto che sta sopra l’acqua, Krishna lo sta dicendo, dobbiamo aiutarci, non affogarci tra noi.

Noi siamo esseri trascendentali quando abbiamo un contatto con lo spirituale; lì siamo nel nostro vero ambiente naturale. Quando il nostro spirito si trova in questa acqua della Bhagavad Gita, il nostro spirito comincia realmente a respirare, ci riempiamo di ossigeno, di conoscenza, sentiamo che cominciamo a vivere. Cominciamo ad essere anche qualcosa di pericoloso, perchè se ognuno di noi fosse ciò che dovrebbe essere, tutto il mondo economico crollerebbe.
In questa era di Kali la conoscenza spirituale non è valorizzata, alla gente piace l’ignoranza. In questa era di Kali nascono sudra che sono interessati solamente ai piaceri della vita sessuale e al materialismo. In questa società viene permesso tutto ciò che fomenti la vita sessuale: il divorzio, gli aborti, la pornografía, etc.

Krishna parla, in questo verso dello Srimad Bhagavatam, del Jñana yoga: Qualsiasi dualità che sembri applicabile all’essere, è solamente una manifestazione della conclusione della mente. Non esiste una base reale per questa dualità, a eccezione del fatto che è stata immaginata dall’anima.
Krishna sta dicendo che qualsiasi tipo di dualità che stai sperimentando è illusione. Se pensi che stai guadagnando è illusione, che stai perdendo è illusione, tutto è illusione. Esiste una sola realtà, un solo stato reale che è l’estasi, la beatitudine, l’amore. Quando raggiungerai questa realtà, quando percepirai questa realtà, allora dichiarerai che tutto è amore divino.
Noi siamo felici quando le cose ci vanno bene e tristi quando ci vanno male; quando ci va bene ci applaudiamo e quando ci va male malediciamo Dio, e così siamo messi male, però qui c’è la possibilità di correggere la salute, il principio sano di correzione. Qualsiasi dualità che sembra toccare il tuo essere, è illusione. Questo tocca il tuo corpo, ma tu non sei il corpo e nemmeno la mente; tu sei l’anima. Un esempio molto buono è quello della luna che si riflette nello specchio. Se tu tiri un sasso nello specchio, l’immagine della luna nello specchio si romperà, però la luna rimane uguale.
Maya è uno specchio incontrollabile, questo lo spiegano i Veda. Stiamo guardando il riflesso che è al di fuori del reale, ma la vera luce sta dentro, e con essa potremo vedere tutto perfettamente, mentre con la luce che è al di fuori vedremo in maniera imperfetta. Krishna è dentro la mia anima, ciò che soffre e muore è il mio corpo. Quando diciamo che non sei questo corpo lo capisci e non lo capisci, quando si dice che non morirai lo capisci e non lo capisci, ma quando cominci ad accettarlo lo cominci anche a capire. Allora approfondisci di più. Come posso approfondire di più? Leggendo questi libri, cantando le glorie di Dio, conversando riguardo Dio.

Questa illusione, maya, si impone sopra di noi. Non lasciare che si imponga sopra di te. Come si impone Maya? Con la maniera della dualità. Non farti toccare, allora, nè dalla prosperità nè dall’avversità. Mantieniti sempre felice, ma non perchè ti sta andando bene, e neanche per la tecnologia o per l’economia, ma perchè sei un’anima spirituale amata da Dio. Questa è la realtà.
Sei amato da Dio, dal mondo spirituale, tutti i saggi ti amano, e gli ignoranti ti ignorano.
La nostra proposta è che ti avvicini ai saggi perchè loro ti illumineranno, non permetteranno che tu vada verso la dualità. Loro sono sempre soddisfatti, sia nel bene che nel male. Tutto quello che ci sta succedendo è per farci stancare di questo film dove tutto è duale; se ora ti va bene, dopo ti andrà male. In questo modo uno è sempre insoddisfatto, ma se apprende veramente questa scienza, si situerà nella realtà dell’anima.

Se la luna si riflette nello specchio e tu rompi lo specchio con un sasso, il riflesso si romperà. Ma cosa potrà mai succedere alla luna? Soffrirai se rimani attaccato al riflesso. Allora, non c’è dualità nell’anima; tutto quello che percepiamo come separato dal Signore, non lo è. Colui che ha una visione del reale vede tutto in relazione con il Supremo. Tutto è un apprendistato. Ogni essere sta apprendendo nella sua vita. Non temere il dolore; benedette siano le sofferenze, benedette siano le avversità, perchè ti aiutano a crescere e apprendere.

L’unica perfezione è nello spirito. E’ dentro te stesso, nella tua relazione con il Supremo. Se non cerchi il Supremo, come potrai ottenere qualcosa di Supremo? Se cerchi qualcosa di mediocre, troverai qualcosa di mediocre. Prabhupada diceva: non dovete rimaner male se vengono poche persone. Quante persone vogliono comprare diamanti? Quante? Per avere qualcosa di superiore dovete vivere qualcosa di superiore.

Tu sei l’artefice del tuo spirito, tu decidi dove desideri andare. O cerchi il superiore o segui l’inferiore. Siamo in una situazione mediocre. Perchè? Perchè stai morendo. Svegliati, allora; benedetta è la vecchiaia perchè mostra la realtà di questo mondo. Tutte le persone sante di tutte le religioni ci dicono: non perturbarti, non disperarti. Va tutto bene. Tutto è nelle mani del Signore.
Noi, in fondo,amiamo la saggezza. Cerchiamo di preservare la saggezza, ma cerchiamo di preservarla così come preserviamo i libri della biblioteca: senza aprirli. Allora inganniamo noi stessi. Tradiamo noi stessi perchè non seguiamo quello che amiamo, ma seguiamo quello che ci viene imposto. Nella forma umana di vita possiamo scegliere se essere schiavi di questa natura materiale o se liberarcene. Avanziamo verso Krishna, verso il mondo dell’estasi. Molte grazie.

Come vincere gli ostacoli.

Come può una persona che non vive in un luogo adatto ottenere un avanzamento spirituale in mezzo a tanti litigi e incomprensioni, tanto in famiglia come tra amici e in tutto ciò che ci circonda?

Come dice Srila Sridhara Maharaja, dobbiamo vedere che l’ambiente che ci circonda è favorevole perchè tutto stà succedendo per un arrangiamento di Krishna, e il devoto utilizza tutto per avanzare. Per esempio, è fondamentale non farsi prendere dall’ira. Se qualcuno vuole litigare con te, tu non devi metterti al suo livello. Devi sempre essere molto tollerante perchè questo ambiente tanto aggressivo e perturbato in realtà è una grazia di Krishna che ti obbliga ad essere molto tollerante, a non farti prendere dall’ira, a rispettare senza pretendere rispetto per te stesso. Questa è una regola che il Signore Caitanya ci dà per poter cantare bene il Santo Nome.

Così, l’anima autorealizzata non rimane disturbata dall’ambiente circostante, però esiste anche la rinuncia. Allora, se l’ambiente circostante è troppo sfavorevole, uno può anche rinunciare; non è necessario rimanere li, almeno per un pò. Se uno può allontanarsi e cercare un posto tranquillo dove poter leggere e cantare Hare Krishna, studiare la Bhagavad Gita e la nostra letteratura, andrai a prendere ispirazione per poter tollerare le avversità.

Puoi prendere ispirazione da Praladha Maharaja; Lui era un bimbo di soli 5 anni e suo padre lo voleva uccidere perchè era un devoto. Questo bimbo dovette affrontare ogni genere di problemi e avversità, ma lui meditava sempre in Krishna e tollerava tutto. In fondo, questo mondo è come un gioco nel quale colui che si arrabbia perde, colui che si altera perde; così devi vederlo.

Devi vedere tutto come un gioco di Krishna. Se qualcuno ti tratta male, ti insulta, è perchè te lo meriti o perchè sei messo alla prova. La persona che ti sta insultando è lì perchè tu lo hai insultato in altre occasioni e se noi vogliamo trascendere dobbiamo mantenerci equanimi davanti alle situazioni favorevoli come a quelle sfavorevoli, avverse, poiché sono prove che ci fanno sviluppare tolleranza. E’ molto importante alzarsi presto la mattina e cantare Hare Krishna e tenere sempre presente che non devi lasciarti trascinare dall’ira. L’ira, la cupidigia e la lussuria sono le tre porte che conducono all’inferno, dice Krishna.

Così, vincere è molto importante e Krishna ti sta dando questa opportunità in tutte le situazioni che Lui stesso ti pone davanti, e tu devi sforzarti per raggiungere il successo. Devi anche associarti il più possibile con i devoti e i libri e anche con tutto il materiale come cd, dvd, video, etc… che oggigiorno abbiamo a disposizione. Hare Krishna.

Combatti gli anartha

giovedì 14 ottobre 2010

Colui che riconosce delle capacità negli altri le troverà anche in sé stesso, o andranno a svilupparsi in modo naturale anche in sé stesso. Sono solo i difetti, gli anartha, quelli che ci separano, e sono come nuvole che ci separano dal sole.

L’anima è come il poderoso sole, però le nuvole dei difetti coprono la luce della coscienza; per questo motivo dobbiamo centrarci nel combattere gli anartha; apprezzare gli altri è un buon modo di vincere gli anartha, e apprezzare gli altri significa anche preoccuparsi per il loro benessere, che consiste nel creare facilitazioni per la predica. In questo modo tutto sarà connesso, tutto sarà in relazione, la preoccupazione per il bene allontanerà l’azione del male.

Per questo Krishna dice nella el Bhagavad Gita che se uno si preoccupa di essere buono, il male non potrà vincerlo.

Il nostro grande dovere, adesso, è pulire e pulire. Pulendo apparirà la purezza, perché la purezza è intrinseca nell’anima. Non è necessario cercare la purezza fuori. La purezza è interiore; bisogna solo pulire l’interiore, anartha nivrtti. Per favore, preoccupati del tuo mondo interiore. Alcune persone cercano di incorporare purezza attraverso l’intelletto; posseggono concetti puri, ma non i loro sentimenti. Il sentimento puro sorge solo attraverso il servizio puro e servizio puro è servire il guru. Questo servizio è bhakti; solo il guru permette la bhakti. Altrimenti sarà solamente jñana.

Narottam Das Thakur dice che la devozione si trova solo ai piedi di Gurudeva, kevala bhakti-sadma; l’unica dimora della devozione sono i piedi del guru. Servizio al Guru è umiltà, la porta per tutte le virtù. Vediamo così che la Coscienza di Krishna è qualcosa di molto pratico. Sri Krishna ci dà immediatamente accesso al tesoro delle virtù più elevate, anche se ancora non lo abbiamo raggiunto.

La Parola del Maestro Spirituale

lunedì 4 ottobre 2010

Non bisogna dimenticare che la parola di Sri Guru, o il maestro spirituale, è la parola di Dio, di Krishna. Perciò, abbi fede e sarai favorito, e già lo stai vedendo nella tua vita. E’ per la shakti del Guru che possiamo avere una vita pura; guarda i tuoi familiari e i tuoi amici. Loro non hanno accettato un guru e per questo non hanno una vita pura. Curiamo la purezza e la nostra fede in Gurudeva. Come dice Narottam Das Takhur: “Che la tua mente non si separi neanche di un millimetro dalla parola di Sri Guru.” E’ così semplice, chiaro e pratico. Una volta a Srila Prabhupada gli chiesero dei suoi poteri mistici, e lui indicò i suoi discepoli e disse: “Questi sono i miei poteri mistici; loro non peccano.” Che risposta meravigliosa. Forse voi conoscete questo aneddoto, ma vi chiedo di meditare molto in questo. E’molto prezioso. A volte uno si demoralizza pensando: Non sono un buon devoto, ancora non ho ottenuto niente di concreto, anzi, sono sempre più caduto. Quando penso così, mi consolo considerando che, almeno, non ho peccato tanto come lo facevo prima. Penso che Srila Prabhupada mi ha salvato da una vita di pazzia. Ricordo anche ciò che disse Srila Sidhar Maharaj, cioè che la lentezza alleata con la determinazione vincono la gara. Queste sono frasi molto importanti per la mia vita; mi fanno pensare che devo andare avanti con pazienza e con umiltà. “L’ordine del Guru è la vita del discepolo”, diceva Srila Prabhupada, e lui stesso è stato un chiaro esempio di questa grande verità. L’ordine del Guru è il nostro punto di riferimento, è la direzione e il senso della nostra vita. Senza di lui ci perderemmo tra le ramificazioni dei molti desideri che la mente propone.

Morire per Vivere

lunedì 15 marzo 2010

Se cerchiamo la perfezione, dobbiamo imparare dai nostri Acarya. Vediamo che essi prendono la posizione più bassa, di maggior abbandono, però, a loro volta, li vediamo mantenere la prospettiva più elevata. E’ in questo modo che loro ci animano, che ci danno speranza. Perlomeno seguendo il primo requisito richiesto per ricevere la grazia di Mahaprabhu: sono il più caduto. Adesso, come ben disse una volta Sridhar Maharaj: “prima di arrivare alla perfezione, devi essere disposto ad attraversare le distinte tappe dell’imperfezione.” Sarà qualcosa di doloroso scoprire il nostro rifiuto per il Supremo, per l’amore divino. Per questo motivo Srila Sidhar Maharaj dice: bisogna morire per vivere. Bisogna uccidere l’ego.
“Il sigillo dell’ego, lui dice, non permette che il Prema dormiente sgorghi come una fonte di nettareo amore per Krishna. L’ego è il grande nemico.”
I sadhu annientano l’ego, e 
asat-sanga lo incrementa perché basato nell’invidia per Dio.
Questo ego è più sottile perfino della mente e dell’intelligenza; la logica, in realtà, non può percepirlo, ecco perché è il grande amico del filosofo orgoglioso. Solo mediante la luce inviata da Krishna potremo percepirlo, solo accettando con molta allegria la nostra eterna, gloriosa e amorosamente protetta posizione di servitore.

Il sadhu ci dirà: “guarda, qui c’è l’ego, l’invidia per Dio, il nostro desiderio di sfruttamento, il nostro egocentrismo assoluto”. Così come una luce speciale ci può mostrare l’interno del nostro corpo, così la visione del sadhu può mostraci queste imperfezioni che sfuggono alla visione dei grandi filosofi e psicologi. Anche Mahaprabhu ci ha fornito la chiave: tutto parte dall’umiltà. La luce dell’umiltà ci mostrerà questo grande mostro e ci aiuterà a sconfiggerlo con il servizio ai santi.
Per questo 
sadhu sanga è tanto desiderato, la nostra unica speranza; loro sono nostri amici e sono tanto generosi.  Krishna stesso non vuole stare lontano da loro neppure per un momento!
Stare in loro compagnia è la più grande fortuna e il più grande bene che a tutti i costi dobbiamo preservare.